Scuola, avvio anno scolastico a Ottobre: scatta la proposta sperimentale

Le scuole torneranno ad iniziare nel mese di ottobre? L’idea riparte dalla Puglia su iniziativa dell’assessore Sebastiano Leo che ritiene sia particolarmente proficuo posticipare la data di avvio dell’anno scolastico, soprattutto nelle regioni del Sud Italia. Un progetto che, come sottolineato dall’assessore, potrebbe, comunque, essere esteso a tutte le regioni italiane.

Scuola a ottobre, dalla Puglia si rilancia la proposta

L’assessore ha spiegato che, nelle prossime settimane, porterà in IX commissione della Stato-Regioni la proposta di far slittare a fine settembre l’apertura delle scuole a livello nazionale. Il Sud Italia ne guadagnerebbe notevolmente potendo contare, in un mese in cui di solito le condizioni meteo sono ancora buone, di un notevole afflusso di turisti dalle regioni del Nord.

Turismo, economia e temperature alte nelle aule del Sud: torna l’idea dell’avvio posticipato dell’anno scolastico

Dunque, estate ‘prolungata’ e ritorno dietro ai banchi di scuola più tardi? L’esigenza non riguarda unicamente il settore turistico, visto che, nel settembre, nelle regioni del Sud, si può godere ancora di belle giornate con temperature calde; c’è anche da tener presente che, negli istituti del Sud, si è costretti a fare lezione in classi trasformate in autentici ‘forni’.
L’assessore Sebastiano Leo ritiene che il Sud Italia potrebbe guadagnarci sul piano economico visto che potrebbe contare su un notevole afflusso di turisti provenienti dalle regioni settentrionali e dall’estero. Un ritorno al passato, dunque? Siete favorevoli o contrari alla proposta?

Contratto scuola 2018 ultime notizie: aumento stipendi prima delle elezioni

Il nuovo contratto della scuola sarà di natura prevalentemente economica. Così viene riportato in data odierna, martedì 5 dicembre, dal quotidiano economico ‘Italia Oggi’: l’obiettivo sarà quello di arrivare alla firma del contratto in tempo utile per consentire ai docenti e ai non docenti di percepire gli aumenti prima delle elezioni.

Rinnovo contratto scuola ultime notizie: l’accordo sarà di natura prevalentemente economica

Queste sarebbero le direttive impartite dal Governo all’Aran che, dunque, non sarebbe intenzionato a trattare sulla parte normativa del contratto ma solamente sulla natura economica dello stesso, salvo piccole eccezioni per quanto riguarda le questioni più controverse.
L’obiettivo dell’esecutivo è, chiaramente, quello di accrescere il consenso popolare in vista delle elezioni e recuperare almeno una parte dell’elettorato che ha voltato le spalle al PD dopo l’approvazione della legge 107.

Scatti anzianità, orario di lavoro e permessi

Sul piano economico, secondo quanto riportato da ‘Italia Oggi’, il Governo avrebbe intenzione di mantenere il sistema degli scatti di anzianità, meglio conosciuti come ‘gradoni’. Ma, nello stesso tempo, anche il ritardo di un anno nella maturazione degli scatti per effetto della cancellazione dell’utilità relativa all’anno 2013. Una cancellazione che venne introdotta dal Governo Monti e che questo esecutivo sarebbe intenzionato a confermare. Servirebbero, infatti, altri 350 milioni di euro per ripristinare il sistema di progressione retributiva dell’anzianità, più o meno le stesse risorse che sono state stanziate dal bonus di 500 euro destinato all’aggiornamento e alla formazione del personale docente. C’è da sottolineare, comunque, che per l’estrema difficoltà della procedura, le risorse messe a disposizione per il bonus da 500 euro sarebbero state spese solo a metà.
Per quanto riguarda l’orario di lavoro e i permessi non dovrebbero esserci novità: è possibile, invece, che possa essere rivista la normativa relativa alle sanzioni disciplinari dei docenti.

