Aggiornamento GPS 2022: i dubbi sullo slittamento

Continua a pesare come un macigno sui precari l’ipotesi dello slittamento al 2023 dell’aggiornamento delle GPS, le graduatorie Provinciali per le supplenze. A far temere un possibile rinvio, sono state le dichiarazioni rilasciate da Manuela Pascarella (Flc-Cgil) a ‘Tecnica della Scuola’, in cui parla di un rinvio che potrebbe arrivare tramite un emendamento ad hoc nel decreto Milleproroghe. I precari iscritti in graduatoria hanno preso molto male questa probabilità.

Aggiornamento GPS 2022: e il sistema informatico?

Tra le osservazioni che troviamo più sensate, in merito allo slittamento dell’aggiornamento delle GPS al 2023, c’è quella che il Ministero dell’Istruzione è già strutturato digitalmente per queste operazioni. Le operazioni di iscrizione e di aggiornamento avvenute in precedenza, hanno visto l’introduzione del sistema digitale, voluto fortemente dall’ex ministra Azzolina. Un sistema che nel frattempo ha mostrato quali errori è necessario correggere e che può essere ulteriormente migliorato in tempo per la prossima primavera.

C’è anche da dire che questa scelta di rinvio potrebbe essere giudicata come una dimostrazione che il Ministero non è in grado di gestire il lavoro che gli spetta e rispettare le scadenze. E’ vero, siamo in pandemia, ma perché un sistema digitale dovrebbe essere messo in stand-by? La motivazione potrebbe essere legata alla carenza di personale negli USP, ma un miglioramento sul piano tecnologico del sistema, come suggerito dalla FLC CGIL, dovrebbe risolvere il problema.

Slittamento delle GPS di un anno: quali effetti?

E’ presto per dire che ci sarà effettivamente uno slittamento delle GPS al 2023, perché il Ministero non ha confermato l’ipotesi, né l’ha smentita.

Ma se ci dovesse essere, a pagare sarebbero tutti gli aspiranti docenti che in questi ultimi 2 anni hanno acquisito un nuovo titolo di studio o il servizio che gli permetterebbe di aumentare il punteggio e scalare la graduatoria.

E se guardiamo la questione al futuro, con la possibilità che dalle graduatorie vengano fatte immissioni in ruolo come nel corrente anno scolastico, il tutto risulta ancora più ingiusto.

In nome della correttezza e della giustizia, ci auguriamo che quella dello slittamento resti solo un’ipotesi mai concretizzata.

Supplenze, genitori chiamati a sostituire i docenti: ‘Siamo al completo fallimento’

Dopo gli appelli ‘AAA cercasi insegnanti‘ pubblicati sui social come Facebook, desta ancora più stupore la notizia riguardante la preside dell’Istituto comprensivo di Bogliasco, Pieve Ligure e Sori, che ha scritto nel registro elettronico un ‘appello urgente’ ai genitori affinché si possano candidare, qualora posseggano i titoli di accesso, per coprire le cattedre rimaste scoperte. Una situazione assolutamente paradossale, ai limiti dell’incredibile, se teniamo conto della situazione in cui versa il precariato scolastico.

Genitori ‘chiamati’ a fare i supplenti, Anief: ‘Siamo al fallimento completo’

La preside dell’istituto comprensivo dell’area ligure, Enrica Montobbio, ha scritto sul registro elettronico ai genitori: “Chi può venga a sostituire gli insegnanti assenti“. Una situazione difficilissima, quella che è costretta ad affrontare l’istituto ligure. Mancano all’infanzia, alle elementari e alle medie, 40 classi in tutto. In poche ore, le mamme e i papà hanno risposto all’appello lanciato dalla preside, inviando i propri curriculum. L’Ufficio territoriale scolastico, comunque, ha voluto precisare che, nel frattempo, le cattedre vuote erano state coperte con le normali procedure.

