sostegno didattico
sostegno alunni disabili

Di anno in anno la questione del sostegno didattico agli alunni con disabilità diventa sempre più spinosa: i vari governi che col tempo si sono succeduti non sono riusciti a risolvere il problema della precarietà e scarsità dei docenti specializzati. Ancora troppi, infatti, sono i docenti di sostegno precari, di cui tantissimi privi del titolo di specializzazione, alla luce di un numero sempre più alto di alunni certificati e troppo eccessivo di posti in organico di fatto: situazione che caratterizza da tanto tempo il sistema scolastico del nostro Paese e che di certo lede il diritto allo studio degli alunni più fragili.

I dati del problema

I dati forniti dal Focus pubblicato in queste ore dal Ministero dell’Istruzione e del Merito sono parziali e sottostimati, perché anche in fase di realizzazione, ma già indicativi sull’emergenza in atto: i posti di sostegno sono 126mila. La Lombardia è al primo posto, con 24.621 cattedre, tra le Regioni italiane; seguono la Sicilia, con 23.502 posti, e il Lazio, con 20.804 posti. Al Sud guida la classifica la Campania con 17.997 posti di sostegno, seguita da Puglia, con 14.556 posti, e Calabria, 6.602 cattedre.

A questi posti, tuttavia, se ne aggiungono ulteriori 68mila in organico di fatto: il Piemonte è la Regione con maggiori cattedre di sostegno in deroga (8.567) seguita da Toscana (7.519) e Lazio (7.144). Occorre ricordare che si tratta di posti con scadenza 30 giugno, quindi non disponibili  per le immissioni in ruolo e neanche per la mobilità del personale già di ruolo. Lo stesso Ministero ha precisato che sul sostegno “i dati sono in via di aggiornamento da parte degli Uffici periferici, pertanto le cifre potrebbero subire ulteriori modifiche”.

L’Anief rilancia l’allarme in merito al sostegno didattico

“Quella del sostegno, con un docente su due precario, è una condizione tutta italiana che non si può più sopportare – ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e lo abbiamo anche detto al Ministro Giuseppe Valditara nell’incontro di un paio di giorni fa a viale Trastevere: se l’amministrazione pensa di risolvere tutto con i contratti pluriennali si sbaglia, perché la soluzione non può essere che quella di collocare tutte le cattedre esistenti sul sostegno nell’organico di diritto.

Inoltre, le immissioni in ruolo andrebbero riaperte anche ai supplenti di sostegno che hanno svolto già tre annualità di servizio per introdurli in sovrannumero nei Tfa di specializzazione”.

Come abbiamo visto, nel corso dell’incontro tra Ministero e sindacati dello scorso 21 settembre, tutte le sigle sindacali hanno evidenziato la situazione problematica: il Ministro Valditara, da parte sua, sta lavorando ad una riforma in merito, che oltre alla stabilizzazione dei docenti precari, mira anche a garantire la continuità didattica dei docenti di sostegno.