Costi proibitivi compagnie aeree
Costi proibitivi compagnie aeree

Lanciato come qualcosa di innovativo il ‘piano welfare‘ introdotto in via sperimentale dal Ministro Valditara lo scorso 9 ottobre permette a tutto il personale scolastico (docenti e ATA) di godere di benefit del 10/15 % (e in rari casi anche del 20%) facilitando l’accesso a vari beni e servizi. Le aziende che hanno accettato di collaborare offrendo sconti sono Trenitalia, Italo, ITA Airways, Aeroporti di Roma (AdR) e Coldiretti, e i vantaggi economici proseguiranno fino alla fine del 2023. Queste agevolazioni però, come fa notare il sindacato Anief, non basteranno a quei lavoratori della scuola fuori sede che, durante lo stop natalizio, torneranno a casa affrontando costi proibitivi, soprattutto con riguardo alle compagnie aree. Ecco che quindi viene avanzata la proposta di introdurre prezzi calmierati e indennità.

Costi compagnie aeree: Regione Sicilia promette soluzioni

Per un volo Milano-Catania o Torino-Palermo, ad esempio, le compagnie aeree chiedono oltre 500 euro. Il problema è stato portato alla ribalta da alcuni diretti interessati, che hanno lamentato costi proibitivi. Come riporta infatti anche Orizzonte scuola, che ha raccolto lo sfogo di una lettrice, si apprende: “ci vogliono 1.456 euro per tornare in Sicilia. Così non si aiutano le famiglie. Le convenzioni del Ministero? Irrisorie”.

Intanto, se non ci pensano nè Governo nè le varie compagnie di trasporto, arrivano alcune proposte a livello regionale per andare incontro ai rincari. In particolare il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, ha promesso una soluzione: un bonus sconto per i siciliani che viaggiano in aereo. E l’auspicio è che anche altre realtà possano aggiungersi nel prevedere questi aiuti.

Marcello Pacifico (Anief): “Servono interventi concreti”

Sul problema è intervenuto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief:

“Il problema è che se il prezzo del biglietto aereo per tornare a casa e ritornare al lavoro ad inizio 2024 supera i 1.000 euro, lo sconto di soli 100 o 200 euro non cambia molto la situazione. Come fa un docente o un amministrativo a spendere oltre 800 euro, più quelle per gli spostamenti per arrivare all’aeroporto, quindi tutta la tredicesima, solo per raggiungere i propri cari e festeggiare il Natale e la fine dell’anno? Fa anche un certo scalpore pensare che per andare dalla Sicilia a Londra i prezzi siano la metà di quelli da affrontare per arrivare in Lombardia, Piemonte e Veneto.

La realtà è che per il personale scolastico che deve viaggiare per lavoro bisognerebbe introdurre prezzi calmierati, a cui applicare gli sconti introdotti dal Ministero, peraltro da confermare in modo permanente e non da attuare, come è previsto in questo momento, solo fino al 31 dicembre 2023. Inoltre, chi viaggia tanto per raggiungere il posto di lavoro ha diritto a un’indennità di sede: perché esiste nel privato e in altri comparti, ma non nella scuola? Invece di venire incontro a chi svolge un’opera preziosissima, quella della formazione dei nostri giovani, si permette alle compagnie dei trasporti di fare cassa sulla pelle di chi guadagna meno di un operaio specializzato: lo riteniamo offensivo e ingiusto, servono interventi concreti. Altrimenti non ci lamentiamo se poi il mestiere più bello del mondo non vuole farlo più nessuno”.