Lucia Azzolina spiega come ‘riapriranno le scuole (con o senza mascherina)’

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La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha rilasciato un’intervista al settimanale ‘Oggi‘ all’interno della quale ha spiegato come ha intenzione di riaprire le scuole a settembre.

Azzolina: ‘Vogliamo riaprire le scuole ma anche evitare che richiudano’

La ministra ha subito sottolineato come si stia lavorando da settimane per raggiungere questo obiettivo e che si stanno facendo i salti mortali: ‘Vogliamo riaprirle ma anche evitare che richiudano’.

Lucia Azzolina si è difesa dalle polemiche di questi giorni dicendo di averci sempre messo la faccia e di non essersi mai sottratta alle responsabilità: ‘Non sono io, ad esempio, a dover disporre la chiusura delle scuole’.

Entrando nei dettagli, la ministra ha ribadito come spetti ai genitori il compito di misurare la febbre prima di mandare il proprio figlio a scuola: il controllo dev’essere preventivo. ‘Con l’Istituto Superiore della Sanità e il Ministero della Salute stiamo pubblicando un documento per dare un pacchetto di indicazioni complete’ in caso di riscontrata positività al Covid. 

Didattica a distanza, febbre, questione spazi e distanziamento

Per quanto riguarda la didattica a distanza, Azzolina esclude di riproporla come è stato fatto a marzo: in ogni caso l’esperienza acquisita in quei momenti drammatici non deve andare persa.

Questione spazi. Lucia Azzolina è categorica: ‘Non ho mai detto che il 15% dei ragazzi sarebbe rimasto fuori ma che per quei ragazzi era necessario trovare degli spazi alternativi. Se negli ultimi 20 anni ci fossero stati tutti gli interventi di edilizia necessari, ora non saremmo qui a correre a cercare alternative. Serve uno scatto decisivo da parte degli Enti Locali.’

La ministra ha sottolineato come si stia lavorando per tutto l’anno scolastico, non solo per settembre e che l’Italia è l’unico Paese europeo che stia lavorando sulla questione ‘distanziamento. Gli altri si accontentano della mascherina. Inizialmente la protezione sarà un sacrificio importante ma necessario. Dove il distanziamento c’è, si può abbassare, seduti al banco.’

Orari lezione e banchi

E i tempi di lezione: ‘La vecchia ora di lezione non è mai esistita – ha risposto Lucia Azzolina – È già previsto da anni che la scuola possa rendere flessibile l’unità oraria, e portarla, ad esempio, a 50 minuti, per esigenze anche organizzative. Deve però essere chiaro che il monte orario complessivo resta lo stesso; ogni minuto viene “restituito” agli studenti attraverso altre attività didattiche’.

Infine, la tanto dibattuta questione banchi: ‘Comprare 2,4 milioni di banchi è un risultato enorme, un investimento mai fatto prima. È facile controllare – afferma Lucia Azzolina – I banchi arriveranno anche a settembre e saranno un punto di forza delle nostre scuole, che potranno finalmente innovarsi dopo anni di tagli. Mai lo Stato aveva investito sugli arredi, i genitori e coloro che stanno nella scuola lo sanno bene. In troppi hanno usato i banchi come strumento per polemizzare e allarmare le famiglie. Per ironizzare. Facendo male non al governo o a me, ma alla scuola, togliendo serenità al lavoro di queste ore. Dicevano gara deserta, avremo oltre 2 milioni di banchi’. 

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