Riapertura scuole dal 7 aprile in ‘confusione’: la Puglia sfida il governo

Riapre la scuola in presenza da domani, mercoledì 7 aprile 2021, per circa sei milioni di alunni, dalle scuole dell’infanzia alla prima media ma il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha firmato un’ordinanza secondo la quale le famiglie potranno decidere se mandare o meno a scuola i propri figli. Un provvedimento, quello della Regione Puglia, che sta già scatenando nuove polemiche (qui potete trovare l’ordinanza pugliese).

Riapertura scuole dal 7 aprile, l’ordinanza della Regione Puglia sfida il governo

In merito all’ordinanza del governatore Michele Emiliano, Francesco Sinopoli, segretario nazionale Flc-Cgil, ha parlato di ‘solita risposta differenziata’ mentre Pino Turi, segretario Uil Scuola, sottolinea il fatto che ci sia ancora ‘confusione‘ sulla riapertura, visto che Presidenti di Regione vanno controcorrente. Turi ha sottolineato anche il fatto che manchino i tamponi rapidi, i presidi sanitari, i depuratori dell’aria, il tracciamento. Maddalena Gissi, segretaria Cisl, ritiene che sia ‘fuori da ogni senno lasciar decidere le famiglie: sappiamo che la scuola può essere a rischio contagi ma è per questo che dobbiamo aprirla e tenere chiuso il resto.’

Anche il presidente di ANP (Associazione Nazionale Presidi) Antonello Giannelli critica l’ordinanza della Regione Puglia: ‘Siamo assolutamente contrari a ordinanze come quella pugliese. Il rischio è di deresponsabilizzare la Regione scaricando tutto sulle famiglie. Sono atteggiamenti che non hanno nulla a che fare con la tutela della salute collettiva. Se ci sono le condizioni si torna in classe, altrimenti si continua con la dad, ma non sono le famiglie a deciderlo’.

Vaccinato il 68,17 per cento del personale scolastico ma i richiami sono pochissimi

In ogni caso, si tratterà di un rientro in classe più ‘sicuro’ rispetto a quanto avvenuto in passato, visto che il 68,17 per cento del personale scolastico ha ricevuto la prima dose di vaccino: per quanto riguarda il richiamo, invece, i numeri sono decisamente esigui, solamente lo 0,59 per cento della categoria.