Tenuta dell’attuale governo

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In questa fase convulsa che precede l’emanazione dei bandi di concorso della scuola primaria, infanzia e secondaria, l’argomento che tiene banco e mantiene vive le discussioni nei gruppi Facebook dei docenti è la tenuta dell’attuale maggioranza composta da Leu, PD, MoVimento 5 Stelle e Italia Viva. Sono i docenti precari in particolare a sperare in una rottura che porti a nuove elezioni. Questo perché le opposizioni di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia hanno le idee chiare sul reclutamento dei docenti.

Gli attuali rapporti di forza in Senato

L’attuale maggioranza rischia di spaccarsi sul terreno minato della prescrizione. Sono in tanti a ritenere che il mancato accordo produrrà la caduta dell’attuale governo e la programmazione di nuove elezioni già da settembre di quest’anno. Questa possibilità è vista con favore dai precari che non hanno ancora digerito la chiusura mostrata dall’attuale maggioranza verso l’approvazione di alcuni emendamenti quali la pubblicazione della batteria dei test per i docenti di scuola secondaria e la negazione di un analogo concorso straordinario per i diplomati magistrali esclusi dal precedente. Attualmente esiste uno scarto di soli 30 voti in Senato. Si tratta di numeri risicati che rendono malferma l’attuale maggioranza. Si potrebbe verificare un ribaltamento delle attuali posizioni che porterebbe il centro-destra 172 contro circa 150 dell’attuale alleanza di centro-sinistra.

(fonte Quifinanza) ecco cosa scrive il quotidiano economico a proposito del giudizio negativo espresso da Fitch:

La situazione è stabile, ma le prospettive non sono delle migliori. Il giudizio di Fitch, una delle tre maggiori agenzie di rating internazionale, sullo “stato di salute” del nostro Paese, insomma, non è dei migliori. Anzi: anche se il rating del nostro debito è stato confermato (BBB), l’outlook è negativo. Il futuro, insomma, non si prospetta dei migliori.

Diverse le ragioni che hanno spinto l’agenzia di rating a esprimere un giudizio così forte nei confronti del nostro Paese. In testa, però, troviamo ragioni prettamente politiche: secondo Fitch le misure messe sinora in campo dall’esecutivo guidato da Giuseppe Conte non sono molto efficaci e, soprattutto, il Governo non arriverà alla fine del mandato.

Insomma, la situazione politica è piuttosto instabile ed è probabile che si debba tornare a votare ben prima del 2023. Comunque, secondo gli analisti ci sono anche degli elementi positivi, nello scenario economico-finanziario italiano, che fanno ben sperare per il futuro.

Situazione politica instabile: elezioni prima del 2023

A preoccupare maggiormente gli analisti di Fitch è la situazione politica piuttosto instabile. Nonostante le dichiarazioni, infatti, il Governo composto da Movimento 5 stelle, Partito Democratico, LEU e Italia Viva non poggia su basi solidissime e i continui confronti/scontri non fanno altro che peggiorare la situazione.

Per questo, sostengono gli analisti statunitensi, è molto probabile che l’accordo di governo vada in frantumi prima della primavera 2023.

le misure economiche non sono sufficienti

Analizzando nel dettaglio il report Fitch, si scopre che la Finanziaria 2020 non è stata molto apprezzata dagli analisti statunitensi. Le misure messe in atto, infatti, non aiuteranno la crescita (o, quanto meno, non lo faranno in maniera adeguata), mentre quelle a contrasto dell’evasione fiscale porteranno dei benefici solo nel medio-lungo periodo, mentre nell’immediato il loro impatto resta incerto.

Qualche esempio? Secondo l’agenzia di rating statunitense, misure come il taglio del cuneo fiscale o la spinta agli investimenti pubblici sono misure non sufficienti a far crescere in maniera decisiva il PIL, mentre l’elevato livello di debito pubblico incombe come una spada di Damocle sulle possibilità di spesa pubblica dell’Esecutivo. Allo stesso tempo, la lotta all’evasione e i tagli alla spesa non avranno un impatto immediato sulle casse dello stato.

Economia privata: valore aggiunto del sistema Paese

Note positive, invece, sul fronte dell’economia privata. Secondo Fitch, infatti, “l’economia diversificata e ad alto valore aggiunto” gioca a favore del nostro Paese.

In particolare, i valori del PIL pro capite, della governance e delle risorse umane sono più elevati e più solidi rispetto a quelli delle altre nazioni del gruppo di riferimento, segno che il settore privato gode tutto sommato di buona salute. Inoltre, il livello di indebitamento del settore privato è moderato, e solo in piccolissima parte in valuta straniera.

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