Calendario pagamenti Inps del mese di settembre 2021

Inps, calendario pagamenti relativo al mese di settembre 2021: NASpI, Reddito e Pensione di Cittadinanza, Reddito di Emergenza, Carta Acquisti e Assegno Unico temporaneo per i figli, ecco le prossime scadenze.

Calendario pagamenti Inps fino al 15 settembre: si comincia con la Carta Acquisti

Secondo il calendario dei pagamenti Inps, si comincia lunedì 6 settembre con la ricarica della Carta Acquisti relativa al bimestre settembre e ottobre.

Assegno Unico temporaneo

Da giovedì 9 settembre, invece, sono previsti i pagamenti relativi all’Assegno Unico per i figli: fino al 30 settembre sarà possibile inviare la domanda con la richiesta del beneficio per ricevere anche gli arretrati. Le domande potranno essere presentate anche dal 1° ottobre al 31 dicembre ma, in questo caso, non saranno più corrisposti gli assegni arretrati.

NASpI e Bonus Bebé

A partire da venerdì 10 settembre partiranno i pagamenti riguardanti l’indennità di disoccupazione NASpI: la data di accredito, comunque, cambia da soggetto a soggetto in base alla presentazione della domanda.

Dal 10 al 18 settembre sono in programma i pagamenti del Bonus Bebé relativo al mese di agosto: anche in questo caso la data di pagamento sarà diversa da beneficiario a beneficiario.

REM settembre 2021 dal giorno 15

Dal 15 settembre arriverà la seconda mensilità (luglio) relativa al Reddito di Emergenza per tutti coloro che hanno presentato la domanda entro il 31 luglio.

Reddito e pensioni di cittadinanza

Dal 15 settembre i neobeneficiari del Reddito di Cittadinanza e della Pensione di Cittadinanza riceveranno l’invito dell’Inps per il ritiro della Carta RdC presso le Poste Italiane. La ricarica del Reddito di Cittadinanza, per i ‘vecchi’ beneficiari, arriverà dal giorno 27.

Vaccino, oltre 100mila prof e personale scolastico non l’hanno effettuato

Sono 138.000 i docenti e resto del personale scolastico a non aver ancora effettuato il vaccino anti Covid-19. Sono 80.000, invece, i lavoratori della scuola a essersi immunizzati in un mese. È quanto si evince dal rapporto settimanale da parte del Governo, aggiornato al 27 agosto. I docenti e il personale che hanno ricevuto la prima dose sono 1.266.800, pari pari all’87,41%, ai quali si aggiungono 43.953 persone (90,45%) che hanno fatto il vaccino monodose. Il personale scolastico interamente vaccinato è invece pari a 1.221.536.

Vaccino: differenze evidenti nelle varie regioni

Come fa notare l’Ansa, a livello regionale si evidenziano differenze importanti nelle varie regioni, riguardo alla somministrazione del vaccino. Si prendano come esempio le regioni Lazio e Abruzzo, dove c’è almeno il 97% del personale scolastico a cui è stata somministrata la prima dose di vaccino. Tra gli ultimi, invece, troviamo la provincia autonoma di Bolzano, con il 36,09% del personale che non ha ancora avuto la prima dose, Sardegna (32,68%) e Calabria (29,80%).

Giovani i più premurosi

I ragazzi invece proseguono il loro iter vaccinale in maniera egregia. Circa il 60% dei giovani minori di 19 anni risulta essersi sottoposta almeno alla prima dose di vaccino. Anche i ventenni sembrano essere molto premurosi. Il 76% di loro risulta essere parzialmente vaccinata superando la percentuale degli individui di 30 e 40 anni (rispettivamente 71,5% e 75%). La scuola si sta dando da fare per aprire in sicurezza. Il piano “scuola sentinella” controlla la cirocolazione del coronavirus in tutta Italia. L’obiettivo è iniziare regolarmente l’anno scolastico in presenza dopo quasi due anni caratterizzati dalla DAD.

Tar del Lazio boccia docenti senza green pass: sospensione legittima

I giudici del Tar del Lazio hanno spiegato come la sospensione dei docenti che non hanno l’opportuna certificazione verde per lavorare a scuola sia “giustificabile alla luce della tipicità delle mansioni”. Ciò è stato spiegato all’interno dei decreti con cui gli stessi magistrati hanno bocciato la richiesta di sospensiva delle misure da parte del ministero dell’Istruzione, relativo all’obbligo di del Green Pass per tutti i lavoratori della scuola.

