Giornata Mondiale della Libertà di Stampa oggi 3 maggio 2022: comunicato

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani in occasione della XXIX Giornata Mondiale della Libertà di Stampa che si celebra il 3 maggio intende ricordare, in linea con l’art. 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e l’art. 21 della Costituzione italiana, il valore fondamentale della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media.

Comunicato

La giornata celebrativa è stata istituita nel 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a seguito della Dichiarazione di Windhoek, un documento promulgato dai giornalisti africani, due anni prima, per tutelare i principi in difesa della libertà di stampa.

Quest’ultima, infatti, è un principio che ogni Stato di diritto dovrebbe garantire ai cittadini, per assicurare che realmente esiste la libertà di parola e di espressione in senso lato.

Purtroppo, però, L’indice della Libertà di Stampa, classifica annuale di nazioni compilata da Reporter senza frontiere, ci consegna una realtà diversa, fatta di Paesi nei quali non esiste una Stampa libera e al contrario il diritto di diffondere informazioni si scontra con interferenze di varia natura e con la paura di rappresaglie da parte dello Stato e di altre entità e individui potenti e pericolosi.

La maggior parte delle democrazie promuovono e tutelano il giornalismo indipendente in linea con il principio di libertà formulato dall’ONU nel 1948 e, per quanto concerne l’Europa, con l’art. 10 della Convenzione europea e con l’art. 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE.

Tanti sono ancora, però, i Paesi in cui alla Stampa viene messo un ingiusto e disonorevole “bavaglio”.

L’ultimo rapporto di Reporter senza frontiere 2021 ha rivelato che lo stato di libertà si sta deteriorando e il declino della libertà di stampa sta diventando un fenomeno globale.

Nella Repubblica Ceca, in Slovenia, in Polonia, in Russia, per non andare tanto lontano, la situazione è allarmante, i governi stanno indebolendo il ruolo e le funzioni dei giornalisti e dell’informazione per controllare in modo massiccio e costante le notizie che vengono consegnate ai cittadini.

Tanti, troppi, sono i giornalisti che si trovano nelle carceri in Bielorussia, in Egitto, in Turchia, in Iran. E tante le persone che per affermare il principio di libertà di parola e di stampa e per vivere da uomini liberi, hanno perso la libertà e a volte anche la vita, basti pensare alla triste vicenda, non ancora del tutto risolta, vissuta da Patrick Zaki e a quella maledettissima e fatale legata alla morte di Giulio Regeni.

Tanti, troppi, sono anche i giornalisti che hanno perso la vita per amore della verità.

Non c’è democrazia senza libertà di stampa

Anna Stepanovna Politkovskaja è stata una giornalista che si è battuta per i Diritti Umani, denunciando con un altissimo senso di giustizia le più brutali violazioni dell’uomo in Russia e in Cecenia.

L’attivista russa, di nazionalità statunitense, per i suoi reportage sulla seconda guerra cecena e per le sue continue critiche che colpivano pesantemente la politica autoritaria di Vladmir Putin, fu accusata di violazione dei diritti civili e dello stato di diritto, e dopo essere stata a lungo perseguitata, fu assassinata a Mosca il 7 ottobre del 2006, mentre rientrava a casa. Sette anni dopo furono condannati cinque uomini di etnia cecena, ma non sono stati ancora individuati i mandanti dell’omicidio.

La lista di uomini e donne in Europa e nel mondo ingiustamente “imbavagliati”, imprigionati o morti per amore dell’informazione e della verità è purtroppo lunghissima.

È davvero inaccettabile pensare che ogni giorno tanti giornalisti rischiano la loro vita solo perché vogliono raccontarci senza filtri anche l’altra faccia della luna: quel mondo fatto di guerre atroci e senza fine e di violazioni dei Diritti Umani, quel mondo dove la corruzione porta ai potenti, quel mondo dove le organizzazioni criminali ancora esistono e avvelenano la società.

Oggi dobbiamo essere coscienti delle reali difficoltà in cui versa il giornalismo e accettare, non senza sconforto, il fatto che diritti e libertà sono in pericolo e spetta ad ognuno di noi il compito di proteggerli.