Il presidente di Anief, Marcello Pacifico, non esita a definire il paradosso accaduto in Liguria come ‘uno dei punti più bassi di un sistema di reclutamento e di assunzioni che fa acqua da tutte le parti. Solo i  governi italiani – aggiunge Pacifico – non si sono resi conto che per contrastare la precarietà non vi è altro modo che attingere dalle graduatorie per effettuare quelle immissioni in ruolo che continuiamo a non attuare per inadeguatezza delle norme che le regolano’. 

Il presidente di Anief si chiede come si possa avere quasi un milione e mezzo di precari, di cui 400mila con tutti i crismi per essere assunti, e invece essere costretti a rintracciare i candidati con le domande di messa a disposizione, oppure lanciando appelli sui social e, per finire, rivolgendosi anche ai genitori. 

Marcello Pacifico, comunque, confida in un imminente cambio di rotta, ‘visto che anche il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha dato seguito alla denuncia di Anief, già accolta dal Comitato europeo dei diritti sociali, chiedendo all’Italia di assumere in ruolo anche attraverso procedure straordinarie i supplenti assunti con contratti a termine ripetuti’.

Docente non vaccinato, è consentito distribuire le ore tra i colleghi interni?

L’obbligo vaccinale a cui è sottoposto il personale docente sta creando non poche problematiche alle segreterie delle scuole: per alcune classi di concorso, diventa estremamente difficile sostituire il docente assente. Naturalmente, si procede allo scorrimento delle graduatorie ed, eventualmente, alle domande di messa a disposizione ma in taluni casi non è possibile trovare un sostituto. È possibile, eventualmente, frazionare la cattedra del docente sospeso tra i colleghi interni all’istituto, aventi titolo all’insegnamento, anche oltre le 18 ore settimanali (non oltre le 24 ore)?

Docente non vaccinato, è possibile distribuire le ore della cattedra tra i colleghi aventi diritto?

Come sottolinea ‘Orizzonte Scuola’, si tratta di una questione particolarmente complessa e del tutto straordinaria, caratterizzata dall’emergenza sanitaria. Occorre primariamente considerare che non è consentito spezzare una cattedra intera per ricavarne diversi spezzoni da distribuire ai docenti interni: questi ultimi, comunque, possono usufruire degli spezzoni di 6 ore o inferiori che non sono utilizzabili per formare una cattedra interna.

La procedura da seguire sarebbe quella dello scorrimento delle graduatorie (anche tenendo conto del criterio di vicinorietà delle scuole della provincia) per poi passare alle domande di messa a disposizione. Qualora non fosse possibile, sarebbe corretto ricorrere all’interpello nazionale per dar modo a tutti i docenti interessati di potersi candidare per quella determinata cattedra.

‘Orizzonte Scuola’, comunque, riporta anche quanto disposto al comma 9 dell’articolo 13 dell’Ordinanza Ministeriale N. 60/2020 che istituì le Graduatorie Provinciali per le Supplenze: ‘Il dirigente scolastico provvede al conferimento delle relative supplenze brevi e saltuarie esclusivamente per il periodo di effettiva permanenza delle esigenze di servizio.

Ferma restando la possibilità di avvalersi di quanto previsto all’articolo 22, comma 6, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, il dirigente scolastico, ai sensi dell’articolo 1, comma 78, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, è autorizzato a ricorrere alle stesse solo dopo aver provveduto, eventualmente utilizzando spazi di flessibilità dell’organizzazione dell’orario didattico, alla sostituzione del personale assente con docenti già in servizio nella medesima istituzione scolastica.

La relativa retribuzione spetta limitatamente alla durata effettiva delle supplenze medesime, secondo quanto disposto dall’articolo 4, comma 10, della Legge 124/1999 e, comunque, nei limiti previsti dalle disposizioni vigenti alla data della stipula del contratto’.

