Concorsi, tira aria di sciopero

Date:

 

Italia oggi esce con questo titolo anticipando lo stato di mobilitazione generale che si respira tra i docenti.

Molto presto ci saranno nuovi concorsi per il reclutamento dei docenti precari. Sfortunatamente i posti saranno contingentati e molti di loro rimarranno esclusi dalla possibilità di essere stabilizzati. L’ultimo incontro che si è tenuto al Ministero è stato alquanto burrascoso. Le richieste dei sindacati sono state tutte respinte dal neo ministro Lucia Azzolina.

Docenti bloccati

Non c’è stata nessuna apertura nei confronti dei docenti della scuola secondaria che hanno fatto il concorso straordinario nel 2018. All’interno di questa categoria è stata prodotta una discriminazione tra i docenti inseriti nelle graduatorie di merito entro il 31 dicembre 2018 e quelli che stanno svolgendo attualmente l’anno di prova. ai primi è stato concesso di fare domanda di mobilità secondo il CCNL. Per tutti gli altri rimane il vincolo di permanenza nella stessa scuola per altri 4 anni.

Diplomati magistrali beffati

In questo caso la considerazione nei riguardi di questa categoria di docenti è stata totalmente assente.

Relativamente a questo argomento il ministro È stato categorico: 4 concorsi in un anno possono anche bastare. Sono andate deluse le aspettative di coloro che speravano in una sessione bis del concorso straordinario perchè non avevano maturato il requisito di due anni per partecipare al precedente. In buona sostanza la questione è stata liquidata dal ministero che si è rifiutato categoricamente di sciogliere tutte le criticità introdotte dal ultimo decreto scuola. Nessuna batteria di test per i docenti di scuola secondaria con 36 mesi di servizio che vorranno partecipare al prossimo concorso straordinario della scuola secondaria.

Sciopero

Il naturale epilogo di tutti questi fatti sarà una mobilitazione nazionale alla quale parteciperanno tutti i sindacati. È inaccettabile è assurdo non considerare tutte le criticità insite nel decreto scuola che potrebbero indurre i docenti a rinunciare definitivamente a questa professione. Ancora una volta, quando c’è da fare i conti con il portafoglio e con i ‘NIET’ del Ministero delle Finanze, si sceglie di sacrificare la scuola e di perdurare il precariato scolastico nel segno del risparmio di spesa.

 

 

Share post:

Newsletter

Ultime Notizie

Potrebbe interessarti
Potrebbe interessarti

Aggiornamento GPS 2022: cosa può fare chi è già inserito?

I docenti sono in attesa del via ufficiale all'aggiornamento...

Sostegno, assunzioni straordinarie: il Tar Lazio reintegra gli immessi con riserva

Con l'ordinanza n 2807 del 2 maggio 2022, il...

Bocciatura, arriva proposta per stopparla: quali ripercussioni?

La riforma della scuola del Ministro Bianchi, convertita nel...

Concorso ordinario, autodichiarazione dal 1° maggio: il nuovo modello

Il nuovo modello di autodichiarazione da presentare per accedere...