Bonus animali domestici: come ottenerlo, importi e requisiti

Animali domestici

Bonus animali domestici (bonus cani e gatti) 2022: che cos’è, come funziona, chi può richiederlo, qual è il suo valore e come ottenerlo. La guida pratica per beneficiare della detrazione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi. Vediamo cosa c’è da sapere a riguardo.

Bonus animali domestici 2022

Come confermato dalla Legge di bilancio 2022, anche per quest’anno sarà possibile per i padroni di animali domestici beneficiare del cosiddetto bonus cani e gatti.

In realtà non si tratta di un vero e proprio bonus, ma di una detrazione fiscale introdotta durante la pandemia del valore del 19% per le spese veterinarie su un importo massimo di 550 euro, a condizione che si superi la franchigia di 129,11 euro.

In particolare, le spese ammesse in detrazione sono le seguenti:

  • visite veterinarie;
  • interventi o analisi di laboratorio;
  • farmaci veterinari.

Requisiti e richiesta

Per poter usufruire del bonus animali domestici non occorre essere in possesso di particolari requisiti Isee. È necessario, però, che l’animale per il quale vengono sostenute le spese sia detenuto legalmente.

Ci sono, poi, alcuni limiti che riguardano l’impiego dell’animale stesso, che deve essere esclusivamente da compagnia o destinato alla pratica sportiva.

Diverso è, invece, il caso di animali da allevamento e quelli detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole.

Ad ogni modo, per presentare la richiesta basta compilare gli appositi campi in sede di dichiarazione dei redditi, dimostrando l’avvenuto pagamento delle spese attraverso mezzi di pagamento tracciabili. Vale a dire, quindi, pagamenti effettuati con  bancomat, carta di credito e bonifico bancario o postale.

Diversamente, bisogna produrre lo scontrino o la fattura con il proprio codice fiscale.

Violenza sugli alunni, troppi i casi: secondo Sasso occorre valutazione psico-attitudinale

Ancora un ennesimo caso di maltrattamenti a danno di piccoli alunni per mano dell’insegnante: stavolta la vittima è una bimba di 6 anni con disabilità di Brescia, che ha subito violenza da parte della sua maestra. Le telecamere hanno immortalato quanto successo e le immagini stanno provocando lo sdegno di tutti: per il sottosegretario Rossano Sasso è indispensabile una seria valutazione psico-attitudinale in ingresso e in itinere degli insegnanti per scongiurare la violenza sugli alunni.

Nuovo caso di violenza: bimba disabile maltrattata salvata dai carabinieri

Ennesimo episodio di violenza sugli alunni, che fa capire che non si tratta più di casi isolati considerando il susseguirsi di notizie su maltrattamenti e comportamenti fuori da ogni riga: questa volta a subire schiaffi, strattoni, tirate di capelli, pizzichi è una bambina di soli 6 anni di una scuola di Brescia. Ad aggravare la situazione la disabilità dell’alunna: grazie alle telecamere ambientali occultate, precedentemente installate sotto disposizione del pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Alessio Bernardi, i carabinieri di Brescia sono intervenuti in flagranza di reato, portando in braccio la bambina fuori dall’aula. Sulla donna, che adesso è in carcere a Verziano, pende l’accusa di maltrattamenti pluriaggravati e lesioni aggravate a danno di un minore con disabilità.

Il video sta facendo il giro dei social, suscitando la reazione e le riflessioni di chiunque lo veda: tutti concordi nel dire che atteggiamenti del genere sono inammissibili, in molti riflettono sul fatto che insegnare deve essere una vocazione, non un ripiego per chi non trova altra occupazione.

Intervento del sottosegretario Sasso contro la violenza sugli alunni

Sulla questione interviene il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, che in vari post su Facebook condanna la violenza sugli alunni e dichiara di voler chiedere al Ministro dell’Istruzione e al Ministro per la pubblica amministrazione di prevedere una seria valutazione psico-attitudinale in ingresso e in itinere per chiunque voglia lavorare a scuola.