Graduatorie scuola infanzia Trento 2022/25: come fare domanda (BOLLETTINO PDF)

Graduatorie scuola dell’infanzia provincia autonoma di Trento per il triennio 2022/25, la Giunta Regionale della Provincia ha pubblicato la delibera contenente le modalità per la presentazione delle domande per l’inserimento nelle graduatorie per l’assunzione a tempo determinato di personale insegnante. Vediamo, in dettaglio, come fare per presentare la domanda e i termini di scadenza.

Domanda inserimento nelle graduatorie scuola dell’infanzia provincia autonoma di Trento, la domanda scade il 14 febbraio

La delibera della Giunta provinciale di Trento indica tutti i requisiti necessari per poter presentare la domanda. In merito alle modalità di presentazione delle istanze, ‘il candidato deve compilare e presentare l’apposita domanda, a pena di esclusione, con modalità online, collegandosi al portale tematico della scuola trentina www.vivoscuola.it nell’apposita area dedicata al concorso, oppure tramite il “Portale dei servizi on line” www.servizionline.provincia.tn.it, entro il termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione del bando sul Bollettino ufficiale della Regione Trentino-Alto Adige/Stldtirol; se il termine per la presentazione della domanda scade nel giorno di sabato o festivo il termine è prorogato di diritto al primo giorno lavorativo successivo. 

L’accesso alla domanda online deve avvenire tramite la Carta Nazionale dei servizi (CNS) o la Carta Provinciale dei servizi (CPS) oppure tramite SPID — Sistema Pubblico di Identità Digitale, seguendo le istruzioni per la compilazione e presentazione che saranno indicate nell’apposita area dedicata. 

Nell’allegato alla delibera della Giunta provinciale sono contenute, inoltre, le disposizioni per quanto riguarda la dichiarazione dei titoli di servizio e di cultura valutabili e gli aspetti riguardanti la formazione e l’approvazione delle graduatorie.

Per tutte le informazioni e i chiarimenti, riportiamo qui sotto il testo integrale della delibera e l’allegato.

BOLLETTINO

Supplenze, punteggio di servizio ed errori in graduatoria: la sentenza di Cuneo

Dopo Lanciano, anche il Tribunale di Cuneo si pronuncia sulla questione della mancata attribuzione del punteggio per il servizio reso nelle supplenze. In alcune scuole, è prassi non riconoscere il punteggio di servizio prestato dal dipendente, quando vi sono accertati errori nella compilazione delle graduatorie.

Punteggio di servizio ed errori in graduatoria

Nel caso in questione, al ricorrente non veniva contestato il titolo di accesso alla graduatoria, ma un titolo culturale. Il titolo, quindi, non costituiva requisito di ammissione. Eppure la scuola aveva deciso di non riconoscere il servizio prestato.

Il Giudice ha osservato che mentre il DM 717/2014 prevedeva in questi casi la mancata assegnazione del punteggio, le successive disposizioni non lo prevedono più.

Il DM 640/2017 prevede all’art. 7, comma 7 che “l’eventuale servizio prestato dall’aspirante in assenza del titolo di studio richiesto per l’accesso al profilo e/o ai profili richiesti o sulla base di dichiarazioni mendaci, e assegnato nelle precedenti graduatorie di circolo e di istituto di terza fascia, sarà, con apposito provvedimento emesso dal Dirigente scolastico già individuato al precedente comma 5, dichiarato come prestato di fatto e non di diritto, con la conseguenza che allo stesso non deve essere attribuito alcun punteggio”.

Il DM 50/2021 all’art.6, comma 15 recita: “l’eventuale servizio prestato dall’aspirante in assenza del titolo di studio richiesto per l’accesso al profilo e/o ai profili richiesti o sulla base di dichiarazioni mendaci, e assegnato nelle precedenti graduatorie di circolo e di istituto di terza fascia, sarà, con apposito provvedimento emesso dal Dirigente scolastico già individuato al comma 11, dichiarato come prestato di fatto e non di diritto, con la conseguenza che lo stesso non è menzionato negli attestati di servizio richiesti dall’interessato e non è attribuito alcun punteggio, né è utile ai fini del riconoscimento dell’anzianità di servizio e della progressione di carriera”.

