regionalizzazione scuola Veneto
regionalizzazione scuola Veneto

Lo scorso 13 settembre il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, nel messaggio di buon inizio anno scolastico, ha ribadito la sua proposta di regionalizzazione della scuola nella regione. Secondo il governatore leghista infatti la scuola veneta sarebbe più efficiente se la competenza sulla gestione del personale fosse regionale. Immediata la risposta del giovane sindacato Anief.

“Rispondere in maniera più puntuale ai cittadini”

La regionalizzazione dei dipendenti della scuola ci permetterebbe di essere più efficienti perché ci sarebbe una diminuzione delle catene decisionali“. Questo è quanto ha affermato Zaia, aggiungendo anche come il modello già utilizzato in ambito sanitario funzioni, e permette di “rispondere in maniera più puntuale ai cittadini“.

Il governatore ha infine precisato che la proposta non riguarda la nazionalità o l’origine degli insegnanti, ma piuttosto l’efficienza della gestione: “qui può venire a lavorare anche un siciliano, i bandi sarebbero aperti a tutti”.

Regionalizzazione scuola Veneto, Pacifico: “Riforma accentua il divario a livello territoriale”

In definitiva il Veneto vuole anticipare i tempi sulla regionalizzazione della scuola senza attendere l’iter di approvazione del disegno di legge che il Governo sta portando avanti. Ma sull’autonomia differenziata incontra il veto dei sindacati. In particolare l’Anief conferma che è pronta a ricorrere in Corte Costituzionale, visto che una tale misura andrebbe ad accentuare il divario a livello territoriale.

La realtà è che già esiste la scuola dell’autonomia. Solo che non esistono insegnanti siciliani o veneti ma italiani. Piuttosto che lasciarsi andare a facili stereotipi che neanche vogliamo commentare, i presidenti di regione, come i rappresentanti del Governo, dovrebbero piuttosto interrogarsi sul perché non è possibile realizzare livelli essenziali di prestazione omogenei relativamente a un diritto allo studio che rimane anch’esso tra i principi cardine della nostra carta fondamentale“. Questo è quanto ha affermato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.