Il 3 maggio è il giorno in cui l’espressione Libertà di stampa, con la quale ci culliamo dolcemente quando ci sentiamo destinatari di verità e dalla quale ci sentiamo protetti e tutelati, deve diventare concretezza, deve diventare esempio, deve diventare coraggio.

È un impegno civile, serio e nobile che dobbiamo a tutti i giornalisti, italiani e stranieri, che ogni giorno sacrificano la loro vita per il diritto d’informazione.

Il CNDDU intende ribadire, come sempre, durante questa importante giornata celebrativa, e non solo, che non ci può essere democrazia senza una stampa libera, perché quest’ultima è un organo fondamentale per tutti i Paesi democratici.

Ricordiamo…

Come sempre invitiamo i colleghi docenti a lavorare sull’articolo 21 della Costituzione e portare in classe le tante storie di tanti giornalisti che hanno onorato il loro lavoro, il loro Paese e hanno consegnato, con il loro esempio, una luce di speranza all’Umanità.

Per la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa 2022 abbiamo scelto di ricordare due giornalisti uccisi mentre ci raccontavano le atrocità della guerra, due uomini liberi che insieme ricompongono il mosaico della folle e ingiusta guerra che si sta consumando in Ucraina.

Dedichiamo, quindi, il 3 maggio alla Memoria di Andrea Rocchelli, giornalista e fotoreporter italiano ucciso in Ucraina nel 2014 mentre documentava i danni sulla popolazione civile della guerra in Donbass. Le autorità ucraine attribuirono la sua morte a “danni collaterali” della guerra.

E poi dedichiamo questo giorno anche alla Memoria di Brent Renaud, giornalista statunitense ucciso a Irpin, in Ucraina, il mese scorso mentre documentava la fuga dalla città e i danni sulla popolazione ucraina della guerra, purtroppo, ancora in corso.

Attraverso i due reporter di guerra, ricordiamo anche tutti coloro che attualmente sono ancora impegnati a descrivere e raccontare le atrocità delle vicende belliche e soprattutto la profondità di quelle umane.

A questi ultimi e a tutti i giornalisti del mondo va la nostra gratitudine e il nostro grazie.

Alle autorità internazionali e a tutti gli organismi politici a livello globale, invece, va il nostro appello affinché la libertà dei media, portatrice di verità, sia tutelata insieme alla sicurezza di tutti gli operatori dell’informazione.

“Quando la verità non è libera, la verità non è vera”.

L’Hashtag per la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa 2022 è: #InMemoriadiRocchellieRenaud

prof.ssa Rosa Manco

CNDDU

Linee guida per progettare, costruire e abitare le scuole del futuro (PNRR): comunicato MI

Una nuova scuola non solo dal punto di vista della didattica, ma anche delle architetture, degli spazi e degli arredi. È quella che si sta delineando grazie alle azioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dopo la pubblicazione dei bandi da oltre 5 miliardi per finanziare la costruzione di nuove scuole, asili, palestre, mense, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha presentato oggi a Milano, in Triennale, le Linee guida orientative per gli ambienti di apprendimento e per la didattica che saranno alla base del concorso di progettazione delle nuove scuole previste dal PNRR. Insieme al Ministro, hanno preso parte alla presentazione anche alcuni componenti del gruppo che ha elaborato e redatto il documento, l’Arch. Stefano Boeri, Andrea Gavosto, Direttore della Fondazione Giovanni Agnelli, l’Arch. Cino Zucchi e l’Arch. Luisa Ingaramo, Compagnia di San Paolo. 

Comunicato

“Progettare, costruire e abitare la scuola”, il titolo del documento che è pensato per fornire un nuovo orizzonte culturale sulla scuola e dare indicazioni utili ai progettisti che si occuperanno della realizzazione degli istituti scolastici del futuro, a partire proprio dalle nuove scuole finanziate grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. 

