Gps: aggiornamento e 150 preferenze
Gps: aggiornamento e 150 preferenze

Prima dell’ultimo incontro tenutosi l’8 novembre tra Ministero dell’Istruzione e del Merito e organizzazioni sindacali l’aggiornamento delle Gps veniva messo in dubbio per il 2024. I sindacati stanno però facendo pressioni per evitare un qualunque posticipo. Il rischio dell’eventuale rinvio risiederebbe in un iter del nuovo regolamento delle supplenze troppo lungo perchè si riescano a rispettare le tempistiche per un aggiornamento nella primavera 2024. Ecco perchè sembra invece più fattibile la strada della proroga dell’attuale O.M 112 del 2022, con i dovuti aggiustamenti. Se dunque tutto procederà per il meglio e le Gps potranno essere aggiornate nel 2024, quali incombenze avranno i docenti precari? Facciamo chiarezza.

Cosa potranno fare i docenti precari con l’aggiornamento delle Gps nel 2024

L’atteso aggiornamento delle Gps permetterà agli aspiranti di inserire i punti maturati col servizio svolto nell’ultimo biennio oltre che con eventuali certificati e titoli conseguiti. Occorrerà attendere la nuova tabella valutazione titoli per capire se resterà tutto invariato o se verranno cambiati i punti. Non dovrebbero però esserci sorprese in questo senso. Sarà anche l’occasione per cambiare eventualmente provincia delle Gps e per modificare l’elenco delle scuole ai fini delle supplenze brevi dalle graduatorie d’istituto. Inoltre gli aspiranti che sono inseriti negli elenchi aggiuntivi alla I fascia delle Gps potranno inserirsi a pieno titolo in I fascia.

Scelta 150 preferenze

Un altro appuntamento immancabile, che prescinde dall’aggiornamento, è la scelta delle 150 preferenze ai fini del conferimento degli incarichi annuali di supplenza. I docenti precari sono tenuti a questa incombenza ogni anno, in estate, optando tra scuole, distretti e comuni. Tra le richieste cui starebbero puntando i sindacati ci sarebbe l’esigenza di far procedere gli aspiranti a questa operazione non a scatola chiusa ma con la disponibilità di tutti i posti al 31 agosto e al 30 giugno già resa nota da tutti gli uffici scolastici. E poi c’è sempre l’odiato ‘modus operandi’ dell’algoritmo, su cui si auspica in un ulteriore miglioramento.