Continua a far parlare di sè la carta del docente. Prevista finora solo per i docenti di ruolo quest’anno sarà estesa anche ai docenti precari con contratto di supplenza annuale al 31 agosto. Il beneficio verrà corrisposto in maniera automatica, senza dover presentare alcun ricorso (se non eventualmente per le annualità pregresse). Il voucher dovrebbe comparire sulla piattaforma dedicata entro la fine novembre come annunciato alcune settimane fa. Come potranno invece comportarsi i docenti precari con contratto al 30 giugno o con supplenza breve? Di seguito alcuni chiarimenti.
Precari con contratto al 30 giugno
L’unica possibilità data finora ai docenti precari con contratto al 30 giugno è quella di fare ricorso per poter beneficiare degli arretrati. L’esito dei ricorsi è sempre positivo. Si stanno infatti susseguendo sentenze favorevoli in questo senso in merito al riconoscimento della carta del docente, ma non c’è stata ad oggi nessuna intenzione da parte del Ministero circa una sua estensione automatica a questi docenti.
Una svolta c’è stata però nelle scorse ore, a seguito della pubblicazione lo scorso 27 ottobre 2023 della decisione della Corte di Cassazione, la quale ha riconosciuto il diritto di godere della carta del docente anche ai docenti precari al 30 giugno, aprendo così possibili scenari positivi per il futuro. La sentenza ha accolto la tesi dell’avvocatura del sindacato Anief.
Carta del docente, e per i supplenti brevi?
Se però si è sempre parlato delle sentenze favorevoli per i precari con contratto al 30 giugno, nulla si sa riguardo i supplenti brevi, soprattutto con riferimento a coloro che hanno il contratto fino alla fine delle lezioni. Riportiamo a tal proposito un quesito posto su un gruppo facebook:
“Ci sono sentenze favorevoli anche per supplenti brevi? Ho solo incarichi da graduatorie d’istituto durati tutto l’anno scolastico ma fino al termine delle lezioni.”
La risposta data da Adip, dipartimento di Anief, prima della sentenza della Cassazione, specificava come bastassero almeno 150 giorni per annualità scolastica per poter presentare ricorso e avere la sicurezza di vittoria. Anche quindi i supplenti brevi potevano tentare la strada giudiziaria vedendosi riconoscere gli arretrati della carta del docente, senza bisogno di aver maturato necessariamente per ogni anno scolastico i 180 giorni di servizio che qualificano un anno contributivo.
Come però precisato dallo stesso Adip, la Cassazione mette ora un punto fermo al riguardo, facendo riferimento solo ai precari con contratto al 31 agosto e al 30 giugno. I supplenti brevi non possono quindi al momento presentare ricorso ma il sindacato Anief ha fatto sapere che continuerà a battersi perché possano ottenere pari dignità rispetto al resto del personale scolastico anche attraverso la proposizione di specifiche modifiche normative.