Obbligo vaccinale docenti e ATA non vaccinati, persiste dopo la guarigione da Covid? FAQ Ministero

A più di un mese dall’entrata in vigore del DL 24/2022 (noto come Decreto Riaperture), un punto poco chiaro ha sempre riguardato il caso del personale scolastico non vaccinato, ma guarito da Covid. È previsto l’obbligo vaccinale in questo caso?

Al riguardo aveva fornito risposta l’Usr Veneto, a cui ora ha dato seguito anche il Ministero dell’Istruzione con un’apposita FAQ.

Usr Veneto, chiarimenti obbligo vaccinale personale guarito da Covid

Con Faq del 21 aprile scorso già l’Usr Veneto aveva fornito chiarimenti riguardo docenti e ATA non vaccinati ma in possesso di green pass da guarigione:

“la vaccinazione costituisce requisito essenziale per lo svolgimento delle attività didattiche a contatto con gli alunni da parte dei soggetti obbligati. Essi sono utilizzati in attività di supporto all’istituzione scolastica già al momento del rientro a scuola, potendo svolgere le mansioni che implichino il contatto con la classe solo in presenza di documentazione attestante l’assolvimento dell’obbligo vaccinale predisposto dalla normativa vigente.

È ragionevole ritenere che tale situazione si verifichi anche per i docenti non vaccinati e guariti
dall’infezione da SARS-CoV-2
; per poter svolgere attività didattiche a contatto con gli alunni, pertanto, essi dovranno adempiere all’obbligo vaccinale entro i termini di validità della certificazione verde (da guarigione) in loro possesso”.

Faq Ministero Istruzione aggiornate al 2 maggio 2022

In data odierna il Ministero dell’Istruzione ha aggiornato le FAQ concernenti la gestione del green pass a scuola, sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute, stabilendo quanto segue:

“per il personale guarito, misure di cautela sanitaria connesse all’infezione impongono il differimento del termine per la somministrazione del vaccino per un lasso temporale dipendente dalla storia vaccinale del soggetto con pregressa infezione da SARS-CoV-2.

Terminato il periodo di differimento risulta nuovamente efficace l’obbligo vaccinale, che permane per tutto il personale a tempo indeterminato e determinato fino al 15 giugno 2022.

Considerato che l’apposita funzionalità del sistema informativo del Ministero dell’Istruzione (SIDI) consente al dirigente scolastico, o suo delegato, di verificare quotidianamente l’adempimento dell’obbligo vaccinale, nel caso in cui il sistema rilasci un esito negativo, il Dirigente Scolastico verifica con il personale interessato l’eventuale esistenza di una valida giustificazione, per poi procedere secondo quanto previsto dalla normativa vigente.”

Quarantena, nuova circolare del Ministero della Salute

La nuova circolare del Ministero della Salute disciplina la quarantena Covid, aggiornando le indicazioni sulla gestione dei casi e dei contatti stretti con positivi. La nuova circolare prevede isolamento solo per i positivi, auto-sorveglianza per i contatti stretti con positivi al Covid e tamponi giornalieri per gli operatori sanitari fino al 5° giorno dall’ultimo contatto con un contagiato.

Quarantena Covid, come cambia

La circolare del ministero della salute, a firma del direttore Prevenzione del ministero, Gianni Rezza, prevede rispetto alla quarantena che:

  • I soggetti contagiati che abbiano precedentemente ricevuto la dose booster, o che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni, l’isolamento può essere ridotto da 10 a 7 giorni. Purché i medesimi siano sempre stati asintomatici, o risultino asintomatici da almeno 3 giorni. Al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo (confermate disposizioni circolare 60136-30/12/2021).
  • A coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al SARS-CoV-2 si applica il regime dell’auto-sorveglianza. Consiste nell’obbligo di indossare mascherine di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al 10° giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto.
  • Se durante il periodo di auto-sorveglianza si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Sars-Cov-2, è raccomandata l’esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare. In caso di risultato negativo va ripetuto, se ancora sono presenti sintomi, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto.
  • Gli operatori sanitari devono eseguire un test antigenico o molecolare su base giornaliera fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con un soggetto contagiato.

CIRCOLARE

Esenzione vaccini Covid, cosa succederà dopo il 28 febbraio?

Come preannunciato a partire dal 28 febbraio ogni esenzione da vaccino Covid dovrà essere digitalizzata, recando il qr code come il green pass base e il green pass rafforzato. Questo per tutelare la privacy di chi, a causa di patologie certificate, non può essere sottoposto a vaccinazione.

