Io, docente di violino, vincolata a vita lontano da casa (Lettera)

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviataci da una nostra gentilissima lettrice.

‘Io, docente di violino, vincolata a vita lontano da casa’

Sono una docente in ruolo presso il Liceo Musicale per la classe di concorso AM55 (Violino nella scuola secondaria di secondo grado). Al momento della mia immissione in ruolo, in quanto vincitrice (prima in graduatoria) del Concorso 2016 indetto con D.D.G. n. 106 del 23/2/2016, l’unico posto disponibile si trovava in una provincia diversa dalla mia provincia di residenza.

Nella mia provincia di residenza (pur essendo capoluogo di regione), come nella maggior parte delle province italiane, è presente un solo liceo musicale, con un’unica cattedra di violino. Leggendo il CCNI sulla mobilità per il triennio 2022-2025, ho appreso che i posti riservati alla mobilità interprovinciale sono solo il 25% dei posti disponibili.

Tale percentuale è conteggiata almeno relativamente alla classe di concorso generica A-55 (Strumento nella scuola secondaria di secondo grado) o per ciascun strumento musicale (AM55, AJ55, AS55…)?
In ogni caso, ma ancor più nel caso in cui si calcoli per ciascun strumento musicale, ne consegue che la maggior parte, se non la totalità dei docenti titolari per la classe di concorso A-55, si trova vincolata a vita nella provincia di immissione in ruolo.

Ciò appare ancor più assurdo dal momento che nelle città (praticamente tutte le province d’Italia) dove esiste un solo liceo musicale, nessun docente titolare per la classe di concorso A-55 potrà mai presentare domanda di mobilità all’interno della propria provincia.
Si parla quasi quotidianamente del problema dei docenti neo immessi in ruolo e vincolati per un triennio nella provincia di immissione in ruolo, ma mai si è sentito parlare della problematica del “vincolo a vita” dei docenti delle discipline di indirizzo dei licei musicali. Perché?

Ho valutato anche l’ipotesi di effettuare un passaggio di ruolo per insegnare strumento musicale nella scuola secondaria di I grado, essendo in possesso dell’abilitazione per la classe di concorso A-56. Si pone tuttavia la medesima problematica. Le scuole secondarie di primo grado ad indirizzo musicale nella mia provincia di residenza (pur essendo capoluogo di regione e città metropolitana), come in molte altre province, si contano poco più che sulle dita di una mano. Capiterà mai che che l’ammontare dei posti disponibili per il passaggio di ruolo interprovinciale sia diverso da zero? Non credo.

Ed ecco che mi ritrovo nuovamente “vincolata a vita” ad un’esistenza da pendolare o lontana dai miei figli, da mio marito, dalla mia famiglia.
Inutile dire che anche l’assegnazione provvisoria, vista l’esiguità dei posti, resta, per i docenti di strumento musicale, una chimera.
Certo i licei musicali sono una realtà piuttosto particolare, una “minoranza”, ma non per questo meritano di essere dimenticati.
Spero, con questa mia accorata testimonianza, di risvegliare l’attenzione dei ministri e dei rappresentanti di categoria.

Specializzandi TFA VI ciclo si rivolgono al Ministero dell’Istruzione su aggiornamento GPS

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviataci un gruppo di precari storici, specializzandi del VI ciclo del TFA sostegno.

Specializzandi TFA sostegno VI ciclo: ‘Anticipo aggiornamento GPS rischia di ledere molti docenti precari’

Spett.le Redazione
scriviamo questa mail per sottoporre alla vostra attenzione una questione di rilevante importanza in merito all’aggiornamento delle GPS.

L’anticipo dell’aggiornamento delle GPS rischia di ledere molti insegnanti precari. Agli specializzandi del VI ciclo del TFA, compreso chi scrive, sarà permesso di inserirsi in 1a fascia con riserva, dichiarando un titolo non posseduto, per poi sciogliere a luglio tale riserva, ma non verrà permesso di dichiarare e inserire i 9 punti che derivano dal possesso di questo titolo culturale, sulle altre classi di concorso, essendo le graduatorie chiuse ormai da 2 mesi.

Questo lede doppiamente i precari: quelli già specializzati per il V ciclo, che stanno conseguendo un altro titolo di specializzazione, e quelli di nuovo inserimento in 1a fascia.

9 punti in graduatoria possono per tutti fare la differenza. Come sono stati tutelati i diritti di chi, come me, si specializzerà a luglio, dovrebbero essere tutelati i diritti di tutti i precari, nessuno escluso.

