Riceviamo e riportiamo il grido d’aiuto del personale ATA di Napoli. Quanto ci viene fatto presente denota una situazione anomala in questa provincia, che vede ancora personale di prima fascia in attesa di assegnazione della sede da supplenza a tempo determinato, e nel mentre viene assegnato sui contratti PNRR e dell’Agenda Sud (in teoria destinati alla terza fascia ATA). In questo modo, le lungaggini dell’Usp Napoli, finiscono col danneggiare non solo l’intera macchina scolastica del territorio, ma anche il personale di terza fascia ATA, incluso tutto quell’organico aggiuntivo ex Covid che faceva affidamento su questa implementazione di posti per poter ottenere maggiore punteggio e aspirare, per il prossimo anno, al passaggio in prima fascia. Questa situazione inoltre finisce inevitabilmente con lo snaturare le finalità stesse dei contratti rivolte all’organico aggiuntivo PNRR e soprattutto all’organico dell’Agenda Sud, che dovevano dare slancio e posti di lavoro al Mezzogiorno. A nulla sono anche valsi i solleciti rivolti al provveditorato, ai sindacati territoriali e agli esponenti politici locali come ci viene raccontato.
Personale ATA: situazione di stallo all’Usp Napoli
Quanto sta accadendo a Napoli contrasta con le altre regioni e province del Mezzogiorno dove il personale ATA di terza fascia sta già lavorando grazie ai contratti PNRR e all’Agenda Sud. Invece i lavoratori ATA di terza fascia di Napoli, fondamentali per il buon funzionamento delle scuole, si sentono trascurati e dimenticati da sindacati e politici. “I reduci dell’organico ATA ex-Covid, da anonimi spettatori vogliono ritornare a fare i collaboratori (…). Ѐ giunta l’ora di riconoscere le competenze e il giusto merito a chi non si è tirato indietro, dimostrando la sua essenzialità sul campo.” Questi stralci della lunga lettera di denuncia fanno riferimento al fondamentale ruolo svolto da questo personale soprattutto in piena pandemia, senza il quale le scuole si sarebbero potute fermare o si sarebbero comunque trovate in grave difficoltà.
La situazione di Napoli vede, a metà novembre, la prima fascia del personale ATA ancora in attesa di essere espletata. E questo ritardo ha causato disagi significativi nelle scuole, con cattedre scoperte e pochi bidelli.
La lettera, a tal proposito prosegue: “Chiediamo un cambiamento. Siamo stanchi di essere ignorati e dimenticati. Vogliamo che i sindacati e i politici si occupino davvero della nostra situazione e lavorino per risolvere i problemi che stanno affrontando. Vogliamo essere ascoltati e rispettati. E soprattutto, vogliamo poter lavorare e contribuire al buon funzionamento delle scuole. Ci aspettiamo riscontri da questo nostro grido di allarme, perché senza la nostra presenza e senza il nostro impegno le scuole hanno grosse difficoltà nel poter anche solo aprire il portone la mattina. Di questo se ne rendano conto tutti, dai politici di turno ai sindacati ai quali chiediamo maggiori tutele.”
Riportiamo la LETTERA integrale del personale ATA EX COVID di Napoli.