La conclusione

La sentenza quindi spiega che “l’art. 7, comma 7, del predetto D.M. consente la degradazione dei servizi prestati a servizi di mero fatto non in caso di mera erronea attribuzione del punteggio, ma solo ed esclusivamente nel caso in cui tali servizi siano stati resi in assenza del titolo di studio richiesto per l’accesso al profilo o sulla base di dichiarazioni mendaci, ipotesi non ricorrenti nel caso in specie”.

Proroga contratti organico Covid: chiarimenti Ministero sui casi di rinuncia

Proroga dei contratti di supplenza docenti e personale ATA appartenenti al cosiddetto ‘organico Covid‘, il Ministero dell’Istruzione ha provveduto a rispondere ad un quesito riguardante i casi di rinuncia da parte del supplente. 

Docenti e personale ATA organico Covid, il Ministero dell’Istruzione fornisce chiarimenti sui casi di rinuncia

Come è noto, la Legge di Bilancio 2022 ha dato il via libera alla proroga dei contratti di supplenza del personale docente e ATA ‘Covid’ sino al prossimo 31 marzo 2022 (data coincidente con l’attuale scadenza riguardante la fine dello stato di emergenza), con la possibilità di un’ulteriore proroga sino al termine dell’anno scolastico.

Sorgeva il dubbio riguardante la possibile rinuncia da parte del lavoratore: in questo caso, è possibile conferire un incarico temporaneo in sostituzione di un contratto scaduto lo scorso 30 dicembre e non prorogato a causa del rifiuto del lavoratore (sia esso docente oppure ATA) precedentemente individuato?

La risposta del Ministero dell’Istruzione

Come riporta anche ‘Orizzonte Scuola’, il Ministero dell’Istruzione ha fornito dei chiarimenti in merito alla questione legata alla rinuncia. L’Amministrazione centrale ritiene, a questo proposito, che, nella specifica ipotesi in cui il destinatario della proroga del contratto manifesti la propria indisponibilità alla prosecuzione del rapporto di lavoro a tempo determinato si possa individuare un diverso soggetto cui conferire l’incarico sino al 31 marzo seguendo le regole previste dalla normativa vigente. 

‘Tale possibilità – si legge nell’apposita FAQ pubblicata dal Ministero dell’Istruzione – appare coerente con la finalità della norma di legge che intende continuare a soddisfare le esigenze di funzionamento delle istituzioni scolastiche connesse all’emergenza epidemiologica. Tale soluzione peraltro non determina un aggravio di spesa in quanto le risorse stanziate assicurano la relativa copertura finanziaria’.

Aggiornamento GPS 2022: voci su un possibile rinvio da parte del Ministero

Aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze, come è noto, il 2022 è l’anno dell’aggiornamento delle GPS: chi risulta già iscritto potrà aggiornare il proprio punteggio, chi, invece, dovrà inserirsi per la prima volta, provvederà ad indicare i titoli, i 24 CFU ed eventuali servizi prestati in passato riguarderà 700mila docenti precari. Chi è già iscritto dovrà soltanto aggiornare il punteggio, chi si iscrive per la prima volta dovrà inserire i titoli, i 24 CFU ed eventuali servizi. Nelle ultime ore, per altro, si stanno intensificando le voci su un possibile rinvio al 2023 dell’aggiornamento delle GPS. Quanto c’è di vero?

Aggiornamento GPS, voci su un possibile rinvio al 2023: quanto c’è di vero?