Scrive infatti: “Non esiste perdono e giustificazione per chi maltratta i bambini, ancor di più se questi bambini sono disabili e se chi li maltratta è una maestra. Licenziamento e galera per i mostri travestiti da maestri certo, ma bisogna immediatamente prevedere una seria valutazione psico-attitudinale per chi decide di lavorare a scuola. Condivido in tal senso il pensiero del filosofo Umberto Galimberti quando, riferendosi agli insegnanti dice che ‘dovrebbero essere selezionati con test della personalità per evitare che docenti non in grado di insegnare e di appassionare rovinino in 40 anni di carriera la vita di intere generazioni di studenti’. Oltre a picchiare e umiliare bimbi disabili come accaduto negli ultimi giorni a Brescia e a Roma”.

Maltrattamenti a scuola, ancora casi: maestre condannate

Maltrattamenti a scuola: purtroppo la questione ritorna sempre alla ribalta, affollando le pagine dei quotidiani. Di qualche ora fa, infatti, la notizia di una maestra condannata a Frosinone per aver maltrattato dei piccoli alunni, ieri un altro caso a Roma e un altro ancora a Palermo.

I casi di maltrattamenti degli ultimi giorni

In queste ultime ore giungono le notizie di condanne subite da alcune maestre per aver effettuato dei maltrattamenti tra i banchi di scuola: a farne le spese i piccoli alunni della scuola dell’infanzia. È il caso di due insegnanti di una scuola materna di Frosinone, condannate a due mesi di reclusione per aver abusato, tra il 2014 e il 2015, di mezzi di correzione e disciplina nei confronti di una ventina di bambini che avevano tra i due e i quattro anni. Come riportato dall’Adnkronos, l’accusa è quella di aver “strattonato e trascinato i bimbi afferrandoli per un braccio” e “di avere vietato di recarsi in bagno’, mettendosi a urlare.

Altro caso è quello dei bimbi di un asilo di Roma, che in base alle ricostruzioni della polizia e a quanto riporta ‘RomaToday’ hanno ricevuto spintoni, schiaffi e insulti da parte di due suore e di un’educatrice, finita a processo proprio in questi giorni. Alla scoperta dei fatti, che risalgono al 2019, si è giunti a seguito delle segnalazioni di alcuni genitori i cui figli avevano paura ad andare a scuola. Attraverso l’installazione di telecamere e dispositivi audio si sono scoperti atti inammissibili subiti dai bambini.

Ed ancora a Palermo, il caso della maestra nella scuola materna Petrarca, condannata a due anni con rito abbreviato per maltrattamenti agli alunni avvenuti fra il 2013 e il 2016. La denuncia partì, questa volta dalla stessa scuola.

La scuola deve essere un luogo sicuro

Senza alcun dubbio siamo tutti concordi nel sostenere che la scuola è e deve essere un luogo sicuro per gli studenti, di qualsiasi fascia di età: un posto in cui non devono avere spazio cose del genere. Ogni alunno deve avere la possibilità di crescere in un clima positivo, tranquillo, costruttivo ed educativo: simili atteggiamenti, come è facile intuire, possono avere invece ripercussioni molto pesanti sul bambino e sul suo sviluppo psico-emotivo. Nell’atto di accusa della maestra di Frosinone, infatti, la procura scrive che i comportamenti delle maestre hanno portato all’insorgenza nei piccoli di “disturbi traumatici e post traumatici quali la fobia scolare, disturbi del controllo degli impulsi e chiusura relazionale”.

Mascherine negli uffici pubblici, Circolare Ministero PA del 29 aprile (NOTA)

Indicazioni sull’utilizzo delle mascherine, i dispositivi individuali di protezione delle vie respiratorie. Il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha firmato in data odierna, 29 aprile 2022, una Circolare che fa seguito a quanto disposto dal ministro della Salute, Roberto Speranza in merito alle nuove disposizioni sull’utilizzo della mascherina negli uffici pubblici. Riportiamo qui di seguito il testo della nuova Circolare PA.

Uso delle mascherine negli uffici pubblici, il ministro PA Brunetta ha firmato una nuova Circolare

‘Con l’ordinanza del Ministro della salute del 28 aprile 2022 – si legge nella Circolare – sono state impartite le nuove prescrizioni in ordine all’utilizzo dei dispositivi in oggetto nei vari ambienti con efficacia dal 1° maggio 2022 e fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge 24 marzo 2022, n. 24, e comunque non oltre il 15 giugno 2022

In particolare, l’utilizzo dei dispositivi individuali di protezione delle vie respiratorie è stato raccomandato nei luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico. Non sussiste, tuttavia, alcun obbligo specifico al loro utilizzo da parte del personale. Nondimeno, si ritiene necessario fornire, con la presente circolare, alcune indicazioni di carattere generale per una corretta ed omogenea applicazione della citata ordinanza nei luoghi di lavoro pubblici. 