Chiediamo di darci visibilità sulla vostra pagina online per poter far arrivare le nostre richieste al Ministero:

– Far valere per gli specializzandi, la possibilità, una volta sciolta la riserva a luglio, di poter dichiarare ed inserire i punti che derivano dal possesso del titolo di specializzazione sulle altre classi di concorso.

– Emendare la bozza dell’Ordinanza Ministeriale là dove viene riportata tale dicitura: “I titoli valutabili sono esclusivamente quelli posseduti alla data di scadenza delle domande di partecipazione”.

Se tale istanza non ricevesse un’accoglienza positiva da parte del Ministero, si verrebbe a generare un’incongruenza, tra la possibilità di dichiarare con riserva un titolo di specializzazione, non posseduto al momento della validità della finestra temporale di aggiornamento, con ingresso in 1a fascia, e l’impossibilità di dichiarare e far valere il titolo culturale acquisito a luglio, sulle altre classi di concorso, penalizzando sia i precari storici che quelli di recente inserimento.

Cordialmente,
Un gruppo di precari storici, specializzandi del VI ciclo del TFA

Aggiornamento GPS 2022/24: grandi esclusi gli specializzati TFA sostegno V ciclo

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviataci dagli specializzati del V ciclo del TFA sostegno.

Lettera dei docenti specializzati TFA sostegno V ciclo 

Spett.le Redazione di ScuolaInforma,
facendomi portavoce delle istanze condivise da molti miei colleghi, vorrei portare alla vostra attenzione la situazione in cui si trovano gli specializzati del V ciclo del TFA sostegno.

Siamo ormai vicini alla riapertura delle GPS 2022-2024 e, dalle notizie trapelate dopo l’interlocuzione del Ministero con i Sindacati, abbiamo appreso, al momento in via ufficiosa, che gli specializzandi del VI ciclo del TFA, sebbene a chiusura della domanda, a metà maggio, non abbiano ancora conseguito il titolo di specializzazione su sostegno, entreranno con riserva e, una volta sciolta, entro il termine ultimo del 15 luglio, saranno graduati a pettine. Questa modalità di inserimento è stata fortemente perorata, sostenuta, voluta e infine ottenuta dai Sindacati, per non escludere nessuno.

In tutto ciò, noi specializzati del V ciclo, siamo i grandi esclusi e dimenticati, dal Ministero in primis e a seguire dai Sindacati, che non si sono presi l’onere di sostenere le nostre istanze al tavolo delle trattative, strappando una soluzione che tenesse conto della nostra situazione.

Stiamo vivendo in questi giorni momenti di grande ansia e tensione, perché saremo sicuramente penalizzati dal nuovo Ordinamento delle GPS, che ci vedrà negata, per il secondo anno consecutivo, la possibilità di avvalerci della procedura straordinaria di assunzione da GPS, prevista dal Decreto Milleproroghe 2022.

Già lo scorso anno, al conseguimento del titolo di specializzazione, abbiamo visto sfumare questa possibilità, perché il nostro inserimento è avvenuto in coda, negli elenchi aggiuntivi di prima fascia, e, alcuni di noi, con anni di anzianità di servizio si sono visti superare, in maniera affatto meritocratica, da chi, ha avuto accesso alla procedura straordinaria di assunzione (art. 59/4 del DL 73/2021 “Decreto Sostegni bis”) con il possesso del solo titolo di specializzazione, senza alcuna anzianità di servizio alle spalle.

Siamo stati inoltre doppiamente esclusi e penalizzati, perché né i Sindacati né il Ministero hanno accolto la nostra richiesta di riaprire i termini di iscrizione al Concorso Ordinario su Sostegno, per il quale non possedevamo titolo di accesso quando fu bandito nel 2019, nonostante la prova si sia svolta dopo oltre due anni da quella data.

Dopo il danno… quest’anno anche la beffa di vederci di nuovo sorpassati da chi, pur possedendo più anzianità di servizio, si inserirà nelle GPS con riserva, senza aver conseguito ancora, al momento della chiusura delle stesse, il titolo di accesso richiesto per stare di diritto in quella graduatoria di prima fascia. Per non parlare poi del fatto che la possibilità di cambiare Provincia consentirà l’esodo di molte persone da Regioni dove le graduatorie sono sature a Regioni e Province dove c’è maggiore possibilità di lavorare o che consentono una maggiore vicinanza a casa.

