Il disegno di legge della manovra finanziaria dovrebbe approdare all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri il 16 ottobre. Dopodichè verrà esaminato dalle camere per l’approvazione, accompagnato da uno scostamento di bilancio di circa 14 miliardi. Seguirà poi la notifica a Bruxelles e l’approvazione definitiva del Parlamento entro il 31 dicembre 2023. Si tratterà di una legge di bilancio scarna, che dovrà fare i conti con la scarsità delle risorse a disposizione e una situazione economica del Paese ancora difficoltosa, come ha evidenziato la Nadef dello scorso 27 settembre. Le priorità del Governo Meloni così non lasciano troppo spazio per la scuola, alla quale probabilmente rimarranno solo le ‘briciole’.
Le priorità del Governo nella legge di bilancio
L’Esecutivo conta di portare a casa per certo il taglio del cuneo fiscale e la riforma Irpef, con la rimodulazione degli scaglioni delle aliquote. Inoltre intende prevedere incentivi alla genitorialità, una riforma delle pensioni (sebbene già si vociferi che il vero e proprio intervento strutturale sia posticipato di 1 anno), tassazione agevolata e privatizzazioni.
Atteso è poi anche il rinnovo del contratto del pubblico impiego, e quindi anche del comparto scolastico, ma le prospettive non sono rosee.
Rinnovo contratto dipendenti pubblici
Sono oltre 3 milioni i dipendenti pubblici complessivi che sperano in un nuovo imminente aumento di stipendio capace di compensare la perdita del potere d’acquisto dovuta all’elevata inflazione. Ma come ha spiegato il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego c’è a disposizione appena 1 miliardo di euro. Essendo necessario quindi un nuovo rifinanziamento con la Nadef viene liberato un tesoretto di circa 3 miliardi di euro che verrà destinato proprio al rinnovo contrattuale.
Dei 3 miliardi di euro, tutta o una parte, verranno stanziati con un apposito decreto che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare nel breve periodo. La restante parte, se necessario, verrà invece stanziata con la legge di Bilancio 2024. Siamo comunque di fronte a fondi molto più bassi rispetto alla soglia minima fissata dal ministro della Funzione Pubblica Paolo Zangrillo, pari a 8 miliardi di euro. Tenendo poi conto che il pubblico impiego è composto da quattro comparti, per i docenti della scuola potrebbe essere previsto un aumento di appena 30 euro medi lordi.
Prosegue il pressing del Ministro Valditara
In occasione delle celebrazioni per i 20 anni di Sky tenutesi a Roma, presso il Museo nazionale romano – Terme di Diocleziano, per la terza e ultima giornata dell’evento tra gli ospiti era presente anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il quale, su sollecitazione dei giornalisti presenti, ha toccato il tema della Legge di Bilancio.
Il Ministro ha solo affermato di aver avanzato richieste al Ministero dell’Economia, per le quali confida nell’accoglimento. Le prossime settimane sapremo meglio quali saranno eventualmente accolte.