Calendario pagamenti INPS settembre: dalla NASpI all’assegno unico

Calendario pagamenti Inps per il mese di settembre 2021, dal nuovo assegno unico temporaneo per i figli alla NASpI, passando per il Reddito di Cittadinanza e quello di emergenza. Vediamo quali sono le date previste per quanto riguarda l’erogazione degli importi spettanti ai beneficiari.

Calendario pagamenti INPS settembre 2021: date accredito per assegno unico, NASpI, RdC e REM

Assegno unico temporaneo per i figli

Per quanto riguarda l’assegno unico temporaneo, dal 9 settembre è previsto il pagamento del nuovo beneficio introdotto dal governo: ricordiamo che, presentando la domanda entro il prossimo 30 settembre, i beneficiari potranno ricevere anche le mensilità retroattive a partire da luglio.

NASpI

Il 10 settembre, invece, è la data da segnare sul calendario per quanto concerne il pagamento della NASpI di settembre: da quel giorno, infatti, partiranno gli accrediti dell’INPS, anche se bisogna sottolineare come la data di accredito cambia da soggetto a soggetto, in base al giorno di presentazione della domanda. Per conoscere con esattezza la data di accredito, è consigliabile accedere al proprio fascicolo previdenziale INPS.

Reddito e pensioni di cittadinanza

Per qunato riguarda, invece, il Reddito di Cittadinanza, il 15 settembre è la data dalla quale i nuovi beneficiari potranno ricevere dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale l’invito a ritirare la propria carta dove saranno accreditate le somme spettanti. Dal 27 settembre in poi, invece, i ‘vecchi’ beneficiari potranno ricevere l’accredito mensile. Ricordiamo che le date sopra indicate valgono anche per le Pensioni di Cittadinanza.

Reddito di emergenza e bonus Irpef

Per quanto riguarda il Reddito di emergenza, dal 15 settembre arriva il pagamento della seconda mensilità per chi ha presentato la domanda di proroga di 4 mesi di Rem prevista dal Decreto Sostegni Bis. Il bonus Irpef (ex Bonus Renzi) verrà erogato dal prossimo 23 settembre.

Carta Acquisti

La Carta Acquisti è un sussidio disposto a favore di cittadini italiani e stranieri in possesso di specifici requisiti: può essere utilizzata per spese alimentari o sanitarie, per le bollette relative alle utenze domestiche etc… Al beneficiario viene riconosciuto un importo di 40 euro mensile, ovvero 80 euro bimestrali da accreditare sulla carta. Per quanto riguarda la ricarica relativa ai prossimi mesi di settembre e ottobre, l’accredito è previsto dal 6 settembre in poi.

NASpI, calendario pagamenti settembre 2021

NASpI, calendario pagamenti relativi al mese di settembre 2021: per l’indennità di disoccupazione Inps non è prevista una data di accredito ‘unificata’ visto che il pagamento dipende molto dalla data in cui è stata inoltrata la domanda all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale.

NASpI, pagamento indennità di disoccupazione settembre 2021

Occorre sottolineare, inoltre, che l’accredito NASpI di settembre si riferisce al mese di agosto: il pagamento Inps parte dal giorno 10, non andrà comunque oltre la fine del mese. Per alcuni beneficiari potrebbe essere anticipato, mentre altri potrebbero attendere qualche giorno in più. In via indicativa e per la maggior parte dei beneficiari, il pagamento dell’indennità di disoccupazione dovrebbe arrivare tra il 10 e il 17 settembre.

Pagamento NASpI settembre 2021, dipende dalla data della domanda

I beneficiari possono controllare online la data di accredito della disoccupazione NASpI, mediante accesso al sito dell’Istituto tramite le proprie credenziali. Occorre recarsi sulle voci ‘Servizio’ – ‘Fascicolo previdenziale del cittadino’ ed inserire il proprio codice fiscale ed il codice PIN o SPID.