Si parla tanto di trasparenza e meritocrazia da parte dei Sindacati e del Ministero, ma questo sistema delle GPS, così meritocratico non lo è stato sempre e non lo è ancora oggi!

Noi non vogliamo ledere i diritti dei nuovi specializzandi, come è stato fatto con noi lo scorso anno, con l’inserimento negli elenchi aggiuntivi, ma chiediamo ai Sindacati e al Ministero un esame della nostra situazione, di quanto è stato fatto e di quanto si ha intenzione di fare. Non vogliamo canali preferenziali, ma vogliamo vedere tutelati i nostri diritti. Chiediamo di esaminare e valutare anche le nostre istanze, di venirci incontro, riconoscendoci il diritto di avere una priorità sulla reiterata procedura straordinaria di assunzione da GPS, visto che siamo da più tempo inseriti in graduatoria di prima fascia, così come è stato fatto lo scorso anno per gli specializzati del IV ciclo. Un’ulteriore proposta che avanziamo è la possibilità che vengano istituite delle Gae per il Sostegno, dove possano confluire tutti gli specializzati su Sostegno inseriti in prima fascia, che consentirebbe, nel corso degli anni di stabilizzare anche noi precari storici.

Appello dei docenti assunti da GPS: ‘Immissione in ruolo dopo la conclusione dell’anno di prova e formazione’

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviataci da un gruppo di docenti assunti dalle GPS.

Appello alle forze di maggioranza dei docenti assunti da GPS – Immissione in ruolo dopo la conclusione dell’anno di prova e formazione

Al Ministro dell’Istruzione prof. Patrizio BIANCHI
Alla Sottosegretaria Sen. Barbara FLORIDIA
Al Sottosegretario On. Rossano SASSO
Ai Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati
Ai Gruppi parlamentari del Senato della Repubblica

Oggetto: Appello al Ministro, ai Sottosegretari e ai gruppi parlamentari di maggioranza in merito all’immissione in ruolo dopo la conclusione con esito positivo dell’anno di prova e formazione dei “docenti assunti da GPS” senza ulteriore prova disciplinare.

Chiarissimo Professore, Onorevoli Sottosegretari, Onorevoli Deputati e Senatori,
i 12 mila “docenti assunti da GPS” chiedono al Ministro, ai Sottosegretari e alle forze parlamentari di maggioranza un impegno concreto nell’emendare al più presto un provvedimento per ridefinire il percorso dei docenti assunti da GPS, lasciando inalterato il percorso dell’anno di prova e formazione, come per qualsiasi altro docente che fino a oggi è entrato in ruolo.

I docenti assunti da GPS attendono di conoscere il proprio destino che ad oggi, (secondo il comma 7 dell’art. 59 DL 73/2021 e il DM 242 del 30 ottobre 2022) li vedrà sostenere il prossimo luglio, nell’arco di soli 15/20 gg, un colloquio per la valutazione del servizio svolto nel corso dell’anno di prova e formazione davanti al comitato di valutazione, come tutti gli assunti in ruolo e in più, se verrà superato positivamente, l’ennesima prova disciplinare.

Ennesima prova disciplinare perché i docenti assunti da GPS sono docenti già in possesso di abilitazione e/o specializzazione sul sostegno, sono docenti che hanno già affrontato un concorso pubblico molto selettivo per conseguire l’abilitazione all’insegnamento o per conseguire la specializzazione sul sostegno e hanno dovuto affrontare corsi universitari con esami e prove disciplinari finali, sono docenti abilitati all’insegnamento con almeno tre anni di servizio come richiesto dalla procedura di assunzione,.

Molti gruppi parlamentari (PD, Forza Italia, Fratelli d’Italia) e diversi sindacati (FLC CGIL, CISL, ANIEF) si sono già espressi e hanno attivamente proposto in questi mesi emendamenti per portare ad immissione in ruolo, dopo la naturale conclusione con esito positivo dell’anno di prova e formazione, anche per i docenti assunti da GPS, senza ulteriore prova disciplinare che potrebbe comportare, se valutata negativamente, la decadenza dalla procedura e l’impossibilità di trasformare a tempo indeterminato il contratto.

Vorremmo comprendere quale forza di maggioranza ritiene ancora che sia necessaria una valutazione sulla disciplina dopo la valutazione positiva del Dirigente scolastico dell’anno di prova e formazione, peraltro, su docenti abilitati con più di tre anni di servizio e/o specializzati sul sostegno.