Scuola, i docenti reclamano stipendi adeguati e pensione anticipata: è boom petizione

docenti della scuola pubblica italiana chiedono stipendi adeguati, pensione anticipata e una miglior tutela della salute. La petizione, destinata ai leader politici, ricorda che “le fondamenta della scuola sono gli insegnanti. Senza di loro – si legge – non esisterebbe la scuola che affianca la famiglia come seconda agenzia educativa nella società. Ma chi si è preoccupato finora di questa figura professionale? I risultati dell’azione politica degli ultimi 50 anni parlano chiaro: tante, troppe riforme dagli esiti disastrosi. In sintesi possiamo constatare che è diminuito il prestigio sociale dell’insegnante e con esso la retribuzione salariale, è peggiorato il trattamento previdenziale, infine è drammaticamente aumentato il malessere psichico della categoria che determina oggi l’80% delle inidoneità all’insegnamento”.

Scuola, boom petizione per stipendi adeguati e pensione anticipata per i docenti

Lo ha sottolineato in una nota il sindacato Anief che ritiene le suddette richieste assolutamente sacrosante. ‘Anief – si legge nella nota – le ha fatte proprie ancora prima che fosse presentata, chiedendo, anche di recente, in fase di revisione della manovra di fine legislatura, di arrivare ad almeno 200 euro di aumenti stipendiale e prevedere il pre-pensionamento a 60 anni. Sul fronte dei compensi, il giovane sindacato ricorda che è fondamentale approvare il prima possibile aumenti veri, non minimali. Non di certo, quelli previsti dalla Legge di Bilancio, perché se si confermerà con le attuali risorse ogni lavoratore del pubblico impiego in media avrà perso 3.461 euro. Ed è proprio il caso di dire che piove sul bagnato: non dimentichiamo che secondo gli ultimi dati Ocse a confronto, l’Italia è l’Unico Paese dell’area che nel periodo 2005-2014 ha fatto perdere ai suoi docenti il 7%. Nello stesso decennio, in Finlandia le buste paga di chi fa formazione pubblica sono cresciute di 6 punti percentuali, in Norvegia del 9%, in Germania del 10%, in Irlanda del 13%.

Anief, Marcello Pacifico: ‘Le cifre stanziate per gli stipendi sono ridicole’

Il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, ha dichiarato che ‘attraverso le risorse minimali stanziate nella Legge di Stabilità e il rinnovo del contratto, al personale della scuola arriveranno appena 220 euro nette di arretrati per il biennio 2016/17‎ e aumenti di 40 euro mensili dal 2018. Sono cifre ridicole che si commentano da sole e che dei sindacati che tengono alla tutela dei diritti dei lavoratori non dovrebbero assolutamente accettare. Ma siccome sappiamo bene che non andrà così, noi abbiamo già predisposto la strada alternativa: diffidare l’amministrazione e la Ragioneria dello Stato per lo sblocco dell’Indennità di vacanza contrattuale, in modo da vedersi riconosciute somme decisamente più corpose, ancorando almeno lo stipendio al 50% della spinta inflattiva, come previsto dall’articolo 36 della Costituzione per interrompere la prescrizione in attesa della sentenza della Consulta”.

Anief: ‘Il lavoro che si svolge a scuola deve essere considerato come lavoro usurante’

Sulla richiesta di inglobare il lavoro che si svolge a scuola tra quelli usuranti – ha proseguito Pacifico – non ci stancheremo mai di ricordare che il lavoro che si svolge a scuola, anche del personale Ata, deve essere per forza di cose incluso. Non è possibile che lascino il lavoro a 66 anni e 7 mesi, dal 2019 probabilmente a 67 anni e in futuro quasi a 70. I dati internazionali ci dicono che già oggi sono la categoria più vecchia del mondo. Con l’esasperazione dei parametri di accesso alla pensione il gap potrà solo peggiorare. In Francia, ad esempio, oggi si lascia l’insegnamento a 60 anni: del resto la professione rientra già in quelle logoranti, come confermato dallo studio decennale ‘Getsemani Burnout e patologia psichiatrica negli insegnanti’, di cui – conclude Pacifico – lo stesso medico Lodolo D’Oria fu uno dei promotori’.

