I docenti e ATA neo immessi in ruolo a settembre 2023 devono presentare domanda di ricostruzione carriera affinché si possa procedere con l’individuazione della classe stipendiale in cui verranno inseriti, tenendo conto del servizio pre-ruolo prestato in precedenza. Il conteggio dello stesso servizio svolto prima di essere assunti in ruolo, inoltre, è di fondamentale importanza anche per il calcolo del rendiconto previdenziale: a tal fine, il sindacato Anief ha sollecitato il personale scolastico immesso in ruolo a prestare attenzione ai dati trasmessi all’INPS. Facciamo qui di seguito il punto della questione.
Docenti e ATA neo immessi devono prestare attenzione al fascicolo trasmesso all’INPS
Il sindacato Anief attraverso un recente comunicato ha sollecitato i docenti e ATA neo immessi in ruolo a prestare attenzione alla correttezza dei dati trasmessi all’INPS in merito al servizio prestato a tempo determinato: in modo particolare, il personale scolastico neo assunto a tempo indeterminato deve controllare il proprio estratto conto contributivo INPS. Nel caso in cui gli interessati non dovessero riscontrare accreditati tutti i servizi svolti prima dell’ottenimento del ruolo devono richiedere la variazione della posizione assicurativa.
Il comunicato Anief
“Si tratta di una procedura possibile – ha spiegato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – attraverso il fascicolo previdenziale del cittadino e la funzione posizione assicurativa RPVA: solo che la verifica va fatta assolutamente entro il prossimo 31 dicembre, per non perdere la valutazione del servizio comunque prestato (legge 14/2023, art. 9, c. 1) ai fini della pensione. È importante anche allegare il proprio foglio matricolare e controllare, per l’occasione, anche eventuali errori specifici sui periodi lavorati andando a verificare la corretta indicazione delle retribuzioni o dei redditi più bassi rispetto a quelli realmente conseguiti o, ancora, del mancato accredito di alcuni eventi coperti figurativamente”. Pertanto, docenti e ATA neo immessi hanno tempo fino al 31 dicembre per verificare la correttezza dei dati trasmessi all’INPS.