Scuole in Campania, la protesta dei genitori e il (parziale) dietrofront di De Luca

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L’ordinanza sulla chiusura delle scuole in Campania fino al 30 ottobre ha diviso l’opinione pubblica. Da un lato, visto il continuo aumento dei contagi, la decisione di De Luca è stata considerata ragionevole e previdente; dall’altro però ha suscitato anche il malcontento di molti genitori.

La protesta dei genitori a Napoli

Al programma di Rai 1 “La vita in diretta” è stato mostrato un video della protesta di molti genitori che ieri sono scesi per le strade a Napoli. Lo scopo è stato quello di manifestare tutto il loro dissenso nei confronti di una decisione giudicata forse troppo frettolosa, che va a colpire ancora una volta la scuola, il primo ambito ad essere entrato in lockdown, a livello nazionale, già a marzo scorso.

“La scuola è il luogo più sicuro”, “il diritto all’istruzione va preservato”, “la scuola è una priorità”. Queste sono le affermazioni provenienti dai genitori in protesta che non accettano la decisione di Vincenzo De Luca, trovandosi anche in difficoltà nel dover riorganizzare le giornate tra lavoro e Dad.

L’intervento del sindacato Usb Scuola

Sulla stessa linea di criticità nei confronti dell’ordinanza sulla chiusura delle scuole in Campania, è intervenuta anche l’organizzazione sindacale Usb-Scuola:

“Ci chiediamo come sia possibile che la Regione non abbia previsto un piano per la riapertura delle scuole in sicurezza, che affrontasse situazioni come quella attuale, eppure il tempo c’è stato e anche i segnali provenienti da altri paesi.
E ci chiediamo come mai allora non siano state chiuse anche le fabbriche, luogo di contagio da nord a sud del Paese, forse per non intaccare i profitti degli amici?

Oggi il futuro delle nuove generazioni è messo gravemente a rischio

Le scuole sono il luogo con la più bassa percentuale di contagi, e la Campania è al disotto della media nazionale. Non possiamo permettere che si torni alla didattica a distanza, c’è bisogno di quella vera, fatta di sguardi e di espressioni, di contatto umano, distanziati ma in presenza.

L’USB chiede il ritiro questa ordinanza inverosimile (…) lasciando che i nostri alunni continuino ad essere portatori di un diritto costituzionalmente garantito.”

La retromarcia di De Luca

Nelle ultime ore De Luca ha fatto una leggera retromarcia a seguito delle richieste dei sindaci campani pervenutegli tramite l’ANCI regionale.

La chiusura delle scuole riguarderà dunque solo i gradi dalla primaria alla secondaria di secondo grado compresa. L’Ordinanza 79/2020 è stata infatti modificata consentendo l’apertura delle scuole dell’infanzia e degli asili nidi, riguardando i bambini con età compresa da 0 a 6 anni.

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