Tutti coloro che, fino a questo momento, avessero usufruito dell’esenzione cartacea dovranno, quindi, provvedere a farsela digitalizzare o dal proprio medico di base o da un medico vaccinatore. Questa procedura sta creando non pochi problemi e preoccupazione agli interessati. Vediamo perchè e cosa potrebbe succedere dopo il 28 febbraio.

Esenzione vaccino, problemi con la digitalizzazione

Il problema più diffuso è di carattere tecnico. Da quanto emerge molti medici di base non riuscirebbero a digitalizzare le esenzioni cartacee.

Altri problemi sembrerebbero dettati dalla non chiarezza, da regione a regione, circa chi è tenuto a effettuare la procedura digitale. A quanto si apprende sui gruppi social dedicati, molti medici degli hub vaccinali sosterrebbero di non essere loro a dover effettuare la digitalizzazione. Così gli interessati in queste ore si sono visti rimbalzare da un medico ad un altro senza alcun risvolto.

Altro problema infine è legato al perdurare delle condizioni cliniche che giustificherebbero l’esenzione: alcuni medici non sembrerebbero propensi a rinnovare le esenzioni non ritenendo più sussistenti tali condizioni.

Dal 28 febbraio il rinnovo dell’esenzione sarà automatico?

Un nodo poi importante che sta destando la preoccupazione degli esenti riguarda il rinnovo dell’esenzione. Molti di coloro che sono riusciti ad ottenere la digitalizzazione si sono visti indicare il 28 febbraio come data ultima di scadenza dell’esenzione. E dopo cosa accadrà?

Al riguardo il Ministero della Salute non ha dato alcuna informazione. Verranno automaticamente rinnovate o dovrà essere ancora una volta il medico a doverle rinnovare per chi godesse di quella provvisoria? Di sicuro sembra essere una corsa contro il tempo e a poco più di 24 ore di distanza tutto è ancora in forse. E questo potrebbe portare gli over 50 (obbligati al vaccino) a rischiare di essere sospesi dal 1° marzo se non verranno fornite indicazioni chiare al riguardo.

Nemmeno al numero gratuito 1500 sembrano essere dati chiarimenti, arrivando risposte spesso contraddittorie tra di loro. L’unica possibilità potrebbe essere il continuo utilizzo della certificazione cartacea da richiedere al proprio medico di base.

Vaccini, nuova Circolare Ministero della Salute su utilizzo Novavax (PDF)

Utilizzo nuovo vaccino Nuvaxovid (Novavax), il Ministero della Salute ha diffuso, in data 22 febbraio 2022, una nuova Circolare avente come oggetto ‘indicazione di utilizzo del vaccino anti COVID-19 Nuvaxovid (Novavax) nei soggetti di età pari o superiore a 18 anni’.

Vaccino Novavax, nuova Circolare del Ministero della Salute del 22 febbraio

Nella Circolare del Ministero della Salute, si fa riferimento all’approvazione, da parte della Commissione Tecnico Scientifica di AIFA, in merito all’utilizzo del vaccino Nuvaxovid (Novavax), nella specifica formulazione di dispersione per iniezione da 0,5 mL/dose, a partire dai 18 anni di età. 

Pertanto – come si legge nella Circolare – Nuvaxovid è incluso nel programma di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, attualmente solo per il ciclo primario, insieme ai vaccini già autorizzati per l’utilizzo nell’Unione Europea. Nuvaxovid 0,5mL/dose, contenente 5 mcg della proteina Spike di SARS-CoV-2 con adiuvante Matrix-M, viene somministrato per via intramuscolare (preferibilmente in regione deltoidea del braccio) come ciclo di 2 dosi (da 0,5 mL ciascuna) a distanza di 3 settimane (21 giorni) l’una dall’altra. 

Ogni flaconcino multidose di Nuvaxovid contiene 5 mL di dispersione iniettabile, pari a 10 dosi da 0,5 mL, non richiede diluizione e pertanto è già pronto all’uso. Il flaconcino chiuso, conservato in frigorifero a una temperatura compresa tra 2 °C e 8 °C, ha una validità di 9 mesi. 

Il flaconcino chiuso, a temperatura ambiente fino a 25°C, è utilizzabile entro 12 ore. Dopo la prima perforazione, il flaconcino può essere conservato ad una temperatura compresa tra 2°C e 25°C ed è utilizzabile entro 6 ore. 

