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Con la manovra finanziaria l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro) diventerà una misura strutturale: le partite Iva potranno quindi ricevere un bonus massimo di 800 euro in caso di perdita del lavoro e conseguente calo del fatturato.

Bonus partita Iva 800 euro: chi può ottenerlo e come

Il bonus partita Iva, o indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, è una sorta di cassa integrazione per i professionisti che perdono il lavoro. Già sperimentata in passato durante la pandemia e la crisi conseguente alla guerra in Ucraina, la misura diventerà con la manovra strutturale. Potranno, quindi, accedere al sostegno tutti i professionisti e le partite Iva che hanno dichiarato un reddito fino a 12 mila euro. Non più 8.145 come nella prima versione. Inoltre, per poter beneficiare dell’incentivo sarà necessario dimostrare di aver subito una perdita del proprio reddito di almeno il 70% rispetto ai due anni precedenti.

Tra gli altri requisiti, la partita Iva dovrà essere attiva da almeno tre anni e il richiedente non dovrà essere titolare di una pensione né percepire l’assegno di inclusione. In più, sarà necessario dimostrare di essere in regola con la contribuzione obbligatoria e se nel corso dell’erogazione dell’indennità la partita Iva dovesse essere chiusa, il pagamento verrebbe interrotto e le eventuali mensilità pagate successivamente alla chiusura sarebbero recuperate.

Come si calcola l’importo

L’indennità sarà pari al 25% dei redditi, su base semestrale, dichiarati dal professionista o dalla partita Iva nei due anni precedenti all’anno prima di quello in cui è stata effettuata la domanda. Il risultato di questo conteggio avrà un doppio limite, uno inferiore e uno superiore. L’assegno corrisposto non potrà quindi superare gli 800 euro al mese per sei mesi e non potrà nemmeno essere più basso di 250 euro. L’Inps dovrà corrispondere l’Iscro a partire dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda.

Per poter finanziare l’aiuto, dal 1° gennaio 2024 , sarà applicato un contributo dello 0,35% sui redditi da lavoro autonomo. Secondo la relazione tecnica che accompagna la manovra, nel primo anno di applicazione dovrebbero richiedere il beneficio circa 4.500 persone.