Crediamo che tutta la maggioranza sarà d’accordo sull’emendamento proposto dalle diverse forze politiche e riteniamo questa una proposta, che può trovare d’accordo tutta la maggioranza di governo, la quale, anche se ancora non si è espressa, riteniamo sempre propositiva nel voler dare risposte concrete al mondo della scuola e soprattutto al precariato.

Chiediamo alle forze di governo un loro attivo coinvolgimento nell’iter di approvazione del seguente emendamento:

Si richiede che l’articolo 59, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, venga così modificato:

All’articolo 59, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 6, le parole: ”, con le integrazioni di cui al comma 7” sono soppresse;

b) il comma 7 è abrogato;

c) al comma 8, primo periodo, le parole: ”e di giudizio positivo della prova disciplinare” sono soppresse e l’ultimo periodo, dalle parole: ”Il giudizio negativo” fino a: ”a tempo indeterminato del contratto.” è soppresso;

d) al comma 9, le parole: ”, la commissione nazionale incaricata di redigere i quadri di riferimento per la valutazione della prova disciplinare di cui al comma 7, le modalità di formazione delle commissioni della prova disciplinare, i requisiti dei componenti e le modalità di espletamento della suddetta prova. Ai componenti della commissione nazionale non sono dovuti, per le attività svolte, compensi, indennità, gettoni, emolumenti, rimborsi spese né altre utilità comunque denominate” sono soppresse.».

I 12 mila docenti assunti da GPS attendono di conoscere il proprio destino e si augurano che il lavoro del parlamento e del ministero, da cui dipendiamo, possa produrre i risultati da tutti desiderati e possa ridefinire a breve il percorso dei docenti assunti da GPS con l’immissione in ruolo dopo la conclusione con esito positivo dell’anno di prova e formazione senza ulteriore prova disciplinare.

Grazie dell’attenzione e cordiali saluti.

Prova scritta concorso scuola secondaria: lettera al ministro

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un’insegnante, in merito alla prova scritta del concorso ordinario per la scuola secondaria. Dal 14 marzo al 13 aprile si svolgono le prime prove scritte del concorso ordinario di scuola secondaria di primo e secondo grado. Un maxi concorso atteso da due anni e 33mila i posti messi a bando. La procedura prevede un’unica prova scritta con più quesiti a risposta multipla, per accertare le conoscenze e competenze del candidato sulla disciplina della classe di concorso o tipologia di posto per la quale partecipa, nonché sull’informatica e sulla lingua inglese. La prova è valutata al massimo 100 punti ed è superata da coloro che conseguono il punteggio minimo di 70 punti. Il superamento di questa, fa accedere alla prova orale.

La lettera al Ministro

“Martedì 22 marzo, classe di concorso A022. Mi è bastata una rapida scorsa delle domande per capire che ero su una folle giostra e che avrebbe vinto, forse, solo il più fortunato. Nozioni su nozioni, date, incipit, domande tendenziose, infide, inutilmente cavillose. Mi rifiuto di essere giudicata secondo le modalità di un concorso meramente nozionistico. Non sono una nozionista, sono un’insegnante.

Si richiede a noi docenti la conoscenza di un programma enciclopedico, oggettivamene impossibile da ricordare. Mettere a punto un concorso su tutto lo scibile umano in venti giorni vuol dire tentare un concorso e indovinare le risposte. La valutazione di conoscenze, corrispondenti ad anni di esami universitari, in 100 minuti attraverso 50 domande. Un concorso realmente teso ad accertare le conoscenze di noi docenti avrebbe dovuto fornire un congruo tempo di preparazione, e non la pubblicazione delle date a ridosso delle prove (il 23 febbraio la pubblicazione delle date, 3 settimane dopo si mette in moto la macchina concorsuale).
Un concorso realmente teso ad accertare le conoscenze di noi docenti avrebbe dovuto avere un numero preciso di argomenti da valutare o batterie di domande sui singoli argomenti tematici. Mi sento presa in giro, offesa nella mia intelligenza e non perché io sia più intelligente di altri. È avvilente, umiliante, privo di ogni ragionevolezza.

