Stabilizzazione precari, Ichino: ‘Presupposti per entrare senza concorso’

Il giurista e accademico Pietro Ichino è stato recentemente intervistato dal magazine online Acta Non Verba riguardo all’argomento della stabilizzazione precari, più precisamente la tanto discussa assunzione per titoli e servizi. Secondo Ichino, questa esigenza sta prevalendo sul bisogno di avere persone preparate in cattedra e sta creando i presupposti per far sì che alcuni docenti con contratto a tempo determinato, molti di loro con esperienza pluriennale, entrino senza un percorso selettivo quale può essere, ad esempio, un concorso.

Stabilizzazione precari, Ichino: ‘Esigenza che prevale sulla preparazione’

Riguardo alla riforma dei concorsi pubblici, Pietro Ichino ha dichiarato: “Per quel che riguarda la scuola, effettivamente, mi sembra che l’esigenza di stabilizzazione dei precari prevalga su quella di privilegiare le persone più dotate e più preparate per l’insegnamento”. Ichino ha poi specificato che “nella scuola, col prevedere quasi 50.000 assunzioni stabili, che potranno avvenire privilegiando il possesso di “titoli di servizio”, di fatto si creano i presupposti perché a vincere sia chi è già entrato come precario, senza concorso”.

Ichino: ‘Potrebbero esserci assunzioni senza concorso’

Nel corso dell’intervista, Pietro Ichino, dopo aver detto la sua sull’assunzione per titoli e servizi, ha espresso la seguente preoccupazione: “Si calcola che in questo modo addirittura un terzo del totale degli insegnanti della scuola primaria e media in Italia risulterà assunto in pianta stabile senza superamento di un vero concorso”. Non solo Ichino, riguardo a tale questione ultimamente si è anche espresso un altro giurista, Sabino Cassese. Ricordiamo come sulle pagine del Corriere della sera, Cassese ha dichiarato che un’amministrazione pubblica più efficace la si possa avere solamente tramite i concorsi.

Continua lo scontro Lega-M5s

Come è risaputo, la Lega spinge da tempo su una possibile stabilizzazione dei precari per titoli e servizi, con alle spalle almeno tre anni di servizio in qualità di supplente. Uno dei massimi esponenti di questa tesi è il senatore Mario Pittoni, lo stesso che ha presentato il DDL 1920 dove troviamo il fulcro di tale proposta. Il Movimento 5 stelle, di contro, afferma come solo il concorso rimane valido per una regolare immissione in ruolo. Dopo lo straordinario si attende l’espletamento degli altri concorsi rimanenti: l’ordinario per infanzia e primaria e l’ordinario per la scuola secondaria di I e II grado, banditi nel 2020 ma mai iniziati.