Abilitazione all'insegnamento
Abilitazione all'insegnamento

Intorno alla tematica dei percorsi abilitanti, che partiranno con ogni probabilità a gennaio, ruotano ancora molti interrogativi. Tra questi molti aspiranti si pongono, ad esempio, domande sulla frequenza dei corsi stessi. Potranno essere seguiti totalmente online? Il quesito si pone principalmente da parte di quei docenti, in servizio, che temono di doversi assentare dal lavoro costretti a spostarsi fuori regione per frequentare i percorsi d’interesse. A questi dubbi si aggiunge poi il solito malcontento dei costi. A tutto questo ha risposto Manuela Pascarella, rappresentante sindacale CGIL, in occasione del question time di Orizzonte Scuola del 20 novembre 2023.

In quali casi i percorsi abilitanti saranno totalmente online

I corsi abilitanti organizzati in modalità totalmente telematica sono quelli da 30 cfu, rivolti al personale che ha già un’abilitazione oppure che ha una specializzazione sul sostegno. Il riferimento è dunque a quei docenti che operano nel mondo scolastico da anni, con esperienza alle spalle. La restante parte dei percorsi abilitanti invece prevede una parte di attività in presenza e una parte di attività online. Manuela Pascarella (CGIL) si è detta favorevole a questa modalità, perchè con una modalità totalmente telematica “si sarebbe risperimentato quello che già era avvenuto coi 24 cfu, cioè dei titoli più comprati che acquisiti.

Il focus è stato invece posto dalla sindacalista sui costi dei percorsi abilitanti, vero nodo da risolvere. Ricordiamo infatti che gli atenei potranno prevedere costi massimi di 2.000/2.500 euro. Secondo Pascarella “basterebbe che il Governo stanziasse delle risorse, così le tasse a carico dei corsisti potrebbero essere nulle o proporzionali al reddito ( e quindi comunque molto più basse). Questo potrebbe risolvere la questione dei costi.

Come sarà la frequenza

Sul tema specifico della frequenza la Pascarella ha voluto tranquillizzare sul fatto che i corsi saranno sicuramente organizzati in orario pomeridiano e nei weekend, come avviene già oggi col TFA. Questo quindi non metterà dunque i docenti in condizione di lasciare il servizio in orario di lezione. Inoltre altro strumento utilizzabile è quello delle 150 ore di permesso per il diritto allo studio. “Mettendo insieme queste cose quindi i corsi sono frequentabili“.