‘Nessuno di noi dispone di una scienza illimitata’

La deluderò, Signor Ministro, ma la informo del fatto che nessuno di noi dispone di una scienza illimitata, semplicemente perché è impossibile. Per essere un’insegnante IDONEA e per rispondere alle domande dei quesiti di letteratura somministrati sotto forma di incipit e brevi frammenti estrapolati da opere, avrei dovuto conoscere tutte le opere di tutti gli autori della letteratura italiana, indistintamente, dalle origini al Novecento oltre alla conoscenza integrale e all’esegesi della Divina commedia. Non ho questa pretesa di onniscienza, perché è impossibile.

Per essere un’insegnante IDONEA e per rispondere alle domande dei quesiti di storia avrei dovuto conoscere con dovizia di minuziosi particolari tutto il programma di storia da quella antica alla contemporaneità. Non ho questa pretesa di onniscienza, perché è impossibile.
Accanto a letteratura e storia vi sono le altre discipline afferenti alla classe di concorso, ovvero tutte le conoscenze relative a geografia, grammatica, linguistica, educazione civica, informatica e inglese. Non mi si venga a dire “avresti dovuto conoscerle, è quello per cui hai studiato e lavori”: lo contesto a gran voce perché il lavoro ad un certo punto della propria carriera diventa sempre più specialistico e non solo, si tratta di programmi che non tengono minimamente conto delle esigenze della realtà scolastica in cui si opera.

Non mi si venga a dire “sono passati due anni, avresti avuto tutto il tempo”, è un’alienazione del tutto scollata dalla realtà pure questa perché c’è un fattore determinante da considerare, per niente trascurabile, cioè l’importanza dell’aspetto metodologico legato al tempo: un conto è fare uno studio generalista, altro è lo studio applicato per il raggiungimento di un obiettivo all’interno di una precisa temporalità. Una tale diluizione, tra falsi avvisi e rimandi, in uno stato di totale sospensione, provoca inevitabilmente, e sfiderei chiunque, una perdita di concentrazione e in alcuni casi anche di motivazione, visto l’alto numero di assenteisti. Per questa ragione, per un concorso così atteso e di tale portata, mi sarei aspettata una maggiore serietà in tutto, anche nel preavviso. Ditelo pure che era una prova preselettiva travestita da “unica prova scritta” pensata unicamente per scremare.

Non idonea all’insegnamento?

NON IDONEA all’insegnamento? No, si sbaglia signor Ministro, non sono idonea a svolgere un quiz, non sono idonea a questo sistema, non sono idonea a tanta poca serietà, non sono idonea a farmi prendere in giro. È andata così per la stragrande maggioranza dei candidati, la percentuale di promozione è bassissima. Mi porrei qualche domanda, qualcosa nella prova non ha funzionato (o magari ha funzionato?!). Si continua con sadismo a giocare al massacro sulle spalle dei precari richiedendo conoscenze già valutate con opportuni esami universitari, dovrebbe bastare, o delegittimiamo pure l’Università?

Totalmente ignorati tutti gli aspetti pedagogici, attitudinali, emotivi dei candidati. Chiedetemi cosa faccio in una classe con un elevato numero di analfabeti funzionali, chiedetemi come li coinvolgo, cosa mi invento per suscitare in loro ogni santo giorno un barlume di curiosità. Chiedetemi perché hanno un irrefrenabile desiderio di essere ascoltati.

Una schiera di insegnanti ignoranti? Niente affatto, insegnanti che hanno alle spalle anni di insegnamento giudicati secondo un sistema aberrante e il colmo dell’aberrazione è il rientro in classe il giorno successivo: dopo essere stati giudicati non IDONEI per il concorso risultano però idonei all’insegnamento perché utili alle logiche di potere. Il problema c’è, è grande ma vince la deliberata volontà di mantenere in piedi un sistema totalmente schizofrenico. Nulla di cui stupirsi, il precariato porta un sacco di vantaggi allo Stato.

Mi rifiuto di appartenere a un sistema scolastico che recluta i suoi insegnanti in questo modo, non è un accertamento di conoscenze e competenze, è una ben studiata esclusione dettata da una precisa volontà politica. Questa non è la mia scuola, non è la scuola che voglio: continuerò ogni giorno ad insegnare ai miei ragazzi il ragionamento, la comprensione delle dinamiche, dei processi e quanto sia inutile imparare in modo puramente mnemonico.

Questa non è la società che voglio: ogni giorno continuerò ad insegnare ai miei ragazzi quanto è importante non uniformarsi, avere un pensiero critico personale, manifestare, esprimere la propria opinione sempre e denunciare. Questo non è il sistema politico che voglio, che mediocrizza e avvilisce l’istruzione, disistruisce e sostiene una scuola che non sa più educare e non sa più insegnare, che degrada e valuta attraverso test, che non pone tra le priorità la centralità della cultura che deve formare Uomini e Donne.