Giova precisare, innanzitutto, che si tratta di indiscrezioni che, eventualmente, dovranno essere confermate oppure smentite dal Ministero dell’Istruzione. Ricordiamo, inoltre, che l’anno 2022 dovrebbe portare al riallineamento delle GPS e delle GAE, in modo da far coincidere l’aggiornamento delle due diverse graduatorie. Per amore dell’argomento, riportiamo, quindi, le dichiarazioni rilasciate da Manuela Pascarella (Flc-Cgil) al noto portale ‘Tecnica della Scuola’. 
Manuela Pascarella ha parlato di possibile rinvio dell’aggiornamento delle GPS, tramite un emendamento ad hoc nel decreto Milleproroghe.

Quale sarebbero i motivi che spingerebbero il Ministero dell’Istruzione verso questa direzione? Il principale motivo, come dichiarato da Manuela Pascarella, sarebbe la ‘capacità dell’amministrazione di affrontare, con gli uffici periferici, la validazione e i controlli sulle domande presentate’, tutto ciò a motivo della carenza di organici negli USP. Da qui parte la richiesta di Flc-Cgil di un intervento sul piano tecnologico per ottimizzare la gestione delle domande.  

Flc-Cgil ritiene che un eventuale rinvio dell’aggiornamento delle GPS rappresenterebbe un grave errore oltre che un danno alla credibilità del Ministero in quanto è fondamentale rispettare le scadenze. Manuela Pascarella, in occasione dell’intervista rilasciata a ‘Tecnica della Scuola’, ha citato le soluzioni prospettate da Flc-Cgil per evitare lo spettro del rinvio ovvero il ‘potenziamento dei software usato nel 2020, una visualizzazione immediata del punteggio prodotto dall’istanza, la possibilità immediata di correzione in autotutela, tempi distesi per produrre le domande e termini fissati entro giugno 2022, in modo da non sovraccaricare gli uffici ad agosto’.

In conclusione, è bene informare i nostri lettori che abbiamo deciso di riportare tali indiscrezioni per onore della cronaca, citando semplicemente le suddette dichiarazioni: spetterà poi al Ministero dell’Istruzione fare chiarezza sulla questione. A nostro giudizio, sarebbe opportuno farlo il più presto possibile anche e soprattutto per le migliaia e migliaia di docenti precari che, in particolar modo nei gruppi social, stanno esprimendo il loro forte disappunto.

Proroga contratti supplenza Covid, chiarimenti Uil Scuola su disposizioni Ministero

Proroga contratti supplenza Covid per il personale docente e Ata, come è noto, la Circolare del Ministero dell’Istruzione, pubblicata lo scorso 28 dicembre (la N. 1376) ha disposto la ‘possibilità di prorogare il termine di scadenza di tutti i contratti a tempo determinato, riferiti sia al personale docente che al personale ATA, sino al termine delle lezioni entro i limiti delle risorse appositamente stanziate (pari a 400 milioni di euro)’, secondo quanto indicato dall’art. 1, comma 326, del disegno di Legge avente come oggetto il “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024”. 

Nelle ultime ore, però, stanno arrivando diverse segnalazioni in merito a presunti comportamenti ‘discrezionali’ operati da alcune scuole in merito alla proroga dei contratti. A questo proposito, Uil Scuola Marche ha emesso una nota informativa, all’interno della quale vengono forniti dei chiarimenti.

Contratti supplenza organico Covid, docenti e personale ATA: chiarimenti sulla proroga

Uil Scuola Marche ha sottolineato come continuino a pervenire alla Segreteria quesiti in merito all’applicazione del suddetto comma 326 della Legge N. 234 del 30 dicembre 2021, meglio nota come Legge di Bilancio 2022.
Il sindacato ribadisce come questa disposizione, secondo il loro giudizio, vada applicata nel senso che tutti i contratti in essere debbano essere prorogati, a prescindere dal fatto che si riferiscano a personale docente oppure ATA, con l’unico limite delle risorse finanziarie disponibili. 