Scuola, sostegno ultime notizie: Rapporto Censis 2017, ecco i dati e i numeri ufficiali

Nelle ultime ore è stato pubblicato il 51° Rapporto nazionale sulla situazione sociale del Paese 2017, redatto dal Censis. In ambito scolastico, continua a preoccupare l’aumento del numero di alunni con disabilità ma soprattutto continua a preoccupare il fatto che la scuola resti impreparata ad affrontare questa situazione.

Lo ha sottolineato in una nota il sindacato Anief che ribadisce il fatto che i docenti di sostegno siano pochi e gestiti male.

Sostegno, i nuovi dati Censis: ecco i numeri ufficiali degli alunni con disabilità

Secondo il “Centro Studi Investimenti Sociali”, l’analisi “diacronica della presenza di alunni con disabilità nella scuola statale ne evidenzia una progressiva emersione. Infatti, nel decennio 2007-2017 per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e del I ciclo (primaria e secondaria di I grado) gli alunni con disabilità riportano una variazione pari a +26,8% e per l’a.s. 2017-2018 sono pari, in termini assoluti, a 168.708 individui, con una incidenza pari a 3,3 ogni 100 alunni, concentrati per il 38,3% nel Sud, il 26,1% al Nord-Ovest, al Centro il 20,2% e al Nord-Est il 15,5%”.
Alle superiori l’aumento di alunni con “certificazione” di disabilità è stato ancora più sensibile: “Nella scuola secondaria di II grado l’incremento nello stesso decennio è stato di gran lunga superiore, attestandosi a quota +59,4% e arrivando a contare nell’a.s. 2017-2018 65.950 individui, con una incidenza media nazionale pari 2,5 ogni 100 alunni. Anche per il secondo ciclo di istruzione è nel Sud che si rileva la maggiore concentrazione (42,2%), seguito dalle regioni del Centro (21,5%), del Nord-Ovest (20,8%) e del Nord-Est (15,5%)”. Parallelamente, abbiamo assistito ad un aumento esponenziale anche di “alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa), che nell’a.s. 2014-2015 nel ciclo dell’istruzione secondaria di II grado ammontavano a quasi 68.000 individui, cresciuti nella misura del 180,9% rispetto all’a.s. 2011-2012”.E il personale specializzato? – si chiede Anief. L’incremento c’è stato, perché “stando ai dati del Miur, i posti per docenti di sostegno assegnati hanno raggiunto quota 138.849, uno ogni 1,7 alunni con disabilità segnando un incremento rispetto all’anno precedente pari a +11,5% e del +57% rispetto a dieci anni prima”.
Nella realtà, quella che si riscontra negli istituti scolastici, il trend di incremento degli insegnanti per disabili è stato tutt’altro che ravvisato.

Sostegno, il presidente Anief sui dati Censis: ‘Il Miur si ostina a non volersi adeguare’

Il presidente Anief, Marcello Pacifico, ha commentato così i dati Censis: “Nelle nostre scuole c’è una perenne emergenza sostegno, con i presidi e il loro staff costretti ogni giorno a inventarsi di tutto per affiancare gli alunni con disabilità rimasti privi del loro docente di sostegno. Il nodo da sciogliere è sempre lo stesso: è accertato che annualmente, ormai da tempo, le iscrizioni di ragazzi disabili aumentano su tutto il territorio di 7-8mila, ma invece di adeguarsi a questo trend al Miur continuano ad essere fermi a norme sugli organici vecchie e legate a logiche di basso risparmio. Mi riferisco soprattutto alle 40mila cattedre di sostegno rimaste in organico di fatto: una costrizione anacronistica, nata in via provvisoria vent’anni fa con la Legge 449/1997 (art. 40) che aveva introdotto temporaneamente dei posti in deroga: dopo varie conferma, l’ex Ministra Maria Chiara Carrozza con la Legge 128/2013 è riuscita addirittura nell’impresa di normare questa copertura fittizia del fabbisogno scolastico di insegnanti, introducendo la quota fissa del 30% dei posti di sostegno liberi da coprire con supplenze annuali da assegnare fino al 30 giugno dell’anno successivo. Il fatto che si tratti di cattedre vacanti a tutti gli effetti, peraltro in aumento, non importa a nessuno: nei fatti, questi posti rimangono indisponibili sia per i trasferimenti sia per le immissioni in ruolo”.

