I docenti precari sono preoccupati riguardo il vociferare di un possibile posticipo nell’aggiornamento delle Gps che dovrebbe essere previsto nel 2024. Il problema sarebbe da rintracciare nell’iter del nuovo regolamento delle supplenze che, a detta dei sindacati, sarebbe troppo lungo, e tale da non poter garantire l’aggiornamento stesso nella primavera. Cresce dunque l’attesa per l’incontro tra MIM e organizzazioni sindacali fissato per l’8 novembre. In questa occasione potranno arrivare importanti risposte.
I sindacati dicono no al posticipo dell’aggiornamento delle Gps
Il tema è stato affrontato da Manuela Pascarella, rappresentante sindacale FLC CGIL, che a Orizzonte Scuola ha dichiarato: “La settimana scorsa abbiamo ricevuto una informativa sul nuovo regolamento delle supplenze. Lo strumento, da quando sono state istituire le GPS, sono state delle ordinanze ministeriali, previste in epoca Covid. Il regolamento è un provvedimento più complesso anche come iter di approvazione.
Vedendo un iter così lungo i sindacati chiedono se si sarà in grado di concludere l’iter di approvazione in tempi utili. Non si rischia di arrivare troppo lunghi con l’aggiornamento delle GPS previsto per la primavera del 2024?“ Per questo motivo, “abbiamo chiesto all’ufficio di gabinetto l’incontro per mercoledì prossimo perché vogliamo aggiornamenti.“
Pascarella ha poi specificato che, come sindacati, hanno chiesto di “non rinviare l’aggiornamento delle GPS, dato che riguarda più di 800 mila lavoratori, che vogliono cambiare la propria posizione, il loro punteggio oltre al fatto che ci sono i neolaureati.”
La questione della validità delle graduatorie
Altro punto emerso negli ultimi giorni è quello riguardante la possibile validità triennale delle Gps. Al riguardo, sempre Manuela Pascarella ha precisato:
“L’altro aspetto riguarda quello della durata delle graduatorie. Per noi l’aggiornamento triennale non è condivisibile. Fare l’aggiornamento ogni 2 anni è più funzionale, perché permette alle persone che vogliono spostarsi e ai neolaureati di fare le proprie scelte. Bloccare per tre anni le persone e i punteggi è esagerato.”