Riforma pensioni 2023: chi potrà ancora uscire dal mondo del lavoro in anticipo all’età di 64 anni? Se da un lato, infatti, nel corso di tutto il 2022 i lavoratori prossimi alla pensione potranno beneficiare di Quota 102, cosa accadrà a partire dal prossimo anno? Ecco tutte le ultime novità a riguardo.
Chi andrà in pensione a 64 anni anche nel 2023?
Come abbiamo già ricordato in precedenza, grazie all’introduzione di Quota 102 per tutto il 2022 i lavoratori prossimi alla pensione potranno di fatto lasciare il lavoro a 64 anni di età e 38 di contributi versati.
Ma cosa accadrà a partire dall’anno prossimo? Con la riforma delle pensioni auspicata, Quota 102 dovrebbe in realtà cadere in disuso e lasciare spazio ad un nuovo meccanismo di flessibilità in uscita.
A tal proposito, il governo sembrerebbe intenzionato ancora per il momento a garantire l’accesso alla pensione proprio intorno ai 63-64 anni. In cambio, però, del calcolo dell’assegno interamente con il sistema contributivo. Una penalizzazione, dunque, necessaria ai fini della sostenibilità economica del Paese.
Ma non finisce qua, perché in realtà sempre a partire dal 2023 potranno ancora andare in pensione a 64 anni tutti coloro che saranno riusciti a perfezionare i requisiti per accedere a Quota 102 entro la fine di quest’anno.
Una volta, infatti, centrati i termini richiesti, il lavoratore potrà godere della cosiddetta cristallizzazione del diritto alla pensione.
Le altre ipotesi
Si ricorda, infine, che nelle trattative riguardanti la prossima riforma delle pensioni restano ancora aperte sul tavolo delle altre ipotesi di flessibilità in uscita. A tal proposito, i sindacati vorrebbero fosse introdotta la possibilità di andare in pensione a partire dai 62 anni o con 41 anni di contributi versati a prescindere dall’età anagrafica.
Tuttavia, è altamente improbabile che il governo possa guardare con favore a simili proposte che potrebbero mettere a rischio la sostenibilità dell’intero sistema previdenziale.