Si è dell’avviso, infatti, che ciascuna amministrazione, nella responsabilità del datore di lavoro, debba impartire, tempestivamente, le necessarie indicazioni al riguardo, tenendo conto delle concrete condizioni dei luoghi di lavoro e delle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa dei propri dipendenti”. 

Uso raccomandato

Si riportano, di seguito, alcuni esempi (non esaustivi) sull’uso delle mascherine (FFP2): 

UTILIZZO RACCOMANDATO: 

  • per il personale che si trovi a contatto con il pubblico (c.d. sportello) e che sia sprovvisto di altre idonee barriere protettive; 
  • per il personale che svolga la prestazione in stanze in comune con uno o più lavoratori, anche se si è solo in due, salvo che vi siano spazi tali da escludere affollamenti; 
  • nel corso di riunioni in presenza; 
  • nel corso delle file per l’accesso alla mensa o altri luoghi comuni (ad esempio bar interni, code per l’ingresso in ufficio); 
  • per coloro che condividano la stanza con personale c.d. “fragile”; 
  • in presenza di una qualsiasi sintomatologia che riguardi le vie respiratorie; 
  • negli ascensori; 
  • in ogni caso in cui, anche occasionalmente, si verifichi la compresenza di più soggetti nel medesimo ambiente; 

UTILIZZO NON NECESSARIO

  • in caso di attività svolta all’aperto; 
  • in caso di disponibilità di stanza singola per il dipendente; 
  • ambienti ampi, anche comuni (ad es. corridoi, scalinate) in cui non vi sia affollamento o si mantenga una distanza interpersonale congrua; 

Ciascuna amministrazione dovrà quindi adottare le misure che ritiene più aderenti alle esigenze di salute e di sicurezza sui luoghi di lavoro, tenendo ovviamente conto sia dell’evoluzione del contesto epidemiologico che delle prescrizioni di carattere sanitario eventualmente adottate, anche a livello locale, dalle competenti autorità’.

TESTO CIRCOLARE 

Obbligo vaccinale, il governo boccia gli emendamenti anche sull’assegno alimentare a favore del personale sospeso

Non giungono notizie positive per il personale scolastico non vaccinato, che in questi mesi si è ritrovato sospeso, senza stipendio, senza assegno alimentare e da aprile, con riferimento ai docenti, anche demansionato. Il governo resta sulla propria linea: permane l’obbligo vaccinale fino al 15 giugno 2022, e continuerà a non essere corrisposto alcun assegno alimentare.

Questo è quanto ha fatto sapere Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, in un comunicato pubblicato poche ore fa. Gli emendamenti presentati al Decreto Riaperture sono stati infatti rigettati. Di seguito i dettagli.

Pacifico: ‘La parola passa ai tribunali’

Riportiamo il comunicato pubblicato da Marcello Pacifico (Anief) e il suo commento a caldo:

Non passano gli emendamenti al decreto Riaperture promossi dall’Anief sull’eliminazione dell’obbligo vaccinale, sull’assegno alimentare da dare ai lavoratori sospesi perché non vaccinati e sulla richiesta di fine restrizioni e punizioni che continuano ad attuarsi verso il personale docente rientrato a scuola lo scorso 1° aprile: in Commissione Affari Sociali della Camera è arrivato il parere negativo del governo, assieme a quello del relatore e della maggioranza, che ha così respinto in questo modo tutte le richieste di modifica al Decreto Legge 24/2022 la cui conversione finale in legge è attesa entro meno di un mese.

A sostegno delle richieste promosse dall’Anief si erano anche apertamente schiarati gli onorevoli Virginia Villani (M5S), Claudio Borghi (Lega), Maria Teresa Bellucci (Fdi) e Doriana Sarli (Misto-M-Pp-Rcse).