Si precisa che, almeno per il momento, la proroga debba essere disposta sino al prossimo 31 marzo 2022, con decorrenza 31 dicembre 2021, per poi essere ulteriormente prorogata sino al termine delle lezioni.
Uil Scuola Marche, spiegando che si tratta di una misura disposta per contenere l’emergenza epidemiologica, non ritiene possibile l’esercizio, da parte del Dirigente Scolastico, di un potere discrezionale di scelta, ‘visto il prevalente interesse pubblico della tutela della salute, sia dei dipendenti che degli studenti frequentanti la scuola, che il Parlamento ha inteso tutelare’.

La disposizione, quindi, riguarda tutti i titolari dei contratti di lavoro scaduti. Anche il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi – conclude la nota – si è espresso nello stesso senso in occasione dell’incontro tenutosi con le Organizzazioni Sindacali.

Docenti, possibili sostituzioni: la scuola riparte all’insegna del caos?

Queste ore sono decisive per capire come e se la scuola riaprirà i cancelli in presenza tra il 7 e il 10 gennaio: è in corso, infatti, un incontro telematico tra Ministero e Regioni per decidere le misure da adottare per definire il ritorno a scuola. La ripartenza sarà, purtroppo, quasi certamente caratterizzata da varie criticità, dovute sia al dilagare della pandemia, sia al problema derivante dalla sostituzione dei docenti no vax e del personale scolastico che potrebbe essere contagiato dal virus.

Alle criticità del rientro a scuola si sommano le possibili sostituzioni dei docenti, tra no vax e positivi al Covid

In queste ore, si sta definendo il piano del rientro a scuola tra il 7 e il 10 gennaio: tante e contrastanti le opinioni in merito, ma sembrerebbe salda la decisione del governo di far ritornare gli studenti tra i banchi. Molte regioni già stanno organizzando uno screening di massa della popolazione scolastica e il Ministero, entro il giorno 10, provvederà alla distribuzione di una prima tranche di mascherine FFp2. Al vaglio del governo un nuovo sistema di gestione della quarantena per gli studenti in caso di alunni positivi all’interno delle classi: secondo le ultime indiscrezioni, si prevedono misure diverse in base all’età, considerando che la campagna vaccinale per gli under 12 ancora è agli inizi. Queste misure saranno sufficienti a garantire un rientro in sicurezza? La scuola continuerà ad essere in balia del caos?

Ad accrescere le criticità che a breve si dovranno affrontare è anche la sostituzione dei docenti no vax che ritarderanno ancora la somministrazione del vaccino o la rifiuteranno. Anche se la quasi totalità del personale scolastico ha assolto all’obbligo vaccinale introdotto dal 15 dicembre, resta pur sempre una percentuale di docenti e personale ATA che ancora non si è vaccinata. Alla fine di dicembre, il Ministero dell’Istruzione ha comunicato che circa il 95% del personale scolastico aveva ricevuto almeno la prima dose. Oltre a questi, occorrerà considerare anche la possibilità che tantissimi tra insegnanti e ATA potranno essere positivi anche se vaccinati, e quindi costretti all’isolamento: tutto ciò potrebbe creare gravi problemi per il regolare svolgimento delle attività didattiche.

Il caso della Lombardia

All’Adnkronos, il presidente dell’ANP Lombardia, Matteo Loria, ha affermato che la scuola a breve avrà grandi problemi dovuti alla sostituzione sia dei docenti no vax, sia del personale che risulterà contagiato. Infatti, occorre considerare anche la probabilità che, ad infettarsi, sia proprio il personale scolastico, anche se vaccinato. “Ci sono casi di Covid in forte aumento fra gli insegnanti e in più ci sono coloro che dovranno essere sospesi perché non vogliono vaccinarsi. Indicativamente si tratta di una-tre persone per istituto, fra personale docente e non. Ma sui 1.100 istituti della Lombardia parliamo di 3-4mila persone”, spiega Loria. “C’è bisogno di trovare un numero ancora sconosciuto di supplenti per un periodo ignoto”. Le premesse per una ripartenza della scuola all’insegna del caos non mancano.

