Stipendi, 107 euro non bastano: per Anief occorre assegnare le indennità

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Tema sempre bollente quello degli stipendi del personale della scuola, che diventa particolarmente scottante in vista del prossimo rinnovo contrattuale: in queste ultime settimane, infatti, più volte ci stiamo occupando della retribuzione dei lavoratori scolastici dal momento che il malcontento è tanto e continue solo le pressioni da parte dei sindacati per ottenere cifre dignitose. In un intervento, Anief mette di nuovo in evidenza la necessità di assegnare alcune indennità che possano compensare rischi e sacrifici di docenti e ATA.

Cifre non sufficienti quelle previste per gli stipendi

Tanti i temi caldi del momento in merito all’ambito scolastico: mobilità 2022, la riforma del reclutamento, le procedure concorsuali in corso e che, a breve, dovrebbero svolgersi. In vista del rinnovo del Contratto Collettivo nazionale del lavoro, già per altro scaduto, quella degli stipendi diventa una questione bollente: ormai pare chiaro che le aspettative del personale della scuola rimarranno deluse, poiché non ci sarà un sostanziale aumento nelle buste paga, ma solo cifre irrisorie. Queste, stimate in circa 107 euro medie mensili, tra l’altro, non riescono a tenere il passo con l’incalzante andamento inflazionistico, non si adeguano al caro bollette e all’aumento del costo della vita in generale.  

L’aumento previsto calcolato intorno al 4%, infatti non tiene conto di quello dell’inflazione cresciuto dal 2009 di circa il 14%: tra stipendi e livello inflazionistico, a conti fatti, ci sarebbe uno scarto del 7% circa, che peserà sulle tasche di docenti e ATA.

Anief rivendica l’assegnazione delle indennità

Il sindacato Anief ritorna ad affrontare la questione degli stipendi. In un’intervista a ‘Teleborsa’, infatti, il presidente nazionale Marcello Pacifico afferma che la cifra di 107 euro non è sufficiente e non è quella pattuita lo scorso maggio 2021 con il Patto per la Scuola siglato con il governo: “Per il rinnovo del contratto”, ha affermato  il sindacalista, quella presentata sinora “non è la cifra giusta, non è quello che basta al personale della scuola”: per questo “abbiamo chiesto al Governo quelle risorse che aveva promesso a maggio”. 

Pacifico mette l’accento sull’assegnazione delle indennità di sede, incarico, burnout, rischio biologico, che comporterebbe un aumento degli stipendi, che a sua volta ripagherebbe in parte i sacrifici del personale. Tra le indennità rivendicate, il presidente spiega che “è importante assegnare l’indennità di sede per chi lavora lontano dalla propria residenza.

C’è poi un’indennità di burnout con una finestra per le pensioni, una indennità per il rischio Covid per tutto il lavoro svolto durante questa pandemia e, soprattutto, una indennità di incarico per tutto il personale precario. Questi lavoratori, infatti, non dovranno più ricorrere al giudice per avere quella parità di trattamento che gli spetta, ma ricevere la giusta retribuzione, la stessa che viene data anche al personale di ruolo”, ha concluso il leader dell’Anief.

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