Siamo persone, non siamo numeri.
Siamo insegnanti, non siamo macchine.
Tre aspiranti su dieci sono over 40 a riprova della precarietà che si vive nel settore.
Siamo precari, Signor Ministro, e le parole perimetrano condizioni umane esistenziali. Bisogna averne lucida consapevolezza e riflettere sulle sudditanze e le strumentalizzazioni, di varia natura, che offendono la dignità di troppi. È ora di dire basta. Ognuno dovrebbe essere tutelato nella realizzazione di sé stesso, ma io e migliaia di docenti non ci sentiamo tutelati, siamo lavoratori e viene da pensare a quanto sia male inteso il principio per cui il lavoro e la stabilità lavorativa siano un diritto inviolabile fondamentale. Il lavoro, Signor Ministro, non è carità e non è nemmeno un privilegio.


Angela Vitale
Saluti a lei e a tutto il Ministero

Riforma fiscale: ‘Con i docenti fatto il gioco delle tre carte’ (Lettera)

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviataci da un nostro gentilissimo lettore.

Riforma fiscale: ‘Con i docenti fatto il gioco delle tre carte’

Sono un insegnante, uno dei tanti, e oggi proprio come tanti su NoiPa ho potuto constatare la grande presa in giro del nostro governo, siamo al 2 Marzo ma sembra proprio un pesce d’Aprile.

Un vero e proprio gioco delle tre carte: si parla infatti da mesi di riforma fiscale che avrebbe dovuto portare a degli aumenti degli stipendi, invece così non è stato. Al netto delle detrazioni fiscali e degli assegni familiari che saranno erogati dall’INPS con l’assegno unico, facendo un confronto, personalmente in busta paga il prossimo 23 Marzo troverò quasi 100 euro in meno. E come me tantissimi altri colleghi. Ne avevo il presentimento e purtroppo è stato così.

Eliminate le detrazioni, eliminato il Bonus 100 euro alla fine il compenso netto è in difetto. In un clima di guerra forse dovremmo pensare e parlare di altro, è vero, ma non si può non pensare agli aumenti delle materie prime, del costo della vita, dell’inflazione, dell’energia. Il contratto nazionale è scaduto da ben 38 mesi e con esso il nuovo sarebbe già vecchio perché anche quello sarebbe già scaduto da 2 mesi. Un ritardo ingiustificato! Devono essere recuperati 7 punti di inflazione, bisognava introdurre l’indennità di rischio biologico che non è mai stata neanche presa in considerazione.

Abbiamo gli stipendi “docenti” più bassi di tutta Europa. Tutto questo silenzio dei sindacati è diventato assordante e al di là dell’ossimoro forse dovremmo essere proprio noi docenti ad unirci e intraprendere un’azione comune perché abbiamo diritto al sacrosanto recupero del potere d’acquisto per tutti ed ad un cambio di rotta che porti sì ad aumenti economicamente sostenibili, ma anche e soprattutto socialmente accettabili.

Un docente

Rosario Melissa

Un concorso straordinario per docenti di ‘serie A’? (Lettera)

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione inviataci da un nostro gentilissimo lettore.

Un concorso straordinario per docenti di ‘serie A’?

Successivamente all’approvazione di alcuni emendamenti contenuti nel Decreto Milleproroghe, l’agognata procedura per il concorso straordinario nella scuola secondaria è in fase d’arrivo.

Un privilegio riservato ad alcuni insegnanti… Sì, è proprio così: la prova concorsuale sarà destinata solo a chi ha svolto tre annualità di servizio nella scuola statale, di cui uno specifico sulla classe di concorso.

Ed i docenti che hanno lavorato nella scuola paritaria? Sono esclusi!

Come è noto, da anni, le scuole paritarie sono riconosciute ai sensi della legge 62 del 10 marzo 2000, esse svolgono infatti un servizio pubblico e sono inserite nel sistema nazionale di istruzione. La normativa vigente, D.L. n. 255 del 3.7.2001, convertito con L. n. 333/2001, ha stabilito l’equiparazione nella valutazione del servizio di insegnamento espletato nelle suddette Istituzioni scolastiche; esso è, infatti, valutato alla stregua del servizio prestato nelle scuole pubbliche. Ciò avviene sia all’interno delle Graduatorie ad Esaurimento, sia nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS).