Nessuna ulteriore riduzione del 3 per cento (fino al 31 dicembre) sulle indennità di disoccupazione NASpI del mese di settembre 2021, secondo quanto previsto dall’articolo 38 del decreto Sostegni Bis.

Tale disposizione prevede la non applicazione della riduzione per le indennità di disoccupazione con data di decorrenza dal 1° giugno al 30 settembre 2021.

Rossano Sasso su green pass e tamponi salivari: ‘Contemperare i vari diritti senza sacrificare le libertà personali’ (INTERVISTA)

Il dibattito su green pass e tamponi salivari, a pochissimi giorni dall’apertura delle scuole, è acceso, e non sembra trovare un’intesa. Ciò che emerge è però, senz’altro, una chiusura da parte del Governo, del Ministero della Sanità e del Ministero dell’Istruzione, che non sembrano intenzionati a fare passi indietro.

E tutto questo potrebbe far sì che l’anno scolastico, che si sta apprestando ad iniziare, possa essere imperversato da caos organizzativi, ricorsi, denunce e diffide.

Di tutto questo abbiamo parlato col sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso.

Green pass, mezzo di sicurezza per le scuole o strumento punitivo per il personale scolastico non vaccinato?

Abbiamo aperto l’intervista concentrandoci sulla tematica del green pass richiesto obbligatoriamente per il personale scolastico.

Inizierei col parlare del green pass per il personale scolastico. Il ministro Bianchi non lo considera una misura punitiva. Eppure sono previsti obbligatoriamente tamponi ogni 48 ore per chi non è vaccinato e sanzioni piuttosto pesanti come multe e sospensione. Cosa ne pensa al riguardo?

Non ho mai nascosto la mia contrarietà al Green Pass, tanto più se applicato a una categoria, quella del personale scolastico, che ha mostrato enorme senso di responsabilità e solidarietà aderendo in massa alla campagna vaccinale. Tutti i numeri ci dicono che la soglia degli immunizzati è superiore al 90% e la parte rimanente è fatta anche di persone che non possono vaccinarsi per fragilità o particolari condizioni di salute, ad esempio una gravidanza. I no-vax per ideologia sono davvero pochi nella scuola. Avrei preferito che si proseguisse a informare, accompagnare ma invece si è scelta un’altra strada.

Sospensione da parte dei Dirigenti Scolastici, tra Cassazione e decreto-legge 111

Un altro tema discusso è quello attinente l’eventuale sospensione del personale scolastico, ad opera dei Dirigenti Scolastici, dopo 5 giorni senza green pass. E anche su questo punto abbiamo voluto un commento dell’On. Sasso, con riferimento anche alla recente giurisprudenza della Corte di Cassazione.

Esiste una giurisprudenza della Cassazione che si scontra contro un’ipotetica sospensione da parte dei Dirigenti Scolastici. Pensiamo alla sentenza n. 20059/21 del 14 luglio 2021 secondo cui “i DS non hanno alcun titolo a sospendere i docenti, ma possono solo irrogare sanzioni che non vadano oltre l’avvertimento scritto e la censura”. E così anche la precedente giurisprudenza del 2019. Cosa ci può dire a tal proposito?

Si tratta di sentenze su casi assai diversi e comunque precedenti al varo del decreto del 6 agosto, che dal primo settembre impone l’obbligo del green pass per i lavoratori della scuola, le verifiche da parte dei dirigenti e le eventuali sanzioni. A differenza del passato, ora c’è un provvedimento di legge che prescrive un iter ben preciso e determinate azioni da parte dei dirigenti. Come Lega siamo comunque al lavoro affinché, in sede di conversione parlamentare, si possano produrre delle modifiche per migliorare il testo.

Il difficile tema dell’incostituzionalità del Green pass

Si discute da mesi della probabile incostituzionalità del green pass. E quel che è certo è che il prossimo anno scolastico non sarà un anno facile, e sarà costellato da una pioggia di ricorsi.

Alcuni giuristi, nelle ultime settimane, più volte sono intervenuti sulla questione dell’incostituzionalità del green pass. E proprio perché su più fronti se ne denuncia la lesione dei diritti delle persone e, nel caso del personale scolastico, se vogliamo, anche una limitazione del diritto al lavoro, sono stati avviati ricorsi. Come vede questa situazione?

