concorso docenti, i posti
concorso docenti i posti

Come è stato detto più volte quello che si attende a breve sarà il primo dei concorsi previsti dal PNRR, e riguarderà la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria. Inoltre, in linea generale, viene considerato un concorso non abilitante. Non per tutti però è vera questa affermazione. Alcuni aspiranti infatti, una volta superate le prove e una volta quindi entrati nella relativa graduatoria di merito regionale, saranno già a tutti gli effetti abilitati. Facciamo chiarezza.

Concorso scuola secondaria

Per quanto riguarda la scuola secondaria si può parlare di concorso non abilitante. Infatti chi parteciperà dovrà avere come requisiti o il possesso dei 24 cfu (conseguiti entro il 31 ottobre 2022) o 3 anni di servizio ‘all’attivo’, di cui almeno uno sulla classe di concorso per la quale concorre e svolti negli ultimi 5 anni su scuola statale. Una volta superate le prove il candidato risulterà solo vincitore e verrà inserito in una graduatoria ‘speciale’. A questo punto potrà partecipare alle immissioni in ruolo (ipoteticamente per l’a.s 2024/25) ma firmerà in realtà un contratto a tempo determinato al 31 agosto 2025 (come se fosse quindi un supplente annuale).

L’aspirante, oltre alle incombenze legate al periodo di prova e formazione, dovrà anche sostenere, a proprie spese, un percorso abilitante per andare ad integrare i cfu mancanti, a conclusione del quale potrà dirsi a tutti gli effetti abilitato.

E per la scuola primaria e infanzia?

Discorso diverso per quanto riguarda il concorso della scuola primaria e dell’infanzia. Chi partecipa è già abilitato, essendo in possesso del diploma magistrale conseguito entro l’a.s 2001/2002 o della laurea in scienze della formazione primaria. Questi infatti sono considerati già titoli abilitanti. Ricordiamo tra l’altro come il percorso abilitante da 60, 36 e 30 cfu riguarda infatti solo la scuola secondaria.

Per l’infanzia e la primaria quindi, una volta superate le prove e una volta inseriti nelle relative graduatorie di merito, quando gli aspiranti verranno immessi in ruolo (sempre ipoteticamente il 1 settembre 2024), come unica incombenza avranno solo quella del superamento dell’anno di prova e formazione.