Trasferimenti docenti, si rischia record negativo: occorrono aliquote più alte, no ai vincoli

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Ogni anno, gran parte del personale scolastico con contratto a tempo indeterminato, sia docente che Ata, è interessato alla mobilità: a breve l’ipotesi del nuovo Contratto Collettivo Nazionale Integrativo per i trasferimenti del triennio 2022/25 dovrebbe ricevere l’ufficialità e un’apposita Ordinanza Ministeriale disciplinerà i movimenti per il prossimo anno scolastico 2022/23. Tante le polemiche da parte dei diretti interessati e delle organizzazioni sindacali, in particolar modo sui vincoli solo in parte rimossi e sulle aliquote.

Per Anief, solo pochi trasferimenti avranno esito positivo

Continuano le polemiche in merito al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo, la cui ipotesi di testo a fine gennaio ha ricevuto la firma soltanto da parte del sindacato CISL Scuola: le altre sigle sindacali, in possibilità di firmare, infatti, non l’hanno fatto, ritenendo il CCNI 2022/25 non corrispondente alle necessità del personale scolastico.

Anche il sindacato Anief, sebbene non rientri tra i possibili sindacati firmatari, ha in più occasioni espresso il proprio dissenso verso il nuovo CCNI: in modo particolare, ha messo in luce che, per il prossimo anno scolastico 2022/23, ad essere soddisfatti saranno solo pochissimi trasferimenti. All’emittente radiofonica ‘Italia Stampa’, Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato, ha affermato: “Ogni anno più di 200mila tra insegnanti e Ata presentano la domanda per potersi trasferire, ma purtroppo rispetto a queste domande solo meno della metà vengono accolte, a causa degli attuali vincoli che ci sono per i trasferimenti”. 

Aliquote più alte e cessazione dei vincoli

Per Pacifico, quest’anno, le domande accolte saranno in numero ancora inferiore, a causa delle aliquote restrittive che non considerano tutti i posti disponibili ma solo il 25% di questi. Inoltre, si aggiungono i vincoli ancora esistenti a rendere non facilmente coniugabile il diritto alla famiglia con il lavoro. “Come Anief vogliamo che questi vincoli e queste aliquote cessino: è importante che, rispetto tra l’altro a tantissimi posti vacanti e disponibili, si possa permettere di contemplare il diritto alla vita con il diritto della famiglia”. 

Per l’Anief il modo per soddisfare i trasferimenti dei docenti, sia provinciali che interprovinciali, è quello di prevedere aliquote al 100% dei posti per i movimenti: se non cambieranno le percentuali, le domande soddisfatte saranno poche, soprattutto quelle da fuori provincia. Inoltre, il sindacato chiede la cancellazione del vicolo triennale per chi ha ottenuto mobilità interprovinciale, anche nel caso in cui non abbia indicato il codice “puntuale” della scuola di arrivo.

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