Non sono un costituzionalista, ma ho ben chiaro che da un anno e mezzo, da quando cioè è scoppiata la pandemia, è emerso un dibattito profondo e complesso tra varie correnti di pensiero. Diciamo che, fin dall’inizio, soprattutto le autorità sanitarie hanno spinto affinché il diritto alla salute venisse considerato preminente. Per formazione personale, prima ancora che per appartenenza politica, sono dell’idea che si debba cercare il più possibile di contemperare i vari diritti, senza per forza sacrificare le libertà personali. Ma in un Governo di unità nazionale è ovvio che le sensibilità possano essere differenti anche su questo.

Tamponi salivari e scuola in presenza: ‘Assicurare la continuità didattica in presenza e in sicurezza agli studenti’

Il sottosegretario all’Istruzione Sasso ci ha infine manifestato la sua intenzione di voler proseguire lungo la linea dello sdoganamento dei tamponi salivari nella scuola e sulla necessità di un anno scolastico senza Dad.

Parliamo dei tamponi salivari. Ci sono speranze di un’apertura verso il loro totale sdoganamento e la loro gratuità?

Mi sono speso per mesi affinché i tamponi salivari ricevessero il via libera dall’Istituto superiore di sanità, che infatti a maggio si è pronunciato favorevolmente. Poi, però, ci siamo scontrati con l’ostracismo del Comitato tecnico scientifico e del ministero della Salute che hanno deciso di non puntare su questo dispositivo. Continuo la mia battaglia perché lo ritengo uno strumento ideale per scovare gli asintomatici, in particolare nella scuola, dove non dimentichiamoci che c’è la fascia degli under 12 rimasta finora fuori dalla vaccinazione. I tamponi salivari sono attendibili, non invasivi e costano poco. Fortunatamente diverse regioni, Lombardia, Veneto e Marche, hanno già fatto degli ordinativi importanti e li useranno per monitorare e tracciare il rischio contagio nelle scuole.

Un’ultima domanda: ci sono i presupposti perché la scuola riesca ad essere in presenza tutto l’anno o si rischia nuovamente la Dad?

Lavoriamo ogni giorno proprio con l’obiettivo di assicurare la continuità didattica in presenza e in sicurezza ai nostri studenti. Va fermata la curva del contagio, certo, ma va arrestata anche la curva della deprivazione culturale, salita a livelli altissimi dopo diciotto mesi di lezioni e socialità a singhiozzo. Tutti gli indici ci ammoniscono sulla gravità della situazione: sono aumentate la difficoltà nell’apprendimento e la dispersione scolastica; si sono accentuate le criticità delle zone storicamente più svantaggiate del Paese, Mezzogiorno e aree interne. La rotta va assolutamente invertita al più presto.

Franco Corbelli (Movimento Diritti Civili): ‘Denuncia all’autorità giudiziaria se il Governo non darà il via ai test salivari per il personale scolastico’ (INTERVISTA)

Continua la battaglia di Franco Corbelli, fondatore e leader del Movimento Diritti Civili.

Molte sono state le battaglie vinte in quasi 40 anni in difesa sempre delle categorie più bistrattate e in nome dei più alti principi di solidarietà e umanità. E anche questa volta non ha intenzione di fermarsi. L’obiettivo è lo sdoganamento dei test salivari per tutto il personale scolastico e per tutti gli studenti universitari non vaccinati, che altrimenti si vedrebbero perseguitati con tamponi molecolari invasivi ogni 48 ore.

Di seguito l’intervista che gli abbiamo rivolto.

Silenzio dei media e silenzio dal mondo politico

Della battaglia di Franco Corbelli hanno parlato pochissimi media, tra cui il quotidiano “La Verità”, diretto da Maurizio Belpietro. Per il resto imperversa il silenzio. Ma anche la politica a quanto pare si è mostrata indifferente.

Sta conducendo una forte battaglia affinchè i tamponi salivari siano sdoganati in tutta Italia per tutto il personale scolastico. Ha ricevuto messaggi solidarietà da parte del mondo politico? Qualche esponente le ha manifestato il proprio appoggio?

Nessuno, tranne l’amico Vittorio Sgarbi!

Le conseguenze devastanti di un tampone naso-faringeo ogni 48 ore

Abbiamo chiesto poi a Franco Corbelli un commento sulle dichiarazioni del Ministro Bianchi.