Le Linee guida sono il frutto del prezioso lavoro di alcuni grandi architetti, che si sono confrontati insieme a pedagogisti ed esperti della scuola, all’interno di un gruppo di lavoro voluto e istituito dal Ministro Bianchi. Professionisti di alto livello che hanno messo le proprie competenze a disposizione del Paese, offrendo un patrimonio di indicazioni grazie alle quali sarà possibile dotare i territori e le comunità di ambienti di apprendimento sostenibili e funzionali.  

“Un nuovo modo di concepire gli edifici scolastici porta con sé un nuovo modo di fare scuola. Il documento delinea principi che orientano la progettazione e la costruzione di nuovi istituti scolastici, ma anche i comportamenti di chi li abita, studentesse, studenti, personale scolastico, famiglie e comunità – ha dichiarato il Ministro Patrizio Bianchi –. Ringrazio tutti i componenti del gruppo di lavoro per il loro contributo: un atto di civismo importante. Il PNRR è un’azione collettiva per il presente e il futuro delle nuove generazioni. Dopo settimane di lavoro, posso annunciare inoltre che abbiamo aumentato le risorse a disposizione del bando, dagli iniziali 800 milioni previsti a circa 1,17 miliardi”. 

“Abbiamo immaginato il futuro della scuola, la più estesa infrastruttura sociale del nostro Paese, come uno spazio sostenibile perché autosufficiente dal punto di vista energetico e insieme verde, a contatto con la natura – ha affermato l’Arch. Stefano Boeri –. Abbiamo immaginato per le nuove scuole un’architettura attrattiva e aperta tutte le ore del giorno, tutti i giorni dell’anno e per tutte le età. Un luogo di formazione e di incontro. Il cuore civico dell’Italia del futuro”.

“Quando si costruiscono nuove scuole – ha detto Andrea Gavosto, Direttore della Fondazione Giovanni Agnelli – ma anche quando si interviene su quelle già esistenti per rinnovarle e riqualificarle, l’obiettivo di offrire agli studenti spazi e ambienti di apprendimento favorevoli all’innovazione didattica deve essere al centro dei nostri pensieri, non meno delle preoccupazioni per la sicurezza e la sostenibilità. Le scuole sono destinate a durare a lungo, talvolta decenni. Perciò vanno pensate per accompagnare e adattarsi nel tempo all’evoluzione di come si insegna e di come si impara”.

“Winston Churchill disse un giorno ‘diamo forma ai nostri edifici, e da quel momento i nostri edifici danno forma a noi’ – ha dichiarato l’Arch. Cino Zucchi –. Una scuola contemporanea deve saper incarnare nei suoi spazi fisici e nel suo rapporto con l’intorno urbano tutti i valori di questo secolo – primi tra tutti sostenibilità e inclusività – attraverso una pedagogia ‘implicita’ e aperta piuttosto che prescrittiva. Tra gli estremi del monumento e del puro contenitore, gli edifici scolastici dovranno favorire nuovi modelli di apprendimento ospitandoli in un luogo accogliente e flessibile, capace di diventare lo sfondo amato di una comunità allargata e di dare forma alla metamorfosi ambientale delle città”.

“La priorità a un modello pedagogico chiaro e di prospettiva – ha sottolineato l’Arch. Luisa Ingaramo di Compagnia di San Paolo – rispetto al quale gli spazi, la progettazione architettonica e gestionale delle scuole costituiscono lo strumento e non l’obiettivo, l’accessibilità per tutte e tutti delle scuole che rappresentano un vero e proprio presidio di cittadinanza, permeabile al territorio e in dialogo con le persone che la abitano, l’intersettorialità come approccio che guida la progettazione e lo sviluppo dei nuovi interventi: questi sono gli elementi fondamentali che le Linee Guida suggeriscono e che le numerose iniziative, che la Fondazione Compagnia di San Paolo ha promosso e sostiene nei suoi territori di riferimento, continuano a confermare.”

Le Linee si articolano in un decalogo: definiscono le dieci caratteristiche principali che una scuola per il futuro dovrebbe avere per essere non solo luogo di formazione, ma anche centro di socialità e presidio per il territorio di riferimento. 

