riqualificazione scuola
riqualificazione scuola

Sono trascorsi 60 anni dalla riforma che ha introdotto la scuola media unica, così come la vediamo oggi, sebbene la si conosca ormai come scuola secondaria di primo grado. Se però da un lato venga esaltata e considerata una conquista, sull’altro fronte viene considerata l’anello debole del sistema scolastico, richiedendo una svecchiata o comunque una nuova veste.

Scuola media unica, il punto di vista dei sindacati

Raggiunta da Adnkronos Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola, è intervenuta sull’importanza della scuola media unica:

“La ‘scuola media unica’ è stato il frutto di una stagione in cui l’importanza della scuola come strumento di promozione culturale, sociale e civile era pienamente avvertita. Con la media unica si è rafforzata l’idea dell’istruzione aperta a tutti come ascensore sociale e promotrice di vera uguaglianza.

Una grande esperienza quella dell’istruzione per tutti che ha emancipato la società ed ha sostenuto la crescita civile ed economica del paese negli anni del boom economico di cui ancora oggi, seppur in parte, beneficiamo.”

Sulla stessa linea anche Giuseppe D’Aprile, segretario generale Uil Scuola:

La riforma della scuola media unica è stata una conquista di democrazia e di emancipazione del nostro Paese e ha posto le basi per una scuola nazionale, gratuita e per tutti. La legge del ’63 si caratterizzava per una forte apertura democratica, contro ogni discriminazione sociale, con un ampliamento significativo degli sbocchi alle scuole secondarie. Alcuni aspetti di quella riforma hanno introdotto cambiamenti radicali nel nostro sistema dell’istruzione: l’obbligo a 14 anni, l’idea di una scuola in ogni Comune, l’integrazione dei disabili, la definizione del nuovo modello attraverso la sperimentazione.”

Differenze socio-economiche e bocciature, gli aspetti negativi della scuola secondaria di I grado

Le prove INVALSI 2023 svolte nelle scuole secondarie di I grado hanno confermato la persistenza di forti disuguaglianze di opportunità d’apprendimento nelle regioni del Mezzogiorno, con l’incapacità da parte delle scuole di attenuare l’effetto delle differenze socio-economico-culturali.

A sostegno di questi dati arrivano anche altri numeri che denotano come nel corso dell’anno scolastico 2021-2022, infatti, la percentuale di bocciature più elevata si è registrata proprio tra gli studenti del primo anno scolastico delle superiori. E il numero elevato di bocciati alla prima classe delle superiori viene imputata proprio alla scuola media, non solo per un modo diverso di studiare, ma proprio a causa di standard di apprendimento che richiederebbero un approccio metodologico capace di accompagnare veramente i ragazzi all’ingresso della secondaria di primo grado.

Cosa dicono gli esperti

Sul tema è intervenuto Umberto Galimberti, che ha parlato di un sistema educativo che sembra inadeguato e incapace di rispondere alle necessità formative dei giovani.

E dello stesso parere anche il pedagogista Mario Maviglia, che ha sottolineato come la scuola media, così come impostata, non riesca a dare risposte adeguate ai ragazzi. L’esperto ha così concluso che senza “una riforma dei cicli scolastici appare difficile ridare vitalità e significato alla scuola secondaria di primo grado, condannata a rimanere a tempo indefinito, l’anello debole del nostro sistema scolastico.”

Dal canto suo, in ambito politico, non sono mancate proposte di riforma che però non sono mai state portate a termine. Un piccolo passo in questo senso può dirsi però provenire dal Ministro Valditara laddove ha previsto la riforma dell’orientamento, partita quest’anno con l’introduzione del docente tutor e orientatore.