Cosa ne pensa della recente dichiarazione del Ministro Bianchi secondo cui “il tampone non è sostituto del vaccino, ma solo atto di tracciamento”? … La frase non sembra un po’ scontrarsi con la presunta utilità del green pass?

Le dichiarazioni del ministro Bianchi si commentano da sole. Non ho alcuna stima di questo ministro (e non solo di lui!) e lo considero corresponsabile (insieme a tutto il Governo) di quanto di grave sta accadendo nei confronti di tutti gli insegnanti, il personale Ata e gli studenti universitari a cui di fatto (se non si vaccinano o non fanno un fastidioso, doloroso e rischioso tampone nasofaringeo ogni 48 ore!) viene impedito di potere accedere nel luogo di lavoro e di studio, con conseguenze devastanti per migliaia di persone e per le loro famiglie! Sull’utilità del Green pass sorvoliamo e stendiamo un velo pietoso!

Continua il boicottaggio dei test salivari

Si era aperta una speranza quando è stata scoperta l’azienda che produce tamponi salivari che sarebbero perfetti per un uso frequente, come quello che è richiesto nell’ambito scolastico. Eppure, anche in questo caso, sembra di assistere ad un boicottaggio.

Aveva comunicato qualche giorno fa riguardo l’azienda Lepu Medical di Vigevano (PV) che produce test salivari idonei al green pass, in quanto affidabili al 98% e a prezzi bassissimi. Ciascun privato potrebbe acquistare questi test ma, ovviamente, occorre che siano eseguiti e certificati da una farmacia o da un medico di base. Eppure nessuna farmacia o medico sembra disposto ad eseguirli… Sembra una barzelletta, eppure purtroppo non la è… Cosa ci sa dire al riguardo?

Dopo che mi era stata segnalata, avevo personalmente contattato l’azienda Lepu Medical di Vigevano e dopo aver avuto assicurazioni dirette precise da parte della stessa azienda sulla  fornitura del test e il prezzo economico avevo dato la notizia. A distanza di giorni apprendo che l’azienda  i test salivari non li fornisce più a singoli acquirenti ma solo alle farmacie e, credo, laboratori. E’ questa la prima “stranezza”, definiamola cosi. Poi esce fuori che le farmacie che prima li eseguivano e certificavano adesso sono state invitate a non farlo più. Giudichi Lei se quello che sta accadendo è una barzelletta o qualcosa di molto grave e inquietante!

Franco Corbelli pronto alla denuncia all’autorità giudiziaria

Come ultima domanda abbiamo chiesto a Franco Corbelli come pensa di agire se tutto rimarrà come ora.

Pensa che ci possa essere speranza che qualcosa si sblocchi nei prossimi giorni sulla questione dei tamponi salivari? E in caso contrario come intende muoversi ?

Spero che il Governo rinsavisca e si fermi prima che sia troppo tardi. Scongiuri la tortura del tampone molecolare ogni 48 ore(qualcosa di crudele, di disumano!) e dia il via libera ai semplici, non invasivi test salivari. Se questo non dovesse avvenire io consiglierò agli oltre 200mila docenti, al personale Ata e agli studenti universitari, a cui viene impedito di accedere al posto di lavoro e di studio, di presentare subito una denuncia all’autorità giudiziaria.

Assegno Unico settembre 2021, date pagamento e modalità

Assegno unico temporaneo per i figli, quando verrà pagato l’importo spettante a tutti coloro che hanno già presentato domanda per la nuova misura varata dal governo a sostegno delle famiglie? Vediamo in dettaglio.

Assegno unico per i figli, date pagamento mensilità di settembre 2021

Secondo il calendario dei pagamenti INPS relativo al mese di settembre 2021, la data di accredito dell’assegno unico temporaneo per i figli è a partire dal 9 settembre. Un aspetto importante da considerare è quello riguardante la retroattività della misura: pertanto, chi ha già presentato domanda, potrà ricevere, oltre alla mensilità di settembre, anche le mensilità relative ai mesi di luglio e agosto, quindi gli arretrati.

