La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, non teme le provocazioni e le critiche dirette provenienti da ogni direzione, persino dall’interno della maggioranza di governo: vuole andare dritta per la propria strada, sottolineando come le ‘critiche servono, le polemiche molto meno’. La ministra ha letto anche tante provocazioni: ‘Dispiace perché colpiscono la scuola, non me’.
Azzolina: ‘Provocazioni? Dispiace perché colpiscono la scuola, non me’
Il quotidiano ‘Il Messaggero’ di oggi, 22 maggio, ha riportato alcune dichiarazioni della titolare del dicastero di Viale Trastevere che ha affermato di apprezzare l’imitazione di Sabina Guzzanti ma non certamente gli attacchi politici rivolti nei suoi confronti, specie le manovre che si stanno intrecciando alle sue spalle per una sua eventuale sostituzione.
La ministra ride, poi apre le braccia: ‘Non credo che in piena emergenza ci sia davvero il tempo di dedicarsi a questo‘. Posso dire – sottolinea la ministra – di aver un ottimo rapporto con tutti i colleghi di Governo. Abbiamo preso tutti insieme la decisione sulla chiusura delle scuole, ed è stata una decisione sofferta, ma responsabile’.
Concorso straordinario, rischio ‘siluramento’ e Decreto Scuola: ‘Non scherziamo col fuoco: in ballo c’è il futuro degli studenti’.
Altro capitolo complicato, quello del concorso straordinario: ‘Ho accolto la preoccupazione di chi teme che con il Coronavirus non si possa fare il concorso ad agosto. Per questo ho proposto di coinvolgere il Comitato tecnico scientifico. Se il contagio malauguratamente risalisse è pronto un piano b. L’importante è voler trovare un accordo. Io lavoro per soluzioni efficaci e condivise’.
E se i sindacati, invece, dovessero intraprendere la strada dello sciopero? Azzolina replica: ‘Ai sindacati dico: abbiamo un obiettivo comune: avere i docenti in classe a settembre. Ci sono bandi già pubblicati per assumere 80 mila assunzioni, è un risultato enorme. I concorsi vanno avanti in tutta la Pa e nell’università perché a scuola no?’.
Il timore è che possa saltare il Decreto Scuola. ‘Non scherziamo col fuoco – risponde la ministra – In ballo c’è il futuro degli studenti’.