sciopero scuola
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Dopo lo sciopero generale consumatosi venerdì 17 novembre 2023 e promosso da CGIL E UIL si è assistito ad una serie di ‘botta e risposta’ tra fonti ministeriali e sindacati in merito alle cifre reali delle adesioni nel comparto pubblico. La scuola sembrerebbe essere stata il settore con la più bassa partecipazione, pari a meno del 7%. Nell’annunciare questo dato il ministro Valditara ha parlato di ‘clamoroso insuccesso’, infastidendo evidentemente le sigle sindacali che, al contrario, si erano dichiarate soddisfatte del consenso raccolto nelle piazze. Nelle scorse ore è arrivata l’ultima dichiarazione di Flc CGIL.

Il comunicato di Gianna Fracassi (Flc CGIL)

Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL, è così intervenuta nelle scorse ore col seguente comunicato: “È grave che un ministro della Repubblica insulti ripetutamente lavoratrici e lavoratori che hanno scelto di rinunciare allo stipendio di una giornata di lavoro per chiedere salari dignitosi, stabilizzazione dei precari, investimenti, non privatizzazione della scuola pubblica e dire un secco NO all’autonomia all’autonomia differenziata. Le piazze in tutto il paese hanno democraticamente manifestato il dissenso verso la manovra di bilancio e le riforme che investono i nostri settori. Spiace constatare che ciò crei insofferenza e un certo nervosismo nel Ministro. Sappia che noi non ci fermeremo e andremo avanti per difendere la scuola pubblica e chi vi lavora“.

Intanto proseguirà l’autunno caldo sul fronte degli scioperi. Venerdì 24 novembre sarà la volta dei settori privati delle regioni del nord Italia a scioperare sempre ‘per mano’ di Flc CGIL, con la previsione di manifestazioni in svariate province. E il 27 novembre si assisterà ad un nuovo sciopero nazionale dei trasporti proclamato dalle organizzazioni sindacali di base Usb lavoro privato, Cup trasporti, Sgb, Cobas lavoro privato, Dal Cobas.