Come fare per verificare se il pagamento è stato effettuato? Ciascun beneficiario potrà accedere, tramite le proprie credenziali SPID, CIE, CNS o PIN, al servizio online INPS relativo all’Assegno temporaneo figli minori

L’Assegno unico viene pagato dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale in diverse modalità: o tramite accredito su C/C, o tramite bonifico domiciliato presso l’ufficio postale, o tramite carta Reddito di Cittadinanza o IBAN carta di pagamento. Chi percepisce già il reddito di cittadinanza non dovrà presentare la domanda per l’assegno unico in quanto l’INPS provvede direttamente al versamento dell’importo spettante sulla carta RdC.

Chi non avesse ancora presentato la domanda per l’Assegno unico, ricordiamo che, per ricevere le mensilità di luglio, agosto e settembre, occorre presentare domanda entro il 30 settembre. Sinora, il numero di potenziali beneficiari che hanno inoltrato l’istanza è molto basso: si parla di circa il 20 per cento degli aventi diritto.

Esonero contributi INPS, via alle domande dal 25 agosto

Esonero contributi INPS, tra i vari interventi predisposti dal governo per far fronte alla crisi economica generata dalla pandemia Covid c’è anche la possibilità, per i lavoratori autonomi che appartengono a categorie specifiche, di ottenere l’esonero parziale dei contributi previdenziali ed assistenziali. Da domani, mercoledì 25 agosto 2021, sarà possibile inviare le domande. Vediamo chi sono i beneficiari e come inviare la domanda.

Esonero contributi INPS: da domani, 25 agosto, sarà possibile inviare la domanda

L’INPS ha formalizzato la normativa relativa all’invio delle domande per l’esonero parziale dei contributi previdenziali ed assistenziali attraverso il messaggio N. 2909 del 20 agosto scorso. Da domani, 25 agosto, i contribuenti potranno accedere al portale per poter inoltrare la propria domanda secondo quanto disposto dal comma 20 della legge N. 178/2020.

MESSAGGIO INPS N. 2909 DEL 20 AGOSTO

Chi potrà fare domanda?

Per poter presentare domanda, occorre essere in possesso di determinati requisiti e soddisfare condizioni specifiche.
Potranno inviare la domanda per l’esonero contributivo gli iscritti all’AGO, Gestioni speciali dell’assicurazione generale obbligatoria, pertanto le seguenti categorie di lavoratori: artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, alla Gestione Separata INPS e alle Casse Professioni autonome.


Per beneficiare dell’esonero contributivo, inoltre, si dovrà dimostrare di aver percepito, nell’anno 2019, un reddito complessivo non superiore a 50mila euro e che, nel corso dell’anno 2020, si sia verificato un calo del fatturato (dimostrabile) o dei corrispettivi non inferiore al 33% rispetto all’anno precedente.

Gli altri requisiti da soddisfare per la domanda

Per poter fare domanda, inoltre, occorrerà rispettare altri due requisiti, quelli riguardanti la regolarità contributiva e l’assenza di una pensione diretta oppure di un contratto di tipo subordinato. L’INPS, a questo proposito, ha sottolineato come, dal 1° novembre prossimo, si procederà con l’accertamento della cosiddetta regolarità contributiva dei richiedenti: pertanto, per evitare di vedersi respinta la domanda, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale invita a regolarizzare la propria posizione contributiva entro il prossimo 31 ottobre.

Come presentare la domanda

Per inviare la propria domanda, i beneficiari potranno accedere direttamente al portale telematico dell’INPS tramite PIN INPS, SPID di livello 2, CIE o CNS. La sezione interessata è quella relativa all’Esonero Contributivo articolo 1, comma 20-22 bis Legge 178/2020′.

Bonus Inps autunno 2021: calendario agevolazioni, le date da segnarsi

Sono diversi i bonus e le agevolazioni in arrivo nel prossimo autunno a beneficio dei cittadini. Dal bonus rottamazione televisori al bonus vacanze, ecco il calendario delle scadenze e le date da ricordare.

