Reclutamento docenti, è tutto da rifare: ‘Cambiamo urgentemente le regole’

Riforma reclutamento docenti, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha parlato nelle scorse settimane della necessità di cambiare direzione per quanto riguarda il sistema di reclutamento: sono sei le riforme scolastiche collegate al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), la più attesa delle quali è indubbiamente quella legata alla formazione iniziale e al reclutamento dei docenti. Se si guarda al passato, però, i numeri sono impietosi.

Reclutamento docenti, i numeri degli ultimi 5 anni parlano chiaro

Secondo uno studio pubblicato da ‘Orizzonte Scuola’ sulle immissioni in ruolo del personale docente, negli ultimi 5 anni, solamente 167.659 assunzioni sono state portate a termine (su 386.048 in totale, autorizzate dal MEF). A conti fatti, meno della metà di quelle che si potevano effettivamente concretizzare (il 45,5 per cento).

Sono numeri che fanno riflettere. Secondo il presidente di Anief, Marcello Pacifico, siamo di fronte ad un completo fallimento: ‘Sembra impossibile a realizzarsi, ma abbiamo il record di posti vacanti e di supplenti ma non riusciamo a farli venire incontro: il fallimento è palese.

È chiaro che occorre cambiare le regole – ha sottolineato il presidente nazionale Anief – quindi, inseriamo il doppio canale di reclutamento, che permetta di chiamare i supplenti dalle stesse graduatorie con cui vengono chiamati ogni anno con contratti a tempo determinato. Inoltre, portiamo nell’organico di diritto tutti i posti vacanti in organico di fatto, specialmente quelli in deroga di sostegno per migliorare gli apprendimenti e garantire maggiore sicurezza’.

Secondo Pacifico, i posti vacanti che già ora sono tantissimi finiranno per aumentare. Bisogna procedere allo sdoppiamento delle classi e non solamente in ragione dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid, ma anche e soprattutto per alzare il livello della qualità della didattica. Un altro elemento da tenere in considerazione è la situazione drammatica relativa al sostegno: bisogna subito permettere a chi non è abilitato o specializzato di poter conseguire l’abilitazione. È importante che tutti gli studenti con disabilità abbiano il loro insegnante di sostegno.

Pacifico ribadisce come sia giunto il momento di dire basta alla precarietà, alle disparità di trattamento, alle sospensioni o riduzione stipendiali e ai licenziamenti. 
‘Ora è arrivato il momento – afferma Pacifico – che in Italia finalmente si metta fine all’abuso dei contratti a termine: la vittoria che abbiamo ottenuto con il Comitato europeo per i diritti sociali e in Consiglio d’Europa sono solo l’inizio’.