Riforma pensioni 2023, ministro Franco: ‘Occorrerà trovare soluzioni’ 

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Riforma pensioni 2023, le parole del ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco: “Occorrerà trovare soluzioni”. Cosa sta accadendo al momento e quali sono le ipotesi possibili per il futuro del sistema previdenziale? Ecco tutto quello che c’è da sapere.  

Riforma pensioni 2023: a che punto siamo?

Dopo le lacune emerse nel Def riguardo la riforma delle pensioni, sono ancora diversi i dubbi che affliggono migliaia di italiani prossimi alla pensione.

Nel documento, infatti, sono mancate quasi completamente le indicazioni relative agli eventuali ritocchi della Legge Fornero e le nuove misure di flessibilità.

Tuttavia, sia il ministro del Lavoro Andrea Orlando che il ministro dell’Economia Daniele Franco hanno cercato di rassicurare l’opinione pubblica a proposito del proseguimento dei confronti tra governo e sindacati sul tema pensionistico.

A seguito dell’incontro avvenuto a Palazzo Chigi lo scorso 7 aprile con Cgil, Cisl e Uil, Orlando ha di fatto lasciato intendere che i lavori proseguiranno nonostante gli eventi internazionali.

“Il dialogo sociale proseguirà su tutti i temi che avevamo già aperto. Pensioni, precarietà, salari, misure sociali”. Ha dichiarato, ammettendo però che “la gerarchia di questi temi dopo la guerra è necessariamente cambiata”.

Le parole del ministro Franco

Allo stesso modo, anche il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco si è espresso circa il futuro previdenziale.

Nonostante infatti nel Def non siano emerse indicazioni precise, il ministro ha ribadito che “l’attuale contingenza non deve farci distogliere l’attenzione dalle politiche strutturali già avviate nei settori strategici […] con particolare riguardo all’assetto del sistema pensionistico“.

Andando inoltre a sottolineare quelle che rimangono tuttora le priorità ‘interne’ del Paese. “Nel pieno rispetto dell’equilibrio dei conti pubblici, della sostenibilità del debito e dell’impianto contributivo del sistema, occorrerà trovare soluzioni che consentano forme di flessibilità in uscita ed un rafforzamento della previdenza complementare”.

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