Alla Circolare del Ministero della Salute è stata allegata la scheda tecnica del prodotto, disponibile anche sul portale web di AIFA, nella sezione dedicata alla banca dati farmaci denominata “trova farmaco” disponibile al link https://www.aifa.gov.it/trova-farmaco e cui si rimanda anche per eventuali aggiornamenti della scheda tecnica stessa. Inoltre, è stata trasmessa anche la nota informativa del vaccino Nuvaxovid, predisposta da AIFA

CIRCOLARE

Gestione domiciliare casi Covid, nuova Circolare del Ministero della Salute (PDF)

Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2, il Ministero della Salute ha provveduto a pubblicare una nuova Circolare contenenti degli aggiornamenti. Le nuove informazioni riguardano, in particolare, la sopravvenuta disponibilità di nuovi farmaci antivirali e anticorpi monoclonali: l’aggiornamento delle informazioni è stato approntato dopo aver ricevuto il parere formale favorevole del Consiglio Superiore della Sanità.

Gestione domiciliare pazienti con infezione da SARS-CoV-2, nuova Circolare del Ministero della Salute

La nuova Circolare del Ministero della Salute, nella premessa, sottolinea come il nuovo documento sia stato redatto da un apposito Gruppo di Lavoro costituito da rappresentanti istituzionali, professionali e del mondo scientifico.

Il documento illustra le modalità di gestione domiciliare del paziente affetto da COVID-19 da parte del Medico di Medicina Generale e del Pediatra di Libera Scelta sulla base delle conoscenze disponibili a oggi. 

Vista la costante evoluzione delle conoscenze sull’infezione da SARS-CoV-2, sul decorso della malattia COVID-19 e sulle possibilità terapeutiche, il documento, in continuità con i precedenti testi riportati nelle Circolari del 30 Novembre 2020 e del 26 Aprile 2021, viene periodicamente aggiornato dal Gruppo di lavoro al fine di rendere le indicazioni in esso contenute conformi alla pratica clinica internazionale sulla base delle emergenti conoscenze scientifiche. 

La complessità dell’infezione da SARS-CoV-2 è stata progressivamente disvelata dallo studio dei meccanismi fisiopatogenetici ed immunitari implicati e dall’evidenziarsi della molteplicità delle manifestazioni cliniche da essa causate. In parallelo si è progressivamente affinata e adattata la gestione clinica dei pazienti colpiti da COVID-19. 

L’evoluzione della terapia ha potuto altresì tener conto dei risultati di diversi tentativi terapeutici. Va anche opportunamente sottolineato come sull’efficacia di alcuni approcci terapeutici permangano tuttora larghi margini d’incertezza e come l’impiego di determinati schemi terapeutici dipenda dalla severità delle manifestazioni cliniche presentate dai malati o non si applichi ai pazienti nelle fasi iniziali di malattia.

Non casualmente, vi è forte raccomandazione che soprattutto i malati che presentano la sintomatologia più grave (pazienti ospedalizzati) vengano inclusi in clinical trials la cui conduzione è mirata a definire in maniera conclusiva il ruolo delle diverse opzioni di trattamento.

Nella nuova Circolare vengono descritti il decorso clinico dell’infezione, gli scenari di gestione domiciliare, gli strumenti di monitoraggio domiciliare del paziente, il monitoraggio della saturazione dell’ossigeno a domicilio attraverso il pulsossimetro, i principi di gestione della terapia farmacologica e le terapie con anticorpi monoclonali o antivirali.

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Mascherine Ffp2, l’allarme: ‘non adatte ai bambini’

E’ allarme sulle disposizioni del Ministero per l’uso delle mascherine Ffp2 in classe per i più piccoli, in quanto non sono adatte ai loro polmoni. È quanto emerge da un’indagine di Altroconsumo. Si tratta di mascherine pensate e omologate per gli adulti e la loro capacità polmonare, e quelle in vendita “per bambini” non sono altro che taglie small dei dispositivi per i grandi. La conclusione è che i bambini non devono indossare le mascherine FFP2

A scuola con le mascherine Ffp2: ma non va bene

La fascia a rischio di uso delle Ffp2 è quella fino a 14 anni, per cui si tratta degli alunni delle elementari e medie. Secondo le nuove indicazioni ministeriali, le lezioni in  presenza vengono garantite anche in presenza di positivi alla primaria, purché alunni e docenti indossino le mascherine Ffp2. Ma questa mascherina non è omologata alle esigenze respiratorie dei più piccoli.