Sostegno, Marcello Pacifico: ‘Questa situazione non giova a nessuno’

“È ovvio che mantenere questo stato di cose – conclude il presidente Anief Marcello Pacifico – non giova a nessuno: né allo Stato che per risparmiare due mesi di stipendio offre un servizio inadeguato, né agli alunni disabili che continuano a cambiare il loro insegnante specializzato anche svariate volte l’anno, né tanto meno ai docenti precari che non vengono stabilizzati, pur avendo in buon numero tutti i requisiti per farlo, e si ritrovano sballottati, anche più volte nello stesso anno scolastico, su scuole diverse e spesso lontane l’una dall’altra. Per tutti questi motivi, continuiamo a patrocinare gratuitamente i ricorsi in tutte quelle situazioni di cattedre di sostegno scoperte o di ore non assegnate come indicato dalle commissioni mediche delle Asl di competenza”.

Contratto scuola 2018 ultime notizie: permessi personale scolastico in bilico? Ecco perché

Permessi in bilico con il rinnovo del contratto della scuola. A darne notizia è il quotidiano economico ‘Italia Oggi’, nell’edizione di martedì 28 novembre, dove si fa riferimento all’avvio della trattativa. L’input inviato dal Governo all’Aran va verso l’armonizzazione della disciplina dei permessi tra i vari comparti della Pubblica Amministrazione.

Rinnovo contratto scuola: permessi personale scolastico a rischio?

I permessi per motivi personali, nel comparto scuola, sono stati, spesso, oggetto di diatribe: non a caso, negli anni passati, diversi docenti e non docenti hanno dovuto ricorrere alla magistratura del lavoro anche perché sanzionati dai dirigenti scolastici.
Il decreto Madia, infatti, ha stabilito quanto segue al comma 2 dell’articolo 2: ‘Eventuali disposizioni di legge, regolamento o statuto che introducano o che abbiano introdotto discipline dei rapporti di lavoro la cui applicabilità sia limitata ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche, o a categorie di essi, possono essere derogate (nelle materie affidate alla contrattazione collettiva ai sensi dell’articolo 40, comma 1, e nel rispetto dei principi stabiliti dal presente decreto da successivi contratti o accordi collettivi nazionali e, per la parte derogata, non sono ulteriormente applicabili’.

Permessi personale scolastico: il decreto Madia non ne garantisce la sopravvivenza?

Nel successivo comma 3 si legge, però, che se le norme contenute nel contratto violano norme imperative di legge o i limiti imposti alla contrattazione tali norme sono nulle. Il Governo e i sindacati, dunque, dovranno affrontare un problema, quello della verifica di norme imperative in contrasto con le clausole che si intendono approvare e, in ogni caso, anche la compatibilità con i limiti imposti dal decreto.
Bisognerà vedere quale sarà la proposta del governo che, per ora, ha semplicemente inviato all’Aran l’atto di indirizzo ovvero un provvedimento di natura generale ed astratta. Sarà la contrattazione vera e propria a determinare il risultato concreto in merito al riconoscimento dei permessi per il personale scolastico.

Concorso docenti abilitati 2018 ultime notizie: le anticipazioni confermano le intenzioni del Miur

In una nota diffusa dal sindacato Anief, si sottolinea come il bando per il concorso 2018 riservato al personale abilitato, ormai prossimo alla pubblicazione, tenderà ad escludere in maniera del tutto illegittima, numerose categorie di docenti.