Supplenze organico Covid, fioccano le segnalazioni di mancata proroga dei contratti

Proroga contratti di supplenza organico Covid, come è noto, la Legge di Bilancio 2022, in extremis, ha disposto la proroga al 31 marzo 2022 (data che, per il momento, è stata fissata come fine dello stato di emergenza) di tutti i contratti del personale docente e ATA assunto a motivo dell’emergenza sanitaria in atto nel nostro Paese. Una questione che ha sollevato numerose polemiche in quanto, fino a poco prima dell’approvazione della Legge di Bilancio e in mancanza di nuove disposizioni, tutti i contratti si sarebbero interrotti al 30 dicembre, data ‘naturale’ di scadenza. La notizia della proroga è stata accolta positivamente dal mondo della scuola, con il Ministero dell’Istruzione che ha pubblicato la Nota N. 1376 contenente le prime indicazioni per le istituzioni scolastiche riguardanti la prosecuzione dei contratti. Tuttavia, come riporta ‘Orizzonte Scuola’, sono numerose le segnalazioni di mancata proroga dei contratti.

Organico Covid, numerose segnalazioni di mancata proroga dei contratti

La Nota N. 1376 riportava quanto segue: ‘Il personale a tempo determinato, già contrattualizzato ai sensi dell’art. 58, comma 4-ter, del D.L. 73/2021, può continuare a svolgere le proprie prestazioni anche dopo la data del 30 dicembre 2021 e che le istituzioni scolastiche, sulla base delle disposizioni normative contenute nella Legge di Bilancio 2022, potranno procedere con la proroga dei contratti già stipulati. A tale riguardo, tenuto conto dei tempi tecnici di assegnazione delle risorse e della necessaria azione di monitoraggio e coordinamento con gli uffici scolastici regionali, in una prima fase, il termine di scadenza delle proroghe è individuabile nella data del 31 marzo 2022′.

La Circolare, oltremodo, precisava che sarebbe stata ‘cura dello scrivente Dipartimento, d’intesa con il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione e con i competenti uffici scolastici regionali, fornire ulteriori indicazioni per la prosecuzione dei rapporti contrattuali fino al termine delle lezioni dell’anno scolastico 2021/2022′.

Purtroppo, come segnala ‘Orizzonte Scuola’, si stanno riscontrando problemi in diverse scuole. C’è chi parla di mancanza di fondi da parte della propria istituzione scolastica, c’è chi non ha ancora ricevuto alcuna notizia da parte della propria segreteria, unitamente ai propri colleghi appartenenti all’organico Covid. Ci sono addirittura scuole che affermano di non sapere nulla in merito alla proroga e scuole che sostengono che la proroga dei contratti viene effettuata a ‘discrezione’. Un docente ha persino fatto presente che il proprio dirigente scolastico non intende rinnovargli il contratto mentre la proroga è stata concessa ad un collega che insegna la stessa materia (lettere). 

Come si legge dalla succitata Nota ministeriale, si ‘prevede la possibilità di prorogare il termine di scadenza di tutti i contratti a tempo determinato, riferiti sia al personale docente che al personale ATA, sino al termine delle lezioni entro i limiti delle risorse appositamente stanziate (pari a 400 milioni di euro)’.

La parola ‘tutti’ è stata addirittura sottolineata, anche se si parla di ‘possibilità’ di prorogare il termine di scadenza dei contratti: che le scuole abbiano interpretato la parola ‘possibilità’ come di un’opzione, di una scelta e non come una regola ben precisa che vale per tutti?
Di fronte a queste segnalazioni, ci si aspetta che il Ministero dell’Istruzione possa fornire ulteriori chiarimenti sulla delicatissima questione.