L’anno scolastico 2019/20 si sta per concludere e l’attenzione è rivolta alla riapertura scuola di settembre. “Bisogna prendere in fretta delle decisioni su organici, orari di ingresso e uscita – scaglionati, ma praticabili – che permettano di evitare assembramenti, sul trasporto scolastico e sulle mense” ha detto in proposito Anna Ascani, viceministra, sul suo profilo Facebook.
Riapertura a settembre: dipende dall’andamento dell’epidemia
Alla riapertura della scuola a settembre, si useranno le mascherine? Il viceministro scrive: “Se le mascherine debbano o meno essere obbligatorie per gli studenti si potrà decidere, credo, più a ridosso del nuovo anno scolastico, anche alla luce dell’andamento dell’epidemia”. Poi aggiunge che non si potrà ricominciare con la DAD, perché la scuola è un’altra cosa. “Quindi bisogna aprire in fretta una nuova fase”.
La scuola di plexiglass e la distanza
Anna Ascani è intervenuta anche sul dibattito riguardante la scuola di plexiglass e le visiere. Riferendosi al dibattito, afferma di rispettarlo ma aggiunge: “Credo rischi di confondere in un momento che è di per sé già molto complicato. Abbiamo pochissimo tempo per individuare con gli Enti Locali gli spazi aggiuntivi che serviranno per garantire il distanziamento e la sicurezza”.
“In molti hanno commentato il documento del Comitato Tecnico Scientifico con toni apocalittici, tacendo quel che la normativa vigente già prevede quanto ai metri quadri per alunno da garantire nelle classi. Rispettare il criterio del metro di distanza vuol dire garantire due metri quadrati ad alunno nelle classi, un parametro molto vicino a quanto indicato dal DM del 1975 in vigore. Difficile ma non impossibile nelle nostre strutture”.