Il sistema telematico del capoluogo piemontese, predisposto per le supplenze 2020/21, è andato letteralmente in tilt a causa dell’elevato numero di accessi da parte degli utenti. In totale saranno circa 3mila le cattedre che rimarranno senza docenti il primo giorno di scuola.
Grave situazione per le scuole torinesi: impossibile effettuare le supplenze 2020/21 perché il sistema telematico è andato in tilt
La grave situazione era evidente già dalle ultime ore di venerdì, quando risultava quasi impossibile accedere al sito istituzionale dell’Ambito Territoriale di Torino e di altre province piemontesi. Ieri i sistemi telematici sono rimasti bloccati per tutta la giornata ed oggi la situazione pare essere la medesima dei giorni scorsi.
A comunicare la rinuncia da parte dell’Ufficio riguardo la procedura online di assegnazione delle supplenze sulla base delle nuove GPS è stata la stessa Direttrice dell’USP Tecla Riverso.
In un primo momento la Direttrice comunica la decisione da parte dell’USP di delegare i Dirigenti Scolastici ad effettuare le chiamate dei precari per ricoprire i posti rimasti ancora scoparti. Ecco cosa dichiara ai sindacati la Riverso in relazione alla grave situazione in atto: “Il sistema informatico non regge, il form che avevamo progettato” e poi continua “L’unica soluzione è affidare le convocazioni alle scuole, ma stiamo approfondendo se si possano convocare i docenti via webex“. Ovviamente, le convocazioni in ogni caso (o in presenza o online) dovrebbero svolgersi non prima di lunedì o addirittura martedì.
Le dichiarazioni della Cisl Scuola Torino: “Vergogna, si ledono i diritti dei lavoratori“
A questo punto, interviene attraverso un comunicato stampa dai toni durissimi Teresa Olivieri (Cisl Scuola Torino) la quale precisa: “Si tratta di una scelta folle perché ogni dirigente dovrà chiamare tutti quelli nella lista. Le segreterie di tutte le scuole che hanno bisogno di un docente di italiano lunedì mattina si troveranno a chiamare il primo in graduatoria. Non ha nessun senso ed è una vergogna perché si ledono i diritti dei lavoratori”. La sindacalista fa riferimento anche alle nuove GPS 2020 che sono state contestate dai docenti in elenco perché errate.