Concorso docenti 2018: le anticipazioni confermano numerose esclusioni

Nella nota, Anief cita ‘gli insegnanti tecnico-pratici (ITP) non inseriti nelle GaE o nella seconda fascia delle GI entro il 31 maggio 2017 (data di entrata in vigore del d.lgs. 59/2017) ma che sono stati inseriti solo successivamente in tali graduatorie in virtù dell’accoglimento di specifici ricorsi. Esclusi anche i docenti in possesso di diploma di Conservatorio o di Belle Arti, come anche gli abilitati all’estero ancora in attesa di riconoscimento del titolo.
Infine, esclusi a priori – gli abilitati con diploma magistrale o laurea in Scienze della Formazione Primaria: per loro non è stata nemmeno preso in considerazione l’avvio di un concorso riservato per i posti della scuola dell’infanzia e primaria, adducendo a motivazione l’attesa per la sentenza dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato sui diplomati magistrale.

Anief: ‘Decisioni sconcertanti del Miur’

Dalle anticipazioni, inoltre, pare confermato anche per questa tornata concorsuale, come già avvenuto per il concorso docenti 2016, che il servizio prestato su sostegno sarà valutato solo per la specifica procedura concorsuale (quella riservata agli specializzati), e non verrà preso in considerazione per chi concorre per una o più classi di concorso del I o del II grado. Una decisione francamente sconcertante, visto che quel servizio viene da sempre riconosciuto come utile ai fini dell’attribuzione del punteggio nelle graduatorie ad esaurimento ed in quelle d’istituto.

Pacifico: ‘Ci rivolgeremo ai giudici per porre rimedio alle esclusioni illegittime’

Il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, ha così commentato: “Ancora una volta il MIUR non ha voluto ascoltare le nostre indicazioni. Dovremo quindi nuovamente rivolgerci ai giudici per porre rimedio all’illegittima esclusione di coloro che hanno diritto a partecipare al concorso previsto dalla cosiddetta ‘Fase transitoria’ per abilitati e consentire la valutazione corretta di tutto il servizio prestato, anche quello su sostegno”.

Concorsi educatori asilo nido e docenti scuola infanzia: domande, scadenza e info utili

Il Comune di Monza ha bandito un concorso, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato e pieno di un posto di educatrice/educatore della prima infanzia, categoria C, C.C.N.L. di lavoro comparto regioni e autonomie locali.

Concorso assunzione educatrice/educatore prima infanzia presso il Comune di Monza

E’ possibile consultare il bando di concorso integrale collegandosi alla pagina Web del Comune di Monza (www.comune.monza.it) alla sezione Comune/Lavora con noi/Concorsi pubblici.
Per poter partecipare al concorso, i candidati devono essere in possesso di almeno uno dei titoli di studio previsti dall’articolo 1 del bando di concorso.
Le domande dovranno essere presentate entro il trentesimo giorno dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale – 4ª Serie speciale ‘Concorsi ed esami’.
Per ulteriori informazioni, è possibile chiamare l’Ufficio selezione e amministrazione risorse umane ai seguenti numeri telefonici: 039.2372.286-287-367-399 oppure scrivere una mail al seguente indirizzo: concorsi@comune.monza.it

Concorso assunzione maestra di scuola materna a Mantova

Il Comune di Mantova ha indetto una selezione pubblica, per esami, per la formazione di una graduatoria per assunzioni a tempo determinato di maestra di scuola materna, categoria C, posizione economica iniziale, da assegnare al settore servizi educativi e pubblica istruzione.
Ai sensi degli articoli 1014, comma 4 e 678, comma 9 del decreto legislativo n. 66/2010, la riserva per i volontari delle Forze armate si applica a scorrimento della graduatoria.
La scadenza per la presentazione delle domande è stata fissata per il giorno 4 dicembre alle ore 12. Le domande dovranno essere redatte  secondo il modulo allegato al bando integrale di selezione e inviate al Comune di Mantova – Settore affari generali e istituzionali – Servizio gestione risorse umane e organizzazione, via Roma, 39 – 46100 Mantova.