Altroconsumo ha scritto al ministero della Salute e dell’Istruzione per chiedere d’intervenire sulla questione.

Perché i bambini non devono indossarle

Altroconsumo spiega che le Ffp2, che altro non sono che dispositivi altamente filtranti, non sono pensate per i bambini, ma per gli adulti. E sottolinea: “I bambini hanno una capacità polmonare non paragonabile a quella di un individuo adulto”.

Molti rivenditori commercializzano maschere protettive Ffp2, riportando indicazioni fuorvianti sul fatto che il prodotto sia specificatamente progettato per un bambino. Ma in realtà queste Ffp2 sono semplicemente dispostivi per adulti di taglia small e non omologati per i bambini. Si tratta di dispositivi di protezione individuale destinati a un uso industriale. Tutte le prove e i requisiti previsti dalla normativa tecnica di riferimento (la EN 149) sono pensati per una sola categoria: adulti lavoratori”.

Data l’assenza di studi che prendano in considerazione i parametri respiratori dei bambini, “non è possibile stabilire con certezza l’effetto che un uso prolungato delle Ffp2 possa avere sui più giovani” scrive Altroconsumo.

Roberto Tobia, segretario nazionale Federfarma, conferma: “Le Ffp2 per bambini di fatto non esistono, non c’è una certificazione differente dalle Ffp2 per adulti, esistono delle misure diverse, small e large”.

Emergono quindi dubbi non solo sull’effettiva capacità protettiva delle mascherine ai piccoli studenti, ma anche alle possibili conseguenze e danni.

La richiesta

“Abbiamo scritto al commissario straordinario per l’emergenza Figliuolo, al Ministro della salute Speranza e al Ministro dell’istruzione Bianchi, per chiedere una modifica dell’attuale normativa che disciplina l’utilizzo di Ffp2: chiediamo che i bambini dai 6 ai 14 anni possano continuare a fare ricorso alle normali mascherine chirurgiche (anziché alle Ffp2), il cui utilizzo, pur garantendo un adeguato livello di protezione contro il virus, comporta un minore affaticamento respiratorio per i più piccoli”.

DAD e quarantena, le nuove regole: SCHEDA MI di oggi 4 febbraio

Il Ministero dell’Istruzione pubblica sul proprio sito una sintesi delle nuove misure per la gestione dei casi di positività a scuola, della DAD e della quarantena. Le norme approvate dal Consiglio dei Ministri due giorni fa, entrano in vigore con l’uscita in Gazzetta Ufficiale. La data prevista è il 7 febbraio.

La scheda del Ministero: nuove regole DAD e quarantena

La scheda del Ministero è suddivisa in base all’ordine e grado di scuola, dall’Infanzia alla secondaria.

Scuola dell’infanzia – Servizi educativi per l’infanzia

  • Fino a quattro casi di positività nella stessa sezione/gruppo classe, l’attività educativa e didattica prosegue in presenza per tutti.
  • È previsto l’utilizzo di mascherine ffp2 da parte dei docenti e degli educatori fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso di positività
  • In caso di comparsa di sintomi, è obbligatorio effettuare un test antigenico (rapido o autosomministrato) o un test molecolare. Se si è ancora sintomatici, il test va ripetuto al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto.
  • Con cinque o più casi di positività nella stessa sezione/gruppo classe l’attività educativa e didattica è sospesa per cinque giorni.

Scuola primaria

  • Fino a quattro casi di positività nella stessa classe le attività proseguono per tutti in presenza con l’utilizzo di mascherine ffp2 (sia nel caso dei docenti che degli alunni sopra i 6 anni) fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso di positività.
  • In caso di comparsa di sintomi, è obbligatorio effettuare un test antigenico (rapido o autosomministrato) o un molecolare. Se si è ancora sintomatici, il test va ripetuto al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto.
  • Con cinque o più casi di positività nella stessa classe i vaccinati e i guariti da meno di 120 giorni o dopo il ciclo vaccinale primario, i vaccinati con dose di richiamo e gli esenti dalla vaccinazione proseguono l’attività in presenza con l’utilizzo della mascherina ffp2 (sia nel caso dei docenti che degli alunni sopra i 6 anni) fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso di positività. Per la permanenza in aula è sufficiente la certificazione verde, controllata tramite App mobile. Per gli altri alunni è prevista la didattica digitale integrata per cinque giorni.

