aerazione e qualità dell'aria a scuola
aerazione e qualità dell'aria a scuola

Durante la pandemia più volte è stato affrontato il tema della qualità dell’aria in classe e dell’esigenza dell’aerazione. Il focus, in quel periodo, era proiettato alla necessità di ridurre la diffusione del virus. E in alcune realtà scolastiche non sono mancati anche veri e propri impianti di aerazione a ciò deputati. Ora se ne torna a parlare, e non solo per l’aumento di contagi da Covid, ma anche per verificare quanta anidride carbonica si accumula in classe, cercando di mettere in atto tutte quelle attività volte a ridurne la concentrazione.

L’ok della giunta regionale toscana sul progetto dedicato alla qualità dell’aria in classe

Regione Toscana ha lanciato un progetto, approvato dalla giunta, basato sulla misurazione della concentrazione di anidride carbonica, che rappresenta un indicatore indiretto della qualità dell’aria, e sull’attuazione di buone pratiche all’interno delle scuole per migliorare l’aerazione dei locali. Un percorso a cui verrà dato seguito in più anni, fatto di incontri con i vari plessi scolastici sparsi sul territorio toscano e di analisi. Il tutto finalizzato a comprendere i corretti comportamenti tenuti negli ambienti scolastici.

Il progetto andrà a coinvolgere Regione, aziende Asl ed il gruppo regionale che si occupa di attrezzature e luoghi di lavoro, integrato da membri del settore igiene pubblica e nutrizione. Previsto un primo contatto con le dirigenze scolastiche, la raccolta sistematica di dati e una condivisione finale dei risultati. 

Al riguardo è intervenuto l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini: “La pandemia ha evidenziato l’importanza di alcune regole di comportamento, personali e collettive, per minimizzare le occasioni di contagio: il distanziamento,  la mascherina, il lavaggio delle mani ma anche la corretta aerazione dei locali dove le persone soggiornano. La scuola è un luogo particolare, dove la qualità dell’aria non può essere meno importante del comfort termico, dell’illuminazione o dell’acustica, e a volte, per migliorare la situazione, basta davvero semplicemente mettere in campo qualche accortezza in più e far diventare alcuni comportamenti una prassi”.

Insomma, un progetto che potrebbe aprire le porte ad un seguito anche in altre realtà regionali, per ridurre magari anche la diffusione di malanni stagionali. E quale posto migliore della scuola dove testare questo piano?