A rigor di logica è lecito chiedersi: se la legge prevede l’equipollenza tra i due sistemi scolastici, perché adottare questa aberrante scelta che risulta essere in netta contrapposizione?

Un insegnante precario

Lettera all’onorevole Lucia Azzolina sull’aggiornamento delle GPS

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata da un nostro gentile lettore all’onorevole Lucia Azzolina.

Aggiornamento GPS, lettera all’onorevole Lucia Azzolina 

Gentile on. Azzolina,

la vicenda della bocciatura dell’emendamento Aprea (5.023) RIFORMULATO mi ha incuriosito a tal punto che sono andato a leggere il RESOCONTO della seduta notturna delle Commissioni I e V della Camera del 16/17 febbraio scorso.

Ho trovato, anche, il testo dell’emendamento Aprea nella nuova versione concordata con il Ministero.

Ebbene, nonostante le difficoltà di lettura determinata dal registro linguistico usato nella norma proposta, mi sono convinto, da non esperto di materie giuridiche, che il I comma dell’emendamento riformulato avrebbe consentito, se approvato, l’aggiornamento delle GPS dell’a.s. 2022/23. Le riporto, per Sua comodità, la parte del I comma che mi convince in questo senso: “2020/2021, 2021/ 2022 e 2022/2023, anche in deroga all’articolo 4, comma 5, della predetta legge, con una o più ordinanze SIA PER IL PRIMO BIENNIO DI VALIDITÀ CHE PER IL SUCCESSIVO AGGIORNAMENTO E RINNOVO”.

Qui si capisce che la norma respinta considera gli aa.ss. 2020/21 e 2021/22 quale biennio di validità delle GPS e, di conseguenza, per l’a.s. 2022/23, si sarebbe dovuto procedere all’aggiornamento hic et nunc.

Lei ha ragione, invece, sul contenuto del II comma che, se approvato, avrebbe bloccato le GAE.

In conclusione, Le devo confessare che il M5S e il PD si sono assunti la grave responsabilità di non consentire ai neolaureati degli ultimi due anni il nuovo inserimento nelle GPS e GI dell’a.s. 2022/23 e ai precari già inseriti l’aggiornamento dei punteggi e il cambio della provincia.

Infatti, come Lei ha ribadito recentemente, per riaprire le GPS e le GI è necessario un nuovo provvedimento legislativo, non essendo sufficiente un atto amministrativo.

Le chiedo di proporre in Parlamento un nuovo emendamento ad un provvedimento la cui approvazione è in itinere per riaprire ORA le GPS e GI dell’a.s. 2022/23. L’occasione Le potrebbe essere già data dalla discussione del DL Sostegni Ter.

P.S.: nel 2018 ho votato per il M5S e questo mi induce a scriverLe per chiederLe di rimediare a quello che secondo me è stato un errore dovuto, certamente, alla stanchezza determinata dall’ora tarda della notte in cui è avvenuta la votazione.

Cordialmente, Gaetano Buccheri

Giornata mondiale degli insegnanti, lettera: ‘Riflessioni sulla scuola di oggi’

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviataci da un nostro gentilissimo lettore, Tomaso Bozzalla, in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti 2021.

La scuola di oggi

Ci siamo ritrovati divisi in due fazioni che faticano ad ascoltarsi. C’è una resistenza al confronto. La motivazione “per il bene della salute di tutti” ha facilmente convinto l’opinione pubblica, tuttavia il concetto di bene comune è complesso e il dialogo non decolla. Siamo quindi bloccati all’accusa reciproca di egoismo e la discussione si protrae su frasi fatte. Se qualcuno prova a dare spazio a riflessioni oltre gli slogan, è probabile venga attaccato. 


In un contesto simile, la scuola può rimanere in silenzio senza prendere una posizione? Il Ministro dell’istruzione Bianchi dichiara di volere una scuola “più consapevole di se stessa”: che si invitino allora professori e studenti a riflettere in modo critico sulla condizione in cui ci ritroviamo oggi. 


