Scuola, didattica a distanza per coronavirus: orario di lavoro, modalità e indicazioni

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In relazione alla grave emergenza sanitaria in atto nel nostro Paese per il coronavirus, sta destando non pochi dubbi l’attività di didattica a distanza per effetto della sospensione delle attività didattiche nelle scuole sino al 3 aprile (almeno sino al 3 aprile, salvo proroghe).
Il DPCM del 4 marzo scorso ha previsto le nuove modalità per svolgere questa nuova metodologia didattica. Si legge, infatti: ‘I dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità’ (articolo 1, comma 1, punto g)).

Didattica a distanza e orario di lavoro per i docenti

In merito all’orario di lavoro per gli insegnanti, va detto che, a meno di particolari accordi presi dalla scuola, il docente non è obbligato ad osservare lo stesso orario di lavoro settimanale che si svolgeva precedentemente in aula.

Si tratta di un aspetto legato alla particolare situazione di emergenza che stiamo vivendo: non c’è alcuna circolare ministeriale che obblighi gli studenti a stare per 6 ore consecutive davanti al display del proprio computer o del proprio smartphone in quanto la didattica a distanza non può mai equipararsi alla scuola ‘normale’.
Quindi, il docente dovrà sentirsi libero di esercitare la propria attività, non dimenticando mai le proprie responsabilità e ponendosi sempre il medesimo obiettivo, quello di ottenere il massimo dei risultati.
Occorre, però, considerare che molti docenti stanno dedicando più ore di lavoro rispetto all’attività ‘normale’ in ragione del fatto che la didattica a distanza rappresenta una soluzione d’emergenza ed inaspettata che, comunque, ha bisogno di essere organizzata e non improvvisata. Anche l’aspetto psicologico ha una notevole importanza: è vero che il rapporto umano che si instaura in classe non potrà essere mai uguagliato, però, sarà molto importante per l’insegnante ricreare un’atmosfera serena, a beneficio di ogni studente. Gli alunni hanno bisogno di recepire una certa parvenza di normalità anche se purtroppo sembra ben lontana dal ritornare.
L’ultima nota ministeriale, per quanto riguarda la didattica a distanza, consiglia, soprattutto per quanto riguarda la scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed esercitazioni, ma di accompagnarla da una qualche forma di azione didattica o anche semplicemente di contatto a distanza.
Il Ministero raccomanda, inoltre, una necessaria attività di programmazione, al fine di evitare sovrapposizioni – sottolinea Orizzonte Scuola – tra l’erogazione a distanza, nella forma delle “classi virtuali”, tra le diverse discipline ed evitare sovrapposizioni.

Le raccomandazioni del Miur

Il Capo Dipartimento del Miur, Giovanna Boda, ha raccomandato ai docenti: ‘Potrebbe sembrare un paradosso, ma le richieste che le famiglie rivolgono alle scuole vanno oltre ai compiti e alle lezioni a distanza, cercano infatti un rapporto più intenso e ravvicinato, seppur nella virtualità dettata dal momento. Chiedono di poter ascoltare le vostre voci e le vostre rassicurazioni, di poter incrociare anche gli sguardi rassicuranti di ognuno di voi, per poter confidare paure e preoccupazioni senza vergognarsi di chiedere aiuto’.

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