Scuola secondaria di I e II grado

  • Con un caso di positività nella stessa classe l’attività didattica prosegue per tutti con l’utilizzo di mascherine ffp2
  • Con due o più casi di positività nella stessa classe i vaccinati e i guariti da meno di 120 giorni o dopo il ciclo vaccinale primario, i vaccinati con dose di richiamo e gli esenti dalla vaccinazione proseguono l’attività in presenza con l’utilizzo di mascherine ffp2. Per la permanenza in aula è sufficiente la certificazione verde, controllata tramite App mobile. Per gli altri studenti è prevista la didattica digitale integrata per cinque giorni

Regime sanitario

Con 5 o più casi di positività nei servizi educativi per l’infanzia, nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria e con due casi o più di positività nella scuola secondaria di I e II grado, si applica ai bambini e agli alunni il regime sanitario dell’autosorveglianza, ove ne ricorrano le condizioni (vaccinati e guariti da meno di 120 giorni o dopo il ciclo vaccinale primario, vaccinati con dose di richiamo), altrimenti si applica il regime sanitario della quarantena precauzionale di cinque giorni, che termina con un tampone negativo.

Per i successivi cinque giorni dopo il rientro dalla quarantena gli studenti dai 6 anni in su indossano la mascherina ffp2. LA SCHEDA.

Obbligo mascherine all’aperto, Ordinanza Ministero della Salute

Obbligo mascherine all’aperto, il Ministero della Salute ha pubblicato in data odierna, martedì 1° febbraio 2022, un’Ordinanza che dispone, fino al 10 febbraio 2022, l’obbligo, anche in zona bianca, di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto. 

Obbligo mascherine all’aperto sino al 10 febbraio, Ordinanza del Ministero della Salute

Nell’Ordinanza, a questo proposito, viene specificato quanto segue: ‘Sono fatti salvi, in ogni caso, i protocolli e le linee guida anzi-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico.  Non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: 

  • a) i bambini di età inferiore ai sei anni; 
  • b) le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo; 
  • c) i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva. 

Le disposizioni sull’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie sono comunque derogabili esclusivamente in applicazione di protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico

L’uso del dispositivo di protezione delle vie respiratorie integra e non sostituisce le altre misure di protezione dal contagio quali il distanziamento interpersonale e l’igiene costante e accurata delle mani. 

Ai fini del contenimento della diffusione del virus Sars-Cov-2, fino al 10 febbraio 2022 sono sospese le attività che si svolgono in sale da ballo, discoteche e locali assimilati. 

L’ordinanza produce effetti a partire dal 1° febbraio 2022. Le disposizioni della presente ordinanza si applicano anche alle regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano’.

ORDINANZA MINISTERO DELLA SALUTE

Variante Omicron: quali sono i sintomi? Aggiornamento al 16 gennaio

In questi giorni non si fa che parlare di variante Omicron del Covid-19 e di quali effetti porterà sui dati relativi ai contagi: ma quali sono i sintomi? Perché è diversa dalle precedenti? Premesso che ancora non si hanno dati definitivi, in quanto l’allarme è scattato da poche settimane, sembra accertato che la sintomatologia si presenta in modo diverso. Come riporta Humanitas, i dati preliminari dal Sud Africa – dove la variante è stata individuata – suggeriscono che Omicron potrebbe avere una maggior capacità di propagazione da un individuo all’altro e un sostanziale vantaggio di crescita rispetto alla variante Delta.

Omincron più contagiosa di Delta

Uno studio dell’Università di Hong Kong, riferisce Il Giornale, dimostra che la trasmissibilità di Omicron potrebbe essere 70 volte più veloce della variante Delta. Ma gli effetti sono diversi. Mentre Delta attaccava i polmoni, Omicron sembra replicarsi maggiormente nei bronchi, risultando di fatto meno pericolosa e più simile ad una classica influenza. Insomma, sembra che il virus si stia pian piano adattando all’uomo.

Ma ripetiamo: si tratta di dati preliminari che vanno confermati nelle prossime settimane. Come afferma il coordinatore dello studio, Chan Chi-wai del Center for Immunology and Infection dell’Hong Kong Science and Technology Park, ‘la gravità della malattia negli esseri umani non è determinata solo dalla replicazione del virus, ma anche dalla risposta immunitaria dell’ospite all’infezione‘.