“Siamo fortemente dispiaciuti per l’esito delle nostre richieste, attraverso la cui attuazione avremmo finalmente potuto superare l’obbligo illegittimo della vaccinazione tra i docenti, pena la loro non accettazione nelle classi – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – , è stata presa una decisione che a nostro avviso rimane incostituzionale e che, tra l’altro, allo Stato costa oltre 10 milioni di euro al mese. Noi, comunque, non ci arrendiamo: il no della XII Commissione ai nostri emendamenti non significa che la questione è chiusa.

La parola passa adesso ancora una volta ai tribunali, già interpellati dall’ufficio legale Anief, per difendere oltre 500 docenti che hanno presentato ricorso con noi per potere rientrare in classe con i loro alunni, sempre in attesa della Corte costituzionale e della Corte di giustizia europea”, conclude Pacifico’.

Calendario INPS maggio 2022, date pagamenti: dalla NASpI all’Assegno Unico

Calendario pagamenti INPS relativi al prossimo mese di maggio 2022, vediamo quali sono le date da segnare con il circoletto rosso per quanto riguarda le erogazioni degli importi relativi all’indennità di disoccupazione NASpI, delle pensioni, dell’Assegno Unico universale per i figli a carico e per il Reddito di Cittadinanza.

Calendario pagamenti Inps maggio 2022: le date

Per quanto riguarda i pagamenti relativi all’Assegno Unico, questi sono effettuati mensilmente dall’INPS e non più in busta paga come avveniva con gli Assegni al Nucleo Familiare (ANF).

Assegno Unico, quando sarà pagato?

Il pagamento dell’Assegno Unico e universale viene effettuato nel mese successivo a quello di presentazione della domanda. Giova ricordare che chi presenta domanda entro giugno 2022, i pagamenti terranno conto delle mensilità arretrate decorrenti dal mese di marzo 2022. Le famiglie, comunque, riceveranno l’importo loro spettante alla fine del mese successivo alla presentazione della domanda, per chi ha inviato richiesta dopo il 1° marzo.

Date ricarica Reddito di Cittadinanza maggio

Le date da segnarsi sul calendario, per quanto riguarda il pagamento del Reddito di Cittadinanza, sono due. La prima riguarda coloro che hanno presentato una nuova domanda: i nuovi beneficiari, dal 15 maggio, riceveranno l’invito, da parte dell’INPS, a ritirare la propria Carta RdC presso Poste Italiane con l’accredito della somma spettante. 

Per i beneficiari che hanno già conseguito l’assegno almeno una volta, le erogazioni avverranno a partire dal giorno 27, a condizione, però, che non siano trascorsi più di 18 mesi dal versamento della prima rata e a patto che abbiano aggiornato e presentato il modello ISEE 2022 entro il 31 gennaio scorso.

Pagamento NASpI maggio 2022

Per quanto concerne l‘indennità di disoccupazione NASpI, l’INPS può erogare la mensilità anteriore dal primo all’ultimo giorno di ciascun mese. Ogni mese, infatti, l’importo spettante viene liquidato nel mese successivo, proprio come avviene per il pagamento dello stipendio

La NASpI non ha un calendario fisso per le date di pagamento. L’INPS, in genere, parte con l’erogazione dal giorno 10 del mese ma il pagamento dipende da beneficiario a beneficiario, a seconda del giorno in cui è stata presentata la domanda. Ricordiamo, a questo proposito, che i pagamenti NASpI possono essere consultati con facilità attraverso il Fascicolo Previdenziale dell’Inps.

Calendario pagamenti pensioni maggio 2022

Con la fine dello stato di emergenza, è cessata anche la procedura di pagamento anticipato delle pensioni, con il calendario frazionato per evitare i rischi di contagio.
Nel mese di maggio, dunque, le pensioni saranno pagate partendo dal primo giorno bancabile del mese, anche negli uffici postali: si tratta, in questo caso, del giorno 2, dato che il primo maggio è festivo. Poste Italiane ha comunicato ufficialmente il ripristino del calendario di pagamento Inps delle pensioni, dopo la fine dello stato di emergenza.

I pensionati che ritireranno l’importo loro spettante allo sportello, potranno presentarsi negli uffici dal 2 al 7 maggio, rispettando la turnazione alfabetica (in base alla prima lettera del proprio cognome) affissa all’esterno di ogni ufficio postale.
I titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno, invece, prelevare il denaro contante presso i punti Atm Postamat.