Bonus autunno 2021, ecco il calendario delle agevolazioni

Bonus rottamazione TV da oggi, 23 agosto

Da oggi, 23 agosto 2021, parte il bonus rottamazione TV, con sconti per l’acquisto di televisori con i nuovi standard. Previsto uno sconto del 20% (fino a un massimo di 100 euro) sul prezzo di acquisto di televisori compatibili con il nuovo standard di trasmissione del digitale terrestre. Il bonus è cumulabile con il bonus ‘Tv decoder’ per l’acquisto di apparecchi adatti ai nuovi standard trasmissivi (bonus fino a 50 euro ma riservato a famiglie con Isee fino a 20mila euro). Lo possono richiedere tutti i cittadini residenti in Italia, in regola con il pagamento del canone Rai che rottamano un televisore acquistato prima del 22 dicembre 2018. Non c’è alcun limite di Isee.

Bonus cultura, domande entro il 31 agosto

Si tratta di un voucher di 500 euro per i nati nel 2002, da spendere per cinema, concerti, musei, eventi culturali, libri, corsi di lingua e altro. I diciottenni potranno fare richiesta del bonus entro il 31 agosto 2021 e spenderlo entro il 28 febbraio 2022 (portale 18app.italia.it).

Fondo ‘alternativo’, domande entro il 2 settembre

Entro il 2 settembre è possibile presentare domanda per il fondo ‘alternativo’. Si tratta di un contributo calcolato in percentuale sul calo di fatturato, con quote calanti al crescere dei ricavi. Lo possono richiedere all’Agenzia delle Entrate le imprese e i professionisti che,  nel periodo 1° aprile 2020 – 31 marzo 2021 (“anno pandemico”), hanno registrato una riduzione media mensile del fatturato e dei corrispettivi pari ad almeno il 30%, rispetto al periodo 1° aprile 2019 – 31 marzo 2020.

Bonus rinegoziazione affitti, domande entro il 6 settembre

Si tratta del contributo a fondo perduto, pari al 50% dell’ammontare dello “sconto” sul canone, spettante ai locatori che dal 25 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021 riducono per tutto o parte del 2021 il canone dei contratti d’affitto (in vigore almeno dal 29 ottobre 2020), nei Comuni ad alta tensione abitativa e relativi a immobili che costituiscono l’abitazione principale dei conduttori. Il bonus arriva sino ad un massimo di 1.200 euro per locatore. La richiesta si può inoltrare sul sito dell’Agenzia delle Entrate sino al 6 settembre.

Assegno per i figli, domande entro il 30 settembre

L’assegno temporaneo si rivolge, fino a fine anno, a chi ha figli minori a carico e non beneficia degli assegni al nucleo familiare. Previsto un importo mensile per figlio modulato in base all’Isee (limite massimo di 50mila euro). Sul sito dell’Inps tramite Spid è possibile presentare domanda entro il 30 settembre: se si presenta domanda entro tale data si ha diritto agli arretrati da luglio.

Bonus terme, domande dal 1° ottobre

Si tratta di voucher da utilizzare nei centri accreditati. Il bonus copre il 100% del servizio acquistato, fino a un massimo di 200 euro. L’incentivo, secondo quanto stabilito dall’articolo 29-bis del Dl 104/2020 e attuato con decreto del Mise del 1° luglio scorso, non è cedibile e non costituisce reddito. 

Potranno farne richiesta i maggiorenni residenti in Italia, non sono previsti limiti di Isee, né legati al nucleo familiare.

Bonus vacanze, da utilizzare entro il 31 dicembre per chi ha fatto domanda da luglio a dicembre 2020

Bonus vacanze, contributo fino 500 euro da utilizzare per soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed & breakfast in Italia nonché per il pagamento di servizi offerti in ambito nazionale dalle agenzie di viaggi e tour operator. I nuclei familiari con Isee fino a 40mila euro che hanno già richiesto il bonus dal 1° luglio al 31 dicembre 2020 possono ancora utilizzarlo, fino al 31 dicembre 2021.

Tax credit sanificazione estiva, domande dal 4 ottobre al 4 novembre

Si tratta di un credito d’imposta del 30% delle spese agevolabili sostenute a giugno, luglio e agosto 2021 per sanificare gli ambienti, gli strumenti dell’attività, e per l’acquisto di Dpi e altri dispositivi di sicurezza anti Covid (compresi i tamponi per gli addetti). Il credito per ciascun beneficiario può arrivare fino a 60mila euro. I destinatari sono le imprese, gli autonomi, gli enti non commerciali, compresi quelli del Terzo settore e quelli religiosi civilmente riconosciuti, oltre a strutture ricettive extra-alberghiere a carattere non imprenditoriale e con codice identificativo.