Facendo riferimento ai grandi Maestri, dalla disobbedienza civile di Don Milani, secondo il quale ognuno doveva crescere consapevole del proprio essere cittadino, all’idea di libertà collettiva raggiungibile attraverso la libertà di ciascuno di Lamberto Borghi, dall’antroposofia di Rudolf Steiner all’assoluto pedagogico di Raffaele Laporta, dove si colloca la scuola in tutto questo? Il Ministro Bianchi esorta chi non è ancora in possesso del green pass a vaccinarsi e lo fa chiedendo agli insegnanti reticenti di “agire per il bene della comunità”. Si passa dunque il messaggio che nelle scuole chi non è vaccinato è contro la comunità. 


Come professore sento la necessità di un pensiero che abbracci quanto sta avvenendo in maniera più organica e completa, proprio come si farebbe per qualsiasi argomento trattato con competenza all’interno di una classe. La conoscenza, il dibattito critico, la ricerca, l’ascolto sono alla base del processo formativo. Attraversiamo un periodo storico che verrà studiato sui libri scolastici: la scuola dovrebbe affrontarlo. Il Ministro dichiara che “stiamo lavorando ad una scuola nuova, più inclusiva e affettuosa”, ma questo tipo di scuola nuova che insegna ad allontanare chi non si omologa non può essere inclusiva, tantomeno affettuosa. 


Il Ministro, inoltre, ci chiede di fidarci della scienza, ma stando alle statistiche, se dovessimo essere coerenti, la cosa più sicura sarebbe che anche quelli vaccinati si facessero il tampone prima di entrare in aula. Promuovere slogan contro la dad per sollecitare una vaccinazione di tutto il corpo scolastico o incitare a vaccinare i propri figli così da poter creare classi “sicure”, è a mio avviso una comunicazione diseducativa. Il Ministro fa leva sul termine solidarietà, perchè “torni ad essere il punto fondamentale della nostra sicurezza”, elogia pertanto gli insegnanti vaccinati che garantiscono la non diffusione del virus nelle scuole e proteggono ragazzi e professori non vaccinati o immunodepressi. 


Così espresso il concetto di solidarietà è tuttavia polarizzato in una sola direzione. Sarebbe giusto, a mio parere, adottare uno spirito solidale nei confronti di tutta la comunità, senza discriminazioni, e garantire la possibilità di insegnare senza dover pagare i tamponi.

Lettera su concorso straordinario 2020

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviataci da un nostro gentilissimo lettore.

Concorso straordinario 2020

Buongiorno, chiederei a questa testata un minimo di attenzione per un problema che forse interessa non molti docenti , ma che al contrario è di una gravità e iniquità enorme.

Mi riferisco alle classi di concorso dell ‘ USR Lazio che non hanno ancora visto pubblicate le GM e per le quali pertanto i vincitori sono esclusi dalle assunzioni, in quanto per detto concorso non c’è la riserva dei posti.

Si sta parlando di persone (in carne, ossa famiglia ecc… non numeri) che a ottobre novembre dell’anno scorso, in piena pandemia, hanno fatto anche diverse centinaia di km per partecipare alle prove (per la cdc AA24 anche dalla toscana, umbria, marche, abruzzo …); hanno atteso per lunghi 9 mesi la pubblicazione degli esiti delle prove (avvenuta il 19 luglio u.s.) , hanno trasmesso i richiesti documenti per i titoli e attendono ancora, ormai temo vanamente, la pubblicazione delle GM.

Probabilmente potranno essere avanzati nel ruolo da colleghi che magari sono stati bocciati ma sono in 1 fascia gps.

A proposito della prima fascia GPS, una nota del MI indicava che tutti coloro che erano inseriti nell’elenco non graduato avendo superato la prova scritta o erano inserite nelle GM, e avevano svolto servizio nell’ultimo anno erano da considerarsi abilitati. Tanti di questi si erano iscritti alla prima fascia essendo di fatto abilitati al 25.7.21. Ebbene in questi giorni i vari uffici territoriali stanno provvedendo alla loro cancellazione dalla 1^ fascia perché non inseriti nella GM . Contraddicendo la lettera e lo spirito della sopra citata nota del MI.

UNA ULTERIORE INIQUITA’.

Sono tutte persone , di fatto abilitate, ma penalizzate ulteriormente!

Tutto questo non mi sembra messo in evidenza o relativamente poco vista la gravità dei fatti. Il fatto che siano una minoranza i docenti interessati più che una giustificazione mi sembra una aggravante!

Come suole dirsi: cornuti e mazziati. In più forse da aggiornare in : cornuti, mazziati e presi in giro, in quanto verranno pubblicate le GM quando non serviranno più!!!

Saluti
Aldo P.