intelligenza artificiale
Intelligenza artificiale

La previsione proviene da Anthony Seldon, vicerettore dell’Università di Buckingham, secondo cui insegnanti e presidi potranno essere sostituiti dai robot a partire dal 2027. L’intelligenza artificiale non risparmierà quindi nemmeno la scuola. E a quanto pare non siamo così lontani dalla realtà se pensiamo che strumenti IA stanno iniziando ad apparire in classe anche in Italia. Non a caso i fondi del Pnrr sono stati stanziati anche per sostenere l’innovazione e la promozione di corsi di formazione sulle nuove tecnologie nelle scuole italiane.

Come verrà utilizzata l’Intelligenza Artificiale a scuola?

Si ritiene che i robot possano svolgere un ruolo importante nell’istruzione, sebbene si abbia la consapevolezza che non possano sostituire l’incoraggiamento e il supporto umano. In alcune scuole italiane stanno già utilizzando ChatGpt per ricerche ed approfondimenti, insegnando ai ragazzi come utilizzare correttamente questo strumento e valutare la correttezza e la condivisibilità delle informazioni trovate. Alcuni istituti stanno anche utilizzando il riconoscimento facciale per l’appello, grazie all’installazione di dispositivi all’ingresso delle scuole garantendo, secondo loro, la sicurezza e semplificando l’appello automatizzato, riconoscendo gli studenti presenti e segnalando quelli assenti.

Perchè però l’intelligenza artificiale possa davvero entrare a far parte in maniera strutturale nella didattica e nel mondo scolastico in generale non va trascurato l’aspetto della formazione. Gli insegnanti dovranno infatti essere adeguatamente formati, e dovrà anche essere garantita la protezione dei dati degli studenti e l’equità nell’accesso alle tecnologie.

Robot anche nel personale ATA

Non sarà esente dall’intelligenza artificiale nemmeno il personale ATA. Anche la figura del bidello potrà infatti assumere le sembianze di robot. Alcune scuole superiori, come l’Istituto Tecnico Industriale Fermi di Roma, stanno sperimentando proprio l’uso di androidi programmabili per scopi specifici. Ne è stato progettato uno ad esempio per la raccolta della plastica, che si muove per le classi e raccoglie i rifiuti in plastica per la differenziazione e il riciclo.

Non c’è quindi scampo per nessuna figura del mondo scolastico. Sarà quindi questo il futuro che ci attende?