Ci eravamo occupati del caso poco più di una settimana fa. L’Usp di Napoli si sta contraddistinguendo per l’anomalo ritardo nell’attribuzione delle nomine al personale ATA di prima fascia, impedendo, di riflesso, alla terza fascia delle graduatorie d’istituto di poter ottenere quelle supplenze destinate all’organico aggiuntivo del PNRR e Agenda Sud. Da allora nulla è cambiato. Come apprendiamo deve ancora uscire la seconda tranches delle nomine a tempo determinato al 30 giugno e 31 agosto dalle graduatorie di prima fascia. E così coloro che sono in attesa dell’attribuzione della supplenza annuale ricoprono, ‘provvisoriamente’, quei posti destinati proprio all’organico PNRR e Agenda Sud. Inevitabile la preoccupazione del personale ATA della provincia di Napoli, e soprattutto di quella terza fascia che vorrebbe poter godere dei posti PNRR e Agenda Sud, alla luce anche della probabilissima estensione dei contratti oltre il 31 dicembre 2023. A fronte di tutto ciò un gruppo di referenti di Napoli ha scritto al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Cosa chiede il personale ATA di Napoli al Ministro Valditara
Come ci è stato raccontato i giorni scorsi un gruppo di appartenenti al personale ATA di Napoli si è attivato contattando la segreteria del Ministero dell’Istruzione. Quest’ultima ha invitato a scrivere un’email al Ministro Valditara esponendo la problematica e attenzionando sulle lungaggini dell’Usp di Napoli. Sarebbero infatti pochissime le istituzioni scolastiche della provincia che starebbero attingendo dalla terza fascia delle graduatorie d’istituto. Nel resto della provincia invece proseguono i ritardi nelle nomine, mettendo in difficoltà l’intera macchina scolastica territoriale. E, a quanto pare, sarebbe una situazione non nuova alla provincia, verificatasi anche gli anni precedenti.
A questo punto quindi la palla passa al Ministro, informato ora di quanto si sta verificando a Napoli. Il perpetrarsi delle anomalie infatti starebbe vanificando gli sforzi messi in atto da viale Trastevere per incrementare i posti da destinare all’organico aggiuntivo nel Sud. Urge quindi un intervento per porre fine all’attuale stato di cose presso l’Usp di Napoli, nell’inerzia anche dei sindacati locali.