Proseguono i tavoli tecnici sul tema pensioni, in particolare lo scorso lunedì 18 settembre ha avuto luogo l’ultimo incontro tra Governo e sindacati in cui si è discusso di previdenza complementare e di altri importanti temi in previsione della Riforma.
Pensioni: esito incontro Governo-sindacati 18/09
Nel corso dell’ultimo incontro sul tema pensioni avvenuto tra Governo e sindacati lunedì 18 settembre 2023 si è discusso prevalentemente di previdenza complementare. A tal proposito, però, non sarebbero emerse grandi novità per invogliare i lavoratori a metterla in atto e, allo stesso tempo, sarebbe mancato quasi del tutto un confronto sulla previdenza obbligatoria. Per il resto si è parlato di semplici ritocchi all’Ape sociale, ad Opzione donna e a Quota 103 e di una possibile staffetta generazionale che dovrebbe basarsi sull’accostamento del lavoro part time di un lavoratore prossimo alla pensione da un lato e dell’assunzione di un giovane dall’altro secondo il modello scandinavo.
Le reazioni dei sindacati
“Il Governo rimedi all’errore commesso con il decreto 98/2023, con il quale, senza alcuna condivisione con le parti sociali, ha deciso di assegnare ad un soggetto privato le funzioni e le risorse per la promozione della previdenza complementare”. Ha commentato la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione durante il tavolo del 18 settembre. “Come Cgil riteniamo fondamentale rilanciare la previdenza complementare a partire dai giovani, ma crediamo sia sbagliato, nel metodo e nel merito, quello che il Governo ha deciso di fare con questo blitz, e chiediamo che nei decreti attuativi previsti a ottobre si faccia un passo indietro”.
Dello stesso avviso anche la Cisl: “È necessaria una grande campagna informativa pubblica e un nuovo periodo di silenzio-assenso per l’adesione alla previdenza complementare”. Così come la Uil, che ha messo in evidenza la necessità di “riaccendere le luci sulla previdenza complementare attraverso una campagna istituzionale di informazione, al fine di incrementare le adesioni ai fondi pensione“. L’Ugl ha invece sottolineato come la previdenza complementare sia diventata di fatto centrale, “anche se non può essere considerata sostitutiva della previdenza pubblica”.
Infine, le parti sociali hanno ribadito l’importanza del ruolo dei tavoli tecnici, purché caratterizzati da un vero confronto per non diventare dei semplici “appuntamenti di facciata, incapaci di produrre alcun risultato”.