Per l’intera giornata di lunedì 25 settembre 2023 è stato indetto uno sciopero rivolto a tutto il personale scolastico, docente e ATA, oltre che educativo e dirigente, assunto a tempo determinato e indeterminato. Si tratta del primo dell’a.s 2023/24, ed è stato proclamato da CSLE (Confederazione sindacale lavoratori europei). Di seguito le motivazioni.
Sciopero: tutte le richieste
Vediamo schematicamente quali sono le ragioni sottese allo sciopero:
- Aumento dello stipendio di 400 euro ai docenti e 300 al personale Ata come da standard europeo;
- introduzione buoni pasto per il personale scuola;
- abrogazione della somma di 400 euro per i docenti meritevoli;
- inserimento aumento organici docenti ed Ata nei provvedimenti legislativi;
- contro il regolamento supplenze e l’oscuro algoritmo che penalizza i docenti precari nelle GPS;
- integrazione ata dell’organico aggiuntivo;
- abolizione vincoli mobilità docenti;
- contro il salario di docenti ed Ata insufficiente a colmare i rincari dovuti all’inflazione e alla guerra;
- modifica ai nuovi profili Ata per essere inseriti in terza fascia al prossimo aggiornamento che si terrà nel 2024.
Assicurare il servizio pubblico essenziale ‘istruzione’
Come specificato dalla nota n. 112029 del 14 settembre 2023 lo sciopero andrà esercitato nel rispetto dell’assicurazione del servizio pubblico essenziale ‘istruzione’:
“Affinché siano assicurate le prestazioni relative alla garanzia dei servizi pubblici essenziali, codesti Uffici sono invitati ad attivare, con la massima urgenza, la procedura relativa alla comunicazione degli scioperi alle istituzioni scolastiche e, per loro mezzo, ai lavoratori.
Le istituzioni scolastiche avranno cura di adottare tutte le soluzioni a loro disponibili (es: pubblicazione su sito web della scuola, avvisi leggibili nei locali della scuola, ecc.) in modo da garantire la più efficace ottemperanza degli obblighi previsti in materia di comunicazione. Per lo stesso motivo la presente nota verrà pubblicata tra le news del Sito Web di questo Ministero.
Si ricorda, inoltre che, ai sensi dell’articolo 5, le amministrazioni “sono tenute a rendere pubblico tempestivamente il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, la durata dello stesso e la misura delle trattenute effettuate per la relativa partecipazione”