Il personale ATA della scuola si ribella contro le misure previste dal decreto sulla prevenzione del Coronavirus. Nonostante la sospensione delle lezioni sia stata stabilita fino al 15 marzo, il personale ATA resta in servizio. Tante le lamentele circa sulla discriminazione di questa disposizione. E tanti gli appelli a tutela della salute.
Coronavirus: il personale ATA è immune?
Come spesso accade, la decisione del Governo di mandare i docenti a casa e lasciare il personale ATA in servizio nell’emergenza Coronavirus, sta creando dissapori fra le categorie. Gli ATA sono preoccupati nel doversi recare al lavoro nonostante l’emergenza sanitaria, lamentando anche locali privi di riscaldamento. Diversi sindacati si stanno muovendo a loro favore. Nel frattempo, però, sui social la rabbia serpeggia nei vari gruppi scuola.
Pulizia locali: la prevenzione dove sta?
Numerose segnalazioni del personale ATA descrivono collaboratori scolastici privi di dispositivi di sicurezza (mascherine, disinfettanti, igienizzanti, guanti monouso) per la pulizia dei locali della scuola. Altri richiedono un piano di educazione alla pulizia per gli studenti, che insegni loro norme basiche come quella di non gettare fazzolettini usati per terra o non appiccicare chewing gum sotto i banchi o le sedie. Se ciò non sarà fatto, “con la riapertura delle scuole si riapriranno i canali di contagio e tutto il lavoro di igienizzazione risulterà vanificato”.