Una scuola di qualità, con un’architettura che consenta a tutti di riconoscere il suo ruolo civico nel territorio. Una scuola a basso consumo, concepita con il più basso impatto ambientale possibile e con contenute necessità di manutenzione. Una scuola sostenibile, costruita con materiali eco-compatibili, di provenienza locale o riciclati. Una scuola aperta, un luogo permeabile con spazi accoglienti per la comunità anche oltre l’orario scolastico. Una scuola fra dentro e fuori, in cui gli spazi esterni, come cortili, terrazze, giardini pensili, siano anch’essi ambienti di formazione. Una scuola per apprendere meglio, in cui l’aula sia il fulcro di un sistema flessibile in grado di ospitare diverse configurazioni e allargarsi agli spazi limitrofi, a seconda dell’esigenze della didattica. Una scuola per chi ci lavora, in cui gli ambienti per il personale siano ripensati come risorse dell’azione educativa e favoriscano la co-progettazione. Una scuola per i cinque sensi, per favorire un apprendimento che coinvolga intenzionalmente corporeità e movimento, efficace e inclusivo. Una scuola attrezzata, in cui gli arredi possano essere resi funzionali in base alle esigenze di volta in volta diverse. Una scuola connessa, con nuove tecnologie in tutti gli ambienti, stabili, veloci, sicure, protette e capillari.   

Il gruppo di lavoro che ha elaborato il documento è formato da altissime professionalità: Arch. Massimo Alvisi; Arch. Sandy Attia; Arch. Stefano Boeri; Arch. Mario Cucinella; Dott. Andrea Gavosto; Arch. Luisa Ingaramo; Prof. Franco Lorenzoni; Dott.ssa Carla Morogallo; Arch. Renzo Piano; Dott.ssa Raffaella Valente, Arch. Cino Zucchi. 

LINEE GUIDA

Ancodis: l’atto di indirizzo del Ministro Bianchi misconosce il lavoro e i lavoratori con tre non

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato Ancodis. Nel giorno del Primo maggio, leggere le notizie di stampa sull’atto di indirizzo del Ministro Bianchi all’Aran suscita una forte indignazione nei collaboratori del dirigente scolastico. Ancodis, con il suo Presidente Rosolino Cicero, prende una chiara e forte posizione di contrarietà.

Comunicato

Nel giorno solenne della Festa del Lavoro e di tutti i lavoratori, la lettura su autorevoli organi di stampa di notizie sull’atto di indirizzo all’Aran del Ministro Bianchi relative al tema delle figure che svolgono “funzioni di sostegno all’autonomia scolastica” suscita delle serie preoccupazioni in decine di migliaia di docenti che a diverso titolo si preoccupano e si occupano di portare avanti il progetto organizzativo e pedagogico nelle loro scuole.

In particolare, ove venisse confermato, tre sono i punti di assoluta preoccupazione:

a) non si riconosce che la complessità della scuola autonoma deve essere affrontata quotidianamente sul piano ORGANIZZATIVO oltre che su quello DIDATTICO. Non potrà mai esserci un buon modello didattico-pedagogico senza un efficiente ed efficace piano organizzativo che progetta, monitora e governa la scuola per l’intero anno SOLARE: entrambi “rappresentano un insostituibile sostegno per l’autonomia”;

b) non riconosce che in ciascuna autonoma Istituzione scolastica c’è un gruppo di docenti impegnati direttamente al fianco del dirigente scolastico e del dsga nel governare la scuola sul piano del suo funzionamento organizzativo che – nessuno può negare! – è prodromico a quello didattico. Si tratta di docenti che, per l’esigenza di semplificare l’attività organizzativa, garantire il diritto allo studio e migliorare l’effi­cienza del servizio scolastico, assumono precise deleghe e svolgono con responsabilità e professionalità mansioni senza le quali la scuola NON potrebbe assolutamente funzionare (staff organizzativo i cui componenti oggi sono individuati ai sensi del comma 5 dell’art. 25 del D. lgs 165/2001 e del comma 83 dell’art. 1 della Legge 107/2015);

c) non si legge per gli incarichi aggiuntivi – sia inerenti al piano organizzativo sia a quello didattico – la previsione di maggiori risorse economiche che possano soddisfare le legittime aspettative economiche di chi assume l’incarico.