Quali sono i sintomi di Omicron

Rispetto alle precedenti varianti, Omicron sembra presentarsi con sintomi diversi. Quali sono i primi sintomi di Omicron rilevati finora? Il Messaggero riporta che in base ai dati della Gran Bretagna, dove al momento è molto diffusa, Omicron presenta sintomi simili al raffreddore.

Invece di forte tosse, febbre e perdita di gusto e olfatto, il primo sintomo a presentarsi è il raffreddore (naso che cola, gola che pizzica, starnuti) accompagnato da stanchezza, dolori muscolari e mal di testa. Lo ha detto e confermato la dottoressa Angelique Coetzee, l’immunologa che ha sequenziato per la prima volta la variante Omicron in Sudafrica. I bollettini quotidiani parlano di pochi morti in proporzione ai positivi.

AGGIORNAMENTO AL 16 GENNAIO 2022: Tra i possibili sintomi di Omicron rilevati nelle ultime settimane aggiungiamo:

  • perdita dell’olfatto e del gusto, anche se in percentuale inferiore rispetto a Delta (solo il 13% dei casi),
  • marcata sudorazione notturna,
  • brividi,
  • le persone con un sistema immunitario compromesso hanno probabilità di manifestare disturbi gastrointestinali, come la dissenteria.

Insonnia, 8 cose che accadono quando non si dorme bene

Soffrite di insonnia? Tutti più o meno sanno che per stare bene è necessario dormire tra le 7 e le 9 ore a notte. Sono state anche create, dietro studi scientifici, tabelle che indicano la quantità di sonno necessaria per ogni fascia d’età. Purtroppo, dormire bene e a sufficienza per molti è un miraggio. Eppure, quando non si dome abbastanza le conseguenze sul corpo possono essere diverse. In questo articolo ne esaminiamo otto.

Insonnia e conseguenze: perché dormire abbastanza

Lo scienziato del sonno Matthew Walker (University of California di Berkeley) afferma che troppe persone non riescono a raggiungere il traguardo di dormire a sufficienza. “Gli esseri umani sono l’unica specie che si priva deliberatamente del sonno senza alcun guadagno apparente“, afferma Walker. “Molte persone attraversano la loro vita in uno stato di insonnia, senza rendersene conto“.

Sempre secondo Walker, autore del libro “Why We Sleep (Perché dormiamo)”, le conseguenze dell’insonnia vanno ben oltre il sentirsi stanchi e scontrosi durante la giornata. La carenza di sonno è associata a problemi di concentrazione, memoria e sistema immunitario e può anche accorciare la durata della vita. Entriamo nel dettaglio.

8 effetti che l’insonnia può avere sulla salute

Insonnia e sonno insufficiente sono problemi molto diffusi, a cui bisogna porre rimedio. Di seguito 8 possibili conseguenze per chi dorme poco e male. E per poco si intende da 6 ore in giù.

  1. Nella fase di sonno Rem, il cervello rielabora le esperienze vissute, memorizza le nozioni apprese e attiva vari processi cognitivi. Con l’insonnia, di rischia di compromettere la creazione di nuovi ricordi.
  2. Chi dorme male o poco ingrassa. Con l’insonnia cresce la produzione di grelina, segnalatore della fame, e diminuisce quella della leptina, segnalatore della sazietà.
  3. Il sistema immunitario risente della mancanza di sonno, il che può portare allo sviluppo di diverse malattie, tra cui il cancro.
  4. Dormire poco favorisce lo sviluppo di una proteina tossica nel cervello, la beta amiloide, che viene associata alla malattia di Alzheimer.
  5. Anche il sistema cardiovascolare. risente del poco sonno. Nelle persone che soffrono di insonnia, viene meno un rallentamento essenziale dell’attività cardiaca e aumenta il rischio di ipertensione.
  6. Dopo un’attività continua di 19 o 20 ore senza una pausa per dormire, la capacità mentale è compromessa come quella di una persona che si ubriaca.
  7. Chi dorme poco rischia la depressione, a causa della squilibrata produzione della serotonina, un neurotrasmettitore che regola il tono dell’umore. Sempre per lo stesso motivo, un cattivo rapporto sonno-veglia causa nervosismo, stress, tensione.
  8. Dormire 5/6 ore a notte compromette il sistema riproduttivo maschile, abbassando il livello di testosterone.

Sapevate che se vi svegliate sempre alla stessa ora, forse il corpo vuole dirvi qualcosa?