La comunicazione delle spese va inviata online sul sito dell’Agenzia delle Entrate dal 4 ottobre al 4 novembre, tramite il modello approvato con il provvedimento del 15 luglio scorso.

INPS, addio al PIN: novità delega per accesso ai servizi (CIRCOLARE)

Rivoluzione in vista per quanto riguarda l’accesso di servizi INPS: dal 1° ottobre 2021, infatti, l’accesso sarà possibile soltanto tramite utilizzo delle credenziali SPID, della CIE o della CNS. Il PIN, infatti, il prossimo 30 settembre, non sarà più valido: passerà il testimone alle nuove modialità di identificazione online.

Le novità non finiscono qui: infatti, l’INPS, per tutelare i cittadini impossibilitati ad effettuare l’accesso ai servizi in autonomia, ha deciso di riconoscere la possibilità di delegare una persona di fiducia. Lo stabilisce la circolare N. 127 del 12 agosto 2021. 

INPS, come cambia l’accesso ai servizi: niente più PIN

Da tempo, l’INPS non rilascia più il PIN come credenziale di accesso, tutto ciò per favorire il passaggio alla razionalizzazione dei sistemi di accesso, un passaggio che si realizzerà in maniera definitiva il prossimo 1° ottobre, quando si passerà all’utilizzo esclusivo di SPID, CIE e CNS.

In ogni caso, l’INPS ha deciso di tutelare anche tutti coloro che non hanno una particolare dimestichezza con questi strumenti di identificazione online: per questo motivo, come viene indicato nella suddetta circolare N. 127 del 12 agosto, il cittadino potrà delegare un’altra persona di fiducia per l’utilizzo in autonomia dei servizi INPS online.

Novità delega per accesso ai servizi INPS

Nella circolare, infatti, si legge quanto segue:

‘A decorrere dal 16 agosto 2021 il cittadino che sia impossibilitato ad utilizzare in autonomia i servizi online dell’INPS può delegare un’altra persona di sua fiducia all’esercizio dei propri diritti nei confronti dell’Istituto. La delega dell’identità digitale è anche lo strumento attraverso il quale i tutori, i curatori, gli amministratori di sostegno e gli esercenti la potestà genitoriale possono esercitare i diritti dei rispettivi soggetti rappresentati e dei minori. 

Poiché i PIN INPS verranno disattivati il 30 settembre 2021, al fine di continuare ad esercitare il proprio ruolo nei riguardi dei soggetti tutelati, i tutori, i curatori e gli amministratori di sostegno e gli esercenti la potestà genitoriale dovranno richiedere la registrazione di una delega per tutti i soggetti rappresentati che hanno bisogno di interagire con l’INPS. 

La richiesta può essere effettuata direttamente dal delegante presso una qualsiasi Struttura territoriale dell’INPS esibendo la seguente documentazione: 

– modulo di richiesta di registrazione della delega dell’identità digitale (mod. AA08 scaricabile dal portale www.inps.it); 

– copia del documento di riconoscimento del delegante. 

L’operatore INPS, dopo aver accertato l’identità del richiedente, provvederà a registrare la delega nel sistema. A valle del completamento delle attività, laddove siano presenti i rispettivi contatti telematici (e-mail, cellulare), il sistema invierà una notifica al delegato e al delegante.

Ogni persona può designare un solo delegato. Ogni delegato può essere designato tale da non oltre cinque persone. Il limite delle cinque deleghe non si applica ai tutori, ai curatori e agli amministratori di sostegno. 

Il delegato può accedere ai servizi dell’INPS in luogo del delegante. A tal fine, dovrà autenticarsi con le proprie credenziali SPID/CIE/CNS e successivamente scegliere se operare in prima persona oppure in luogo e per conto del delegante. Le attività svolte dal delegato in luogo del delegante sono tracciate. La delega, qualora sia già registrata, è valida anche per richieste presso gli sportelli dell’INPS dopo l’identificazione del delegato con il proprio documento di identità.

Qui sotto potete trovare il testo integrale della circolare.

CIRCOLARE INPS