Se, dunque, fossero confermate le notizie di stampa il Ministro della Repubblica Italiana con il suo atto di indirizzo disattende palesemente l’articolo 36 della Costituzione Italiana e conferma la visione arcaica di un modello di scuola limitato e fondato esclusivamente sull’azione strettamente didattica.

Deve essere chiara una cosa però: se si dovesse procedere con questa inaccettabile discriminazione contrattuale dei Collaboratori del dirigente scolastico impegnati nel funzionamento organizzativo e gestionale, per la fine dell’anno scolastico e per il prossimo anno scolastico i dirigenti scolastici rischierebbero di non trovare la disponibilità di molti.

E – questo sì – sarà un serio problema per il progetto educativo e pedagogico di ciascuna scuola!

Per ANCoDiS

Rosolino Cicero

Scuola, da domani le prove del concorso STEM: comunicato MI

Il Ministero informa che si svolgeranno il 3, 4 e 5 maggio 2022 le prove per le classi di concorso per le materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), nell’ambito del Concorso straordinario bis per l’assunzione di personale docente per la Secondaria di I e II grado. Per le materie STEM sono previsti 37.158 partecipanti per 1.685 posti messi a bando.

Partecipanti e posti

Per la classe 

  • A020 (Fisica), 2.825 partecipanti per 202 posti; 
  • A026 (Matematica), 7.657 partecipanti per 438 posti; 
  • A027 (Matematica e Fisica), 3.820 per 421 posti; 
  • A028 (Matematica e Scienze), 19.305 per 366 posti; 
  • A041 (Scienze e Tecnologie informatiche), 3.551 per 258 posti.

PNRR, al via gli avvisi per la transizione digitale delle scuole

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’Ufficio Stampa del Ministero dell’Istruzione.

Sulla piattaforma PA digitale 2026, voucher dedicati alle scuole per la migrazione al cloud e i siti web

Scuole più digitali, moderne ed efficienti: con questi obiettivi partono oggi i nuovi avvisi per la transizione digitale di oltre 8mila istituti scolastici italiani previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Gli istituti possono ora candidarsi sulla piattaforma PA digitale 2026 (https://padigitale2026.gov.it) e richiedere i contributi necessari per migrare i propri servizi sul cloud e aggiornare o dotarsi di nuovi siti web.
Le risorse, previste dal PNRR e messe a disposizione dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del consiglio dei ministri in collaborazione con il Ministero dell’istruzione, sono complessivamente 95 milioni di euro: 50 milioni sono destinati alla migrazione sul cloud, altri 45 milioni sono dedicati ai siti web.

L’obiettivo degli avvisi è di sostenere, da una parte, la migrazione di un numero minimo di servizi verso infrastrutture e soluzioni cloud qualificate per garantire servizi affidabili e sicuri, in coerenza con quanto definito all’interno della Strategia Cloud Italia, e dall’altra realizzare o aggiornare il proprio sito web grazie all’uso di un modello standard che migliorerà le esperienze digitali di genitori, studenti e dell’intera comunità scolastica.

“Con i fondi del PNRR – dichiara il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi – sosteniamo la costruzione di una scuola più innovativa sia nelle competenze che nelle infrastrutture. Accedendo a questo stanziamento, le scuole potranno potenziare e semplificare il lavoro delle segreterie, velocizzare le comunicazioni con le famiglie, fornire informazioni con maggiore trasparenza e accessibilità. Per favorire la partecipazione e ridurre il carico di lavoro delle segreterie scolastiche sono state semplificate le modalità di rendicontazione dell’utilizzo dei fondi. Il PNRR è una grande opportunità. Studenti, dirigenti, docenti, personale scolastico, famiglie: tutti partecipano al cambiamento della scuola”.

“Nelle scuole si costruisce il futuro del nostro Paese e questo investimento del Pnrr per la diffusione del digitale è fondamentale” – commenta Vittorio Colao, Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale. “Queste risorse permetteranno agli istituti di offrire servizi sempre più sicuri ed efficienti grazie al cloud e di fornire informazioni più veloci e chiare attraverso siti web accessibili ed efficaci. Un importante passo avanti per portare la transizione digitale anche nel mondo della scuola, con benefici per personale scolastico, studenti e genitori”.

