Se verrà rispettato quanto detto dal Ministro Valditara solo poche settimane fa entro la fine di settembre sarà pubblicato il bando dell’imminente concorso rivolto al personale docente. I posti autorizzati dovrebbero salire a 40 mila, a seguito dei 10 mila residuati dopo le immissioni in ruolo dell’a.s 2023/24. Di seguito abbiamo raccolto alcuni dei principali quesiti che si stanno ponendo i tanti aspiranti chiarendo i relativi dubbi.
La prova preselettiva ci sarà?
Un primo aspetto da chiarire è quello attinente la prova preselettiva. Con la modifica che è stata apportata alla prova scritta non è più necessaria la preselettiva, questo perchè in un primo momento la prova scritta doveva articolarsi con domande aperte sulla propria disciplina mentre poi il decreto PA bis ha modificato la struttura della prova scritta stessa con quesiti a risposta multipla, semplificando di fatto la procedura concorsuale, anche in termini di calendario ( se fosse infatti rimasta impostata come doveva essere in origine le prove si sarebbero protratte per troppo tempo visti anche i maggiori tempi richiesti anche per la correzione).
Già la prova scritta funge quindi da preselettiva.
Concorso bandito dove ci sarà il reale fabbisogno
Non si conosce ancora la modalità con cui il ministero sceglierà le regioni in cui bandire il concorso.
Sembrerebbe però che si punterà laddove ci sarà il reale fabbisogno, quindi in tutte quelle classi di concorso e in quelle regioni dove le graduatorie degli scorsi concorsi sono state esaurite o sono in via di esaurimento. Allo stato attuale non si possono quindi fare previsioni finchè non uscirà il bando.
Il decreto autorizzativo include i posti anche di scuola primaria e infanzia
Un tema molto richiesto è quello della scuola primaria e dell’infanzia. Il concorso sarà bandito per queste classi di concorso? Va detto che lo scorso 3 luglio, in occasione dell’informativa fornita dal Ministero ai sindacati, sono state presentate le bozze dei regolamenti concorsuali non solo per la scuola secondaria ma anche per infanzia e primaria.
Questo significa che, sebbene non si conoscano le tempistiche esatte, è previsto il concorso anche per la scuola primaria e dell’infanzia, che potrebbe uscire in concomitanza con lo ‘straordinario ter’ o dopo. Quel che è certo è che nel decreto autorizzativo uscito poche settimane fa sono inclusi anche i posti di primaria e infanzia.
Scelta regione diversa rispetto a quella di iscrizione nelle Gps
Dal momento che si potrà partecipare per una sola regione alcuni aspiranti si chiedono se la scelta dovrà necessariamente ricadere su quella presso cui si è anche iscritti nelle Gps.
Ovviamente trattandosi di due graduatorie differenti (quella di merito che scaturirà dal concorso e appunto le Gps) si potrà optare anche per una regione diversa.
Partecipazione dei docenti di ruolo
Tutti coloro che hanno i requisiti possono partecipare al concorso, inclusi i docenti di ruolo.
Ricordiamo come in occasione dell’uscita del concorso straordinario del 2018 rivolto alla scuola secondaria era previsto il divieto rivolto agli insegnanti di ruolo, essendo rivolto ai soli docenti abilitati precari. In quel contesto venne però sancita l’incostituzionalità del divieto stesso, che da allora non è stato quindi più reintrodotto.