E’ possibile consultare il bando integrale della selezione al seguente indirizzo Web: http://www.comune.mantova.gov.it/index.php/area-documentale/category/ 1089-selezione-maestra-tempo-determinato 2017 del sito web del Comune di Mantova – sezione ‘Bandi di Concorso’. Per informazioni, si può chiamare il Servizio gestione risorse umane e organizzazione (tel. 0376 338286/376889).

Scuola, al GF Vip Giulia De Lellis offende pesantemente i collaboratori scolastici

La web influencer Giulia De Lellis, concorrente al reality show Grande Fratello Vip, in onda su canale 5, ha parlato dei collaboratori scolastici, offendendoli.

La gaffe dell’ex corteggiatrice di Uomini e Donne è arrivata in occasione di una sua conversazione con il ‘coinquilino’ Luca Onestini: la De Lellis ha parlato della propria esperienza personale scolastica.

Scuola, Giulia De Lellis offende i collaboratori scolastici

“Il mio bidello si era innamorato di un’insegnante di sostegno, anche lei sordomuta. Ma è scoppiato un casino perché lui era già sposato, sempre con una donna sordomuta”, ha spiegato Giulia mentre era nel giardino della casa del Grande Fratello Vip con Luca Onestini. L’ex tronista le ha domandato: “Ma erano tutti sordomuti?”. La De Lellis ha risposto: “Sì, ci fu una gran discussione tra loro tre”.
A quel punto, l’Onestini si lascia andare ad una battuta infelice ‘No, dai, la discussione tra sordomuti, no”. Ed è proprio in questa occasione che Giulia De Lellis si permette di offendere la categoria dei collaboratori scolastici e di mancar loro di rispetto: “Di solito i bidelli sono tutti handicappati”.
Una frase che non mancherà di suscitare sdegno tra il personale scolastico.

Giulia De Lellis e le sue gaffes ‘culturali’

La De Lellis, nelle scorse settimane, è stata attaccata più volte per alcune frasi riguardanti i gay, oltre che per alcune risposte che non hanno sicuramente messo in mostra una preparazione culturale di primissimo livello…
Tra le gaffes da ‘ricordare’ menzioniamo: ‘“La capitale dell’Africa è l’Egitto”? In Argentina quand’è Natale?’, ‘Sole e Luna sono pianeti’, “L’America è stata inventata nel 1942”, “Le tre Caravelle sono la Nina, la Pinta e… la Rossa”,“Il Nabucco è la musica che hanno fatto per ‘La bella addormentata’”.

Scuola, concorso 2018 e 24 CFU: ecco l'elenco Miur delle Università che attivano i percorsi formativi

In riferimento alla circolare del 25 ottobre 2017, il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato l’elenco delle Università statali che hanno organizzato o stanno per organizzare i percorsi relativi all’acquisizione dei 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche, necessari per poter partecipare al concorso docenti non abilitati senza i tre anni di servizio.

Concorso docenti 2018 e 24 CFU: ecco l’elenco Miur delle Università che hanno attivato i percorsi formativi

L’elenco è riportato qui sotto. All’indirizzo https://www.universitaly.it/index.php/public/cfuCfa, i lettori potranno trovare anche le rispettive pagine Web informative già attivate, per poter avere maggiori dettagli su ciascun percorso.