Come richiedere i fondi

Gli istituti scolastici possono accedere con l’identità digitale su PA digitale 2026 (https://padigitale2026.gov.it), richiedere i fondi destinati e ricevere un’assistenza dedicata. La scadenza per l’invio delle candidature per i due avvisi è il 24 giugno 2022. Dalla pubblicazione dell’avviso in poi sono previste delle finestre temporali di 30 giorni al termine delle quali il Dipartimento provvederà a finanziare le istanze pervenute nel periodo di riferimento.

Migrazione al cloud

L’avviso è destinato alle scuole pubbliche sedi di direttivo, compresi gli istituti comprensivi, che non hanno ancora avviato un piano di migrazione di servizi verso il cloud o che lo hanno fatto a partire dal 1° febbraio 2020.

Grazie al percorso guidato all’interno di PA digitale 2026, è possibile comporre online il proprio piano di migrazione scegliendo da una lista di 32 servizi. Prima di definire il piano, ciascuna scuola dovrà procedere alla classificazione dei propri dati e dei servizi, secondo i criteri definiti dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale in coerenza con la Strategia Cloud Italia e disponibile nell’area riservata di PA digitale 2026. È possibile migrare un numero minimo di 3 servizi fino ad un massimo di 23, a seconda delle necessità del singolo istituto. Le migrazioni indicate nel piano dovranno essere concluse entro 18 mesi dall’attivazione del contratto con il fornitore.

Siti web

Il Ministero dell’istruzione e il Dipartimento per la trasformazione digitale hanno messo a punto un modello standard di sito web istituzionale per offrire a studenti, personale docente, personale ATA, genitori e, in generale, a tutti i cittadini un punto di accesso semplice e accessibile a informazioni aggiornate e provenienti da fonte certa, istituzionale e riconoscibile. Il modello, che verrà progressivamente aggiornato, è costruito in base alle necessità degli utenti ed è messo a disposizione tramite il progetto Designers Italia all’indirizzo (https://designers.italia.it/modello/scuole).

L’adozione del modello consente di ridurre i costi e i tempi di sviluppo dell’offerta digitale da parte delle scuole di primo e secondo grado, compresi gli istituti comprensivi, permettendo agli enti di concentrare le proprie risorse su contenuti e didattica.

CISM: ‘Giù le mani dall’educazione motoria’

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Comitato Italiano Scienze Motorie a seguito delle ultime dichiarazioni dei sindacati a danno del Ministero dell’Istruzione e dell’introduzione dell’Educazione Motoria alla Scuola Primaria.

CISM, educazione motoria alla scuola primaria: ‘Giù le mani dall’educazione motoria’

“Continuano gli attacchi dei sindacati al Ministero dell’Istruzione“, in particolare al Sottosegretario all’istruzione Rossano Sasso, fautore con la Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali, ed il convinto supporto del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e del Premier Draghi, della legge n. 234/2021, che ha previsto finalmente dopo oltre 70 anni di vuoto normativo, l’introduzione dell’insegnamento suddetto nelle classi quinte, a decorrere dall’a.s. 2022/23, e nelle classi quarte a decorrere dall’a.s. 2023/24, a seguito del parere CSPI, eseguite le procedure per la determinazione dell’organico si partirà con regolare classe di concorso, per introdurre già da settembre i primi 2.247 insegnanti specializzati in educazione motoria.

“I sindacati tengano le mani lontane dall’educazione motoria, e si prodighino affinché i bambini dell’intero ciclo elementare possano fruire di questa importantissima opportunità” – conclude Daniele Iacò, il presidente del Comitato Italiano Scienze Motorie.

Vittoria Casa (M5S): ‘Sì a risoluzione, scuole aperte in estate per studenti ucraini’

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’Ufficio Stampa della presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione, Vittoria Casa.

