Denatalità. Sempre più Paese per vecchi. Quindi classi meno numerose? Forse…
Denatalità, i dati parlano chiaro
Denatalità. I bambini/ragazzi stanno scomparendo. Inevitabilmente il fenomeno si ripercuote anche sulla scuola. Il numero di giugno 2023 di Tuttoscuola fornisce dati non incoraggianti. Si legge “Negli ultimi dieci anni sono scomparse 2.600 classi e nei prossimi cinque 1.200. Allungando il periodo e considerando gli studenti si perderanno 1,4 milioni di studenti. Quasi 1/5 degli attuali 7,4 milioni di studenti. “L’effetto dell’andamento demografico nei prossimi 10 anni si sentirà di più nelle classi superiori , dove si potrebbero perdere circa 500.000 studenti. Alle medie il calo sarà di quasi 300.000 alunni. Alla primaria di circa 400.000 scolari” (ItaliaOggi 16 maggio).
Le classi pollaio rimarranno
Ora rimanendo invariato l’organico, lo scenario sembra favorevole al superamento del sovraffollamento delle classi. Pia illusione!
Il tema non sembra più appassionare la classe politica. Se ne parla sempre meno. Gli insegnanti appaiono tiepidi. Nell’ultimo periodo almeno tre petizioni (ad esempio quello della collega D’Auria) hanno registrato percentuali vicino o molto inferiori al 10%. Ai piani alti chi ne parla stempera le criticità, evidenziando che tenendo conto dei parametri imposti dal D.P.R. 81/09, le classi pollaio sono residuali. Del resto la loro abolizione ha un costo non riferito solo al’assunzione dei docenti, ma anche alla costruzione di nuove scuole o alla sistemazione di ambienti dismessi. Il dato certo è quello presente nel disegno di legge-Azzolina (5 luglio 2018), che aveva stimato un costo finale di cinque miliardi.
Purtroppo la situazione economica post-covid induce al pessimismo. La prossima legge di Bilancio avrà a disposizione solo 14,5 miliardi di euro. Quasi tutti saranno impiegati per la conferma del cuneo fiscale. Andando oltre il 2024, occorrerà fare i conti con un debito pubblico molto alto e che non decresce. V. De Romanis ha evidenziato questo fattore che sicuramente non favorisce la fiducia nel nostro Paese (La Stampa 22 settembre). In conclusione: le classi pollaio saranno presenti ancora per molto!