  • Università degli Studi di BARI ALDO MORO
  • Università degli Studi di BERGAMO
  • Università degli Studi di BOLOGNA
  • Università degli Studi di CAGLIARI
  • Università della CALABRIA
  • Università degli Studi di CAMERINO
  • Università degli Studi di CASSINO e del LAZIO MERIDIONALE
  • Università degli Studi di CATANIA
  • Università degli Studi “G. d’Annunzio” CHIETI-PESCARA
  • Università degli Studi di FIRENZE
  • Università degli Studi di FOGGIA
  • Università degli Studi di GENOVA
  • Università degli Studi de L’AQUILA
  • Università degli Studi di MACERATA
  • Università degli Studi di MESSINA
  • Università degli Studi di MILANO
  • Università degli Studi di MILANO-BICOCCA
  • Università Cattolica del Sacro Cuore
  • Università degli Studi del MOLISE
  • Università degli Studi di NAPOLI “L’Orientale”
  • Università degli Studi Suor Orsola Benincasa – NAPOLI
  • Università degli Studi di PALERMO
  • Università degli Studi di PARMA
  • Università degli Studi di PERUGIA
  • Università per Stranieri di PERUGIA
  • Università di PISA
  • Università degli Studi “Mediterranea” di REGGIO CALABRIA
  • Università degli Studi EUROPEA di ROMA
  • Università degli Studi di ROMA “La Sapienza”
  • Libera Università degli Studi “Maria SS.Assunta” – LUMSA
  • Università degli Studi di SASSARI
  • Università degli Studi di SIENA
  • Università per Stranieri di SIENA
  • Università Telematica “LEONARDO da VINCI”
  • Università Telematica “E-CAMPUS”
  • Università Telematica “GIUSTINO FORTUNATO”
  • Università degli Studi “Guglielmo Marconi” – Telematica
  • Università Telematica San Raffaele Roma
  • Università Telematica Internazionale UNINETTUNO
  • Università Telematica “ITALIAN UNIVERSITY LINE” – IUL
  • Università Telematica PEGASO
  • UNICUSANO Università degli Studi Niccolò Cusano -Telematica Roma
  • Università degli Studi della TUSCIA
  • Università degli Studi di UDINE
  • Università della VALLE D’AOSTA
  • Università “Ca’ Foscari” VENEZIA
  • Università IUAV di VENEZIA

Scuola, concorso dirigenti scolastici ultime notizie: in arrivo il bando in GU

C’è grande attesa per il nuovo concorso riguardante i dirigenti scolastici: la Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha annunciato, nelle scorse settimane, l’imminente pubblicazione del bando relativo alla nuova selezione, il cui regolamento è già stato pubblicato lo scorso 21 settembre.

Concorso dirigenti scolastici: bando pubblicato in GU venerdì prossimo?

Secondo quanto riportato da Orizzonte Scuola, il nuovo bando di concorso a dirigente scolastico potrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale il prossimo venerdì 24 novembre 2017.
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha comunicato che la Gazzetta Ufficiale è stata impegnata per questa pubblicazione.
La provincia di Trento ha già pubblicato il bando della propria selezione come riportato dalla nota informativa del sindacato Anief

Già pubblicato bando concorso dirigenti scolastici per la Provincia di Trento

La Provincia Autonoma di Trento ha già predisposto, con la Delibera Provinciale n. 1921/2017, il Bando per il concorso a Dirigente Scolastico che potrebbe essere pubblicato formalmente a breve sul Bollettino ufficiale della Regione Trentino-Alto Adige. Si tratta di un corso-concorso, che prevede l’assunzione di 30 nuovi Dirigenti Scolastici che dovranno superare, oltre a una preselezione per titoli e alla prova preselettiva, uno scritto e un orale e, superate tutte le prove, quattro mesi di tirocinio e un esame finale.
A differenza del regolamento nazionale, la Provincia Autonoma di Trento richiede addirittura il possesso di ben 7 anni di ruolo, a fronte dei 5 anni richiesti dal regolamento sul nuovo corso-concorso nazionale pubblicato dal Miur. Il testo del bando, già allegato alla Delibera PAT dello scorso 16 novembre, sarà pubblicato nei prossimi giorni sul Bollettino ufficiale della Regione trentina e da quel momento ci saranno 30 giorni per la compilazione online delle domande di partecipazione.