Un dossier pubblicato in data odierna dal sindacato Uil Scuola denota un aumento di studenti stranieri in Italia, sulla base dei dati estrapolati dall’Anagrafe degli studenti: “a frequentare le nostre scuole è circa un milione di studenti con cittadinanza non italiana. Un terzo di loro frequenta la scuola primaria, mentre è in forte aumento, a causa del conflitto in corso, la percentuale di bambini e ragazzi ucraini accolti nelle classi italiane.” Secondo il segretario generale Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile, alla luce di questo studio, occorre sempre più puntare sull’inclusione.
Studenti stranieri concentrati soprattutto in Lombardia
La diffusione degli studenti stranieri è stata analizzata in ogni singola regione. E da questo riscontro è emerso che le scuole statali del Nord Italia, Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lombardia e Liguria, ospitano più della metà (62,7%) degli studenti di cittadinanza non italiana. Ed è la Lombardia ad avere più studenti di cittadinanza non italiana con una percentuale pari al 24,6% (con 238.254 alunni). Al secondo posto, nella classifica generale, troviamo l’Emilia-Romagna (13.107) seguita dal Piemonte (11.248).
Negli ultimi tempi si è poi anche assistito alla maggiore presenza di minori non accompagnati, per lo più ucraini, privi di assistenza e rappresentanza legale. Questi ultimi sarebbero concentrati soprattutto nel Sud Italia.
D’Aprile: “Ci attendiamo un segnale d’inclusione”
Al suindicato dossier è seguito il commento del leader di Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile: “Dal Consiglio dei Ministri di oggi ci attendiamo un segnale nel senso dell’inclusione e del rispetto dei trattati internazionali e della Costituzione che garantisce pienamente ai minori il diritto universale all’istruzione e alla sicurezza. I minori che arrivano in Italia non rappresentano un’emergenza, ma una costante in crescita. È per questo che in loro supporto, servono interventi concreti e non annunci perchè il lungo periodo di transito impedisce l’esercizio dei diritti fondamentali.
La scusa dell’imprevedibilità degli arrivi non può essere una giustificazione per la mancanza di misure. I minori che si trovano nel nostro Paese, hanno diritto all’istruzione, indipendentemente dalla regolarità del soggiorno dei loro genitori (Testo Unico Immigrazione 286/98). Fino ad oggi ad aiutare i minori stranieri in Italia è stata la cura e la sensibilità del personale della scuola che ha rappresentato e rappresenta il vero filtro dell’accoglienza. È necessario superare l’idea che i migranti rappresentino un costo sociale.”