Sì a risoluzione, scuole aperte in estate per studenti ucraini

“La Commissione Cultura ha appena approvato una risoluzione a mia prima firma che impegna il governo a tenere aperti gli istituti scolastici durante il periodo estivo.

A supporto dei quasi 40.000 minori ucraini arrivati in Italia, è necessario tenere aperte le nostre scuole per continuare il prezioso lavoro di integrazione didattica, linguistica e culturale”: così Vittoria Casa, presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione a Montecitorio. 

“È inoltre previsto che le attività scolastiche siano programmate in base a un coinvolgimento delle varie realtà del territorio. Mai come in questo momento l’integrazione deve passare per un forte sentimento di comunità” conclude Vittoria Casa.

Il ministro Bianchi ha incontrato la viceministra dell’Educazione ucraina Vira

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato inviatoci dall’Ufficio Stampa del Ministero dell’Istruzione.

Scuola, il Ministro Bianchi ha incontrato la Viceministra dell’Educazione ucraina Vira

L’accoglienza nelle scuole italiane delle studentesse e degli studenti ucraini in fuga dalla guerra e la continuità didattica rispetto al percorso iniziato nel proprio Paese. Il supporto psicologico e il recupero della socialità anche grazie ad attività dedicate nel periodo estivo. Questi i temi al centro dell’incontro che si è tenuto ieri al Ministero dell’Istruzione tra il Ministro Patrizio Bianchi e la Viceministra dell’Educazione e della Scienza ucraina, Rogova Vira.

“Ho voluto testimoniare alla Viceministra la vicinanza e la solidarietà della scuola italiana. Il nostro Paese ha immediatamente accolto bambini e ragazzi nei nostri istituti – ha dichiarato il Ministro Bianchi –. Continueremo a mettere in campo tutte le azioni necessarie, anche con il supporto e il coordinamento europeo e di realtà che stanno rafforzando il nostro impegno comune. Costituiremo un gruppo di lavoro tra i due Paesi affinché il contatto sia diretto e costante”.

La Viceministra Vira Rogova ha ringraziato la parte italiana per le opportunità offerte ai bambini ucraini di continuare i loro studi nelle istituzioni educative italiane e ha chiesto l’assistenza per risolvere una serie di ulteriori questioni legate all’organizzazione del processo educativo.

Roma, 27 aprile 2022

Ministero: ‘Proclamati i vincitori delle Olimpiadi nazionali di Fisica’

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato inviatoci dall’Ufficio Stampa del Ministero dell’Istruzione.

Scuola, proclamati i vincitori delle Olimpiadi nazionali di Fisica

Si è tenuta ieri, a Senigallia, la cerimonia di premiazione degli studenti vincitori delle XXXVI Olimpiadi nazionali di Fisica. In 100 hanno affrontato la sfida finale per il podio, cinque i vincitori assoluti (quattro ori e un argento) che costituiscono la squadra nazionale. La gara nazionale si è svolta, in presenza, presso il Liceo scientifico “Enrico Medi” di Senigallia, dal 20 al 23 aprile. In queste giornate, studentesse e studenti hanno affrontato una prova di fisica in laboratorio e risolto tre problemi teorici. “Un contagiri”, “pendolo elettrostatico”, “ciclo termodinamico”, “una molla speciale” sono i titoli delle prove sia teoriche che sperimentali, con cui si sono sfidati nella fase finale.
Raddoppiata rispetto allo scorso anno la partecipazione delle ragazze e dei ragazzi: a questa edizione delle Olimpiadi nazionali di Fisica hanno partecipato oltre 50.000 studenti provenienti da 750 scuole.

I cinque vincitori rappresenteranno l’Italia alle Olimpiadi Europee della Fisica che si svolgeranno a Lubiana, in Slovenia, dal 20 al 24 maggio.

Il processo di selezione, che ha portato i migliori cento a incontrarsi e sfidarsi a Senigallia, è iniziato lo scorso dicembre con la gara di istituto. Alla successiva sfida di secondo livello, che si è svolta a febbraio, hanno avuto accesso 4.500 studenti assegnati a 63 poli nazionali.