Mascherine, firmata l’ordinanza: quali regole dal 1° maggio?

Da domenica 1° maggio si avrà un ulteriore allentamento delle misure adottate per fronteggiare la pandemia: la maggior parte delle norme introdotte dall’ultimo decreto anti-Covid del 24 marzo è, infatti, in scadenza il 30 aprile ed il governo, ieri 28 aprile, ha deliberato in merito a nuove disposizioni. Cosa cambia per quanto riguarda l’uso delle mascherine nei vari ambiti lavorativi e a scuola? Ecco la nuova ordinanza del ministro Speranza.

Mascherine al chiuso: cosa prevede l’ordinanza del Ministero della Salute

Il ministro Speranza, nella serata di ieri 28 aprile, ha firmato la nuova ordinanza relativa alle misure anti Covid che entreranno in vigore da domenica 1° maggio: finalmente adesso si hanno notizie certe e le supposizioni, previsioni e pareri che in questi giorni ci hanno accompagnato trovano risposte e conferme. Se per l’uso del green pass non c’erano grandi dubbi, la questione rimaneva aperta per l’uso delle mascherine al chiuso.

In base a quanto previsto da un emendamento approvato, le mascherine resteranno obbligatorie fino al prossimo 15 giugno per i seguenti luoghi e contesti:

  • trasporti pubblici a lunga percorrenza e locale, aerei, metro, treni, bus, navette
  • ospedali e presidi sanitari, rsa, sia per i lavoratori che per i visitatori
  • tutti gli eventi in cinema, teatri, locali di intrattenimento e musica
  • palazzetti dello sport, stadi e durante tutte le competizioni sportive al chiuso

L’emendamento raccomanda l’uso delle mascherine in tutte le situazioni con rischi di contagi fino al 15 giugno e in ogni ambito lavorativo, senza distinzione tra pubblico e privato: pertanto l’uso dei mezzi di protezione è raccomandato in tutti i luoghi di lavoro e ovunque può esservi il rischio di assembramenti, come ristoranti, centri commerciali, negozi.

Misure per la scuola

In ambito scolastico, si conferma la linea della prudenza già delineata nei giorni scorsi dai ministri dell’Istruzione, Bianchi, e della Salute, Speranza: docenti, alunni, personale ATA ed educativo dovranno indossare le mascherine fino al termine dell’anno scolastico. Il governo non ha previsto nessun cambiamento, ma riconferma la normativa in vigore.

Dal 1° maggio, tuttavia, i bambini che frequentano la scuola dell’infanzia che hanno già compiuto 6 anni non dovranno più indossare le mascherine: “Sanato vulnus con emendamento a mia prima firma” dice Gabriele Lorenzoni, deputato M5S, all’Adnkronos.

ORDINANZA

Green Pass e mascherine: le indiscrezioni di oggi 27 aprile

Oggi 27 aprile, il Governo dovrà prendere le decisioni che riguardano l’uso delle mascherine e del Green Pass a partire dal 1° maggio. Come riferisce Il Corriere, Mario Draghi non ritiene necessario un nuovo decreto. Si pensa di includere la nuova normativa sotto forma di emendamenti al decreto Covid, che sarà approvato domani dalla Camera, per poi passare (blindato) all’approvazione finale del Senato. Nel frattempo, il ministro Speranza emetterà un’ordinanza-ponte fino a quando il testo diventa legge.

Green Pass e mascherine al chiuso: cosa aspettarsi?

Sul Green Pass ci si aspetta un ‘via libera’ dal 1° maggio, ma c’è ancora chi, come Ricciardi, sostiene che il suo uso sia necessario per incoraggiare la vaccinazione. Quello che tutti temono, è un passo indietro rispetto a quanto detto in precedenza.

Quella delle mascherine, resta la scelta più delicata. Mentre gli altri Paesi l’hanno già eliminata, in Italia prevale la linea della prudenza. Cosa comporterà questo?

Dai trasporti alla scuola: la mascherina

Sui mezzi del trasporto pubblico locale (bus, metropolitane, tram) l’obbligo della Ffp2 verrà prorogato, come già annunciato dal ministro Giovannini. Non è ancora chiaro se la stessa scelta verrà fatta per aerei, navi e treni a lunga percorrenza.

Le mascherine Ffp2 potrebbero restare obbligatorie ancora in luoghi di aggregazione sociale al chiuso, come cinema, teatri e sale da concerto. Anche barbieri, parrucchieri e centri estetici sono fra le attività in cui potrebbe restare l’obbligo della Ffp2 per alcune settimane.

Nei luoghi all’aperto, come gli stadi e i palazzetti, le mascherine non saranno obbligatorie dal 1° maggio.

Le mascherine sul luogo di lavoro restano ancora un’incognita. Ma quando la decisione sarà presa, varrà per tutti, pubblici e privati.

Anche per quanto riguarda i negozi la scelta è ancora da prendere. Inizialmente si pensava venisse eliminata, ma il rischio di affollamento potrebbe portare ad un compromesso (per esempio renderla obbligatoria nei weekend, nei centri commerciali).

Sulle mascherine a scuola Bianchi non vuole indietreggiare: dovrebbero restare fino alla fine dell’anno scolastico, indipendentemente dalle opinioni degli altri.

Green Pass e mascherine: cosa cambia dal 1° maggio 2022

Cosa cambia per mascherine e Green Pass a partire dal 1° maggio 2022? Ricordiamo che il Decreto Riaperture non prevede che si protragga l’uso del Green Pass oltre il 30 di aprile. Infatti, la normativa che elenca le attività in cui è ancora necessario esibirlo, specifica: “dal 1° al 30 aprile 2022 è consentito solo con il green pass… l’accesso ai seguenti servizi e attività”. Dal 1° maggio, quindi, dovremmo dire addio quasi del tutto alla certificazione verde. E le mascherine?

Green Pass base e rafforzato dal 1° maggio

Dal 1° maggio non sarà più necessario esibire il Green pass per accedere ai mezzi di trasporto, nemmeno su aerei, navi, treni e pullman (salvo proroga dell’ultimo minuto, ma nessuno ha accennato a questa possibilità).

Non servirà nemmeno per accedere ai luoghi al chiuso come bar e ristoranti, teatri, cinema, concerti e discoteche. Lo stesso per hotel, fiere e mostre.

Ingresso libero anche per:

  • feste, feste religiose e matrimoni
  • palestre,
  • spa,
  • piscine al chiuso e all’aperto,
  • sale convegni,
  • congressi,
  • corsi universitari in presenza,
  • concorsi,
  • luoghi di lavoro, pubblici o privati
  • entrare negli istituti scolastici (persone esterne).

L’obbligo del Green Pass rafforzato (da vaccinazione completa o guarigione recente) resterà in vigore per tutto il personale medico, paramedico e amministrativo negli ospedali, nelle strutture mediche e cliniche private e nelle Rsa.

Resta anche l’obbligo vaccinale fino al 15 giugno per tutti gli over 50 e per il personale scolastico e dei comparti sicurezza e difesa.

Da notare che si tratta non di un’eliminazione della certificazione verde, ma di una sospensione. Il Governo Draghi ha prorogato la durata del Green Pass fino al 2025.

L’incognita delle mascherine

Al momento e fino a sabato 30 aprile è obbligatorio indossare la mascherina chirurgica nei luoghi pubblici al chiuso (ad esclusione di quando si balla o al tavolo della ristorazione). Per i mezzi di trasporto, occorre ancora indossare la Ffp2, così come per cinema, teatri, sale da concerto e competizioni sportive all’interno dei palazzetti dello sport.

Dal 1° maggio cosa succede? Non lo sappiamo ancora. Nei prossimi giorni il Governo farà le sue valutazioni e deciderà come procedere. Il Consiglio dei Ministri è atteso in settimana, con la decisione finale e il nuovo decreto.

Ci sono opinioni diverse sulla proroga dell’obbligo di mascherina al chiuso: c’è chi la ritiene indispensabile visto il numero di contagi, chi sostiene che è sufficiente una raccomandazione e chi ritiene debba essere abolita del tutto.

Secondo le ultime indiscrezioni, in cinema, teatri, sale da concerto, ma anche discoteche e negozi, è possibile che l’obbligo di protezione sia prorogato.

Da lunedì prossimo, la Ffp2 dovrebbe restare obbligatoria solo sui mezzi di trasporto sia locali, come bus e metro, che a lunga percorrenza come treni e traghetti. Altrove, tipo in cinema e teatri, basterà probabilmente la chirurgica.

NB: Con la pubblicazione dell’ordinanza, la proroga per i negozi non è stata confermata. Resta la raccomandazione in caso di assembramenti.

Mascherina a scuola

E a scuola? Le disposizioni sono che resti obbligatoria fino al termine delle attività didattiche. E sembra che il Ministro non intenda fare marcia indietro in proposito.

Secondo Andrea Costa, “durante le attività scolastiche, quando i nostri ragazzi e i nostri bambini sono seduti al loro banco per ascoltare l’insegnante, si possa togliere la mascherina, mantenendola invece nei momenti di aggregazione“.

Docente stalker, partono le denunce in una scuola di Verona

Si torna a parlare di comportamenti molesti nell’ambito scolastico: stavolta, in base a quanto riportato dal ‘Corriere della Sera’ di oggi 26 aprile, si tratta del caso di un’insegnante di una scuola veronese che avrebbe infastidito pesantemente una collega e un’impiegata amministrativa già da qualche tempo. Adesso per la docente stalker sono partite le denunce: di seguito la ricostruzione della vicenda.

La vicenda della docente stalker

In una scuola superiore di Verona, una professoressa e un’impiegata di segretaria hanno sporto denuncia nei confronti di un’ insegnante di 46 anni a seguito di comportamenti giudicati dalle vittime come “minacciosi, offensivi, e molesti”. La docente stalker adesso è finita sul registro degli indagati e su di lei pende l’accusa di atti persecutori: la giudice Carola Musio, incaricata di seguire le indagini preliminari, stando a quanto riportato e sotto richiesta della Procura di Verona, avrebbe imposto alla prof violenta il divieto di avvicinarsi alle due denuncianti. La docente può continuare a restare in servizio all’interno della scuola, ma dovrà mantenere le distanze sia dalla collega che dall’impiegata.

La querela sarebbe scattata dopo il verificarsi di varie circostanze violente nei confronti delle due malcapitate: in almeno quattro episodi si è dovuto richiedere l’intervento dei carabinieri presso la stessa scuola per porre fine agli eccessi dei comportamenti molesti della prof ora indagata. In base a quanto riportato, vari sarebbero i comportamenti persecutori che la docente stalker avrebbe commesso: più volte avrebbe inveito contro la collega, offendendola e ingiuriandola pubblicamente, anche davanti agli alunni, interrompendo le sue lezioni, urlandole davanti a tutti di “fare schifo”, “sei una bestia”, arrivando anche a minacciare di ammazzarla e di fargliela pagare.

Altrettanto pesanti gli atteggiamenti ai danni dell’impiegata: stando al capo d’accusa, avrebbe più volte fatto irruzione nel suo ufficio per insultarla, sputandole contro, lanciandole addosso oggetti e rincorrendola nei corridoi intimandole che l’avrebbe uccisa.

Atteggiamenti violenti anche in passato, ma cosa rischia adesso?

L’accusa ritiene che i comportamenti della docente stalker hanno determinato l’effetto di “provocare nelle parti offese un grave e perdurante stato di ansia nonché di timore per la propria incolumità, costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita”: la prof importunata, infatti, si faceva accompagnare dai colleghi e dai bidelli ogni volta in cui entrava o usciva da scuola, l’impiegata si chiudeva a chiave nel proprio ufficio.

Inoltre, in base a quanto emerge dalle indagini, la docente stalker avrebbe manifestato atteggiamenti violenti anche davanti gli alunni, tanto che tra dicembre 2021 e lo scorso febbraio, si è reso necessario l’intervento dei carabinieri. La stessa dirigente scolastica, a fine novembre 2021, si sarebbe rivolta all’Arma per porre fine ai comportamenti dell’insegnante, segnalando che già due volte si era “inviata a visita”.

Dal canto suo, l’indagata avrebbe ammesso che già in una scuola in cui ha prestato servizio in precedenza, avrebbe colpito con un pugno la vicepreside, rompendole un dente, dichiarando che i suoi atteggiamenti sono causati da stati di ansia: in quell’occasione se l’è cavata con soli 15 giorni di sospensione dal servizio, ma adesso, come avverte il gip nell’ordinanza, se si avvicina alle due denuncianti, rischia la custodia cautelare in carcere.