In queste tre giornate, studentesse e studenti hanno condiviso anche esperienze: oltre ad affrontare la gara nazionale, hanno partecipato a conferenze su argomenti scientifici e hanno avuto l’occasione per confrontarsi su temi e interessi comuni.

Le Olimpiadi di Fisica sono rivolte a studenti e studentesse della scuola secondaria di secondo grado per promuovere e sostenere le potenzialità formative di questa disciplina. La competizione è inserita nel Programma annuale Valorizzazione Eccellenze del Ministero dell’Istruzione. Le Olimpiadi nazionali di Fisica sono organizzate dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con l’Associazione per l’Insegnamento della Fisica (AIF).

“Complimenti a tutte le studentesse e agli studenti che hanno partecipato con entusiasmo a questa trentaseiesima edizione delle Olimpiadi di Fisica”, ha detto il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. “Studiare e appassionarsi alla scienza è importante per capire la realtà nella quale viviamo. La fisica, in particolare, ci insegna non solo a studiare i fenomeni naturali, a quantificarli e a trovare relazioni e reciproche interazioni, ma alimenta la nostra curiosità verso il mondo e, dunque, gli altri. Studiare la fisica ci permette di leggere il mondo che ci circonda come un insieme di relazioni: impariamo così ad arricchire il nostro pensiero incrociando diversità”.

I vincitori:

– Giacomo Calogero, Liceo Scientifico “Banzi-Bazoli”, Lecce
– Guglielmo Di Grazia, Liceo Scientifico “Lorenzini”, Pescia
– Carmine Foggia, Liceo Scientifico “Frisi”, Monza
– Massimo Gasparini, Liceo Scientifico “Fermi”, Padova
– Luca Milanese, Liceo Scientifico “Da Vinci”, Terracina
Roma, 24 aprile 2022

CNDDU: comunicato sulla Festa della Liberazione 2022

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato inviatoci dal Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani.

Festa della Liberazione 2022

La data del 25 aprile, Festa della Liberazione, costituisce, come giustamente ricordato dal ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, una delle ricorrenze più importanti per la democrazia italiana insieme al Primo maggio, Festa dei lavoratori, e al 2 giugno, Festa della Repubblica. La giovanissima Repubblica italiana affonda le sue radici nei valori e nel sacrificio delle generazioni dello scorso secolo, che hanno offerto le proprie vite in ragione di ideali umanitari basilari: uguale dignità sociale, libertà, democrazia, solidarietà per tutti.

La possibilità del confronto e dell’espressione delle proprie opinioni, anche quando divergenti dalla linea governativa, sono privilegi propri degli Stati più avanzati; la mancanza di tali premesse è sempre foriera di regimi liberticidi ostili all’espressione individuale e profondamente oscurantisti. Ecco perché il 25 aprile va ricordato nelle aule scolastiche; perché furono soprattutto i giovani, con la forza del loro entusiasmo e la naturale rivolta contro l’oppressione nazifascista, a contribuire all’istituzione di sistemi politici evoluti, atti a sfociare in rappresentanze parlamentari veramente degne del loro ruolo, in grado di produrre uno dei documenti più alti della democrazia mondiale: la nostra Costituzione.

Sandro Pertini, ex partigiano nonché uno dei nostri Presidenti della Repubblica più amati, in un discorso pronunciato il 25 aprile 1973 in qualità di presidente della Camera dei deputati (Pertini, il presidente partigiano), di fronte ai cittadini riuniti in Piazza del Duomo a Milano, esortava i giovani a conoscere le pagine più dolorose del nostro recente passato, partendo proprio dalle lettere di chi era stato punito immeritatamente con la condanna a morte o l’esilio, semplicemente perché tenacemente difendeva diritti inalienabili che oggi sembrano scontati ma che devono essere sempre custoditi con gratitudine.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) propone di far riflettere gli studenti ripartiti in gruppi di lavoro sul valore della libertà, sulla scorta anche degli ultimi drammatici eventi internazionali. La libertà sia un denominatore dell’intera umanità, in quanto laddove manchi vengono meno anche la possibilità di riscatto e speranza per tutti gli uomini.

#InsiemeVersoil25aprile

prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU