Scuola, mascherina in classe: con quale coraggio lo chiamate rientro in sicurezza?

Si resta senza parole a stare a sentire le opinioni e le proposte che in questi giorni gravitano attorno alla riapertura della scuola in sicurezza e in presenza. Ma in quale mondo vivono, esattamente, tutti questi esperti? Come si fa a proporre un rientro in classe con la mascherina e a pensare che questo possa funzionare ed essere sufficiente?

Riapertura scuola: cosa dice il CTS

La mascherina in classe per i ragazzi sopra i 6 anni, dovrebbe garantire la sicurezza del rientro a scuola? Il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, in una intervista a SkyTg24 ha dichiarato: “Sopra i sei anni sarà richiesto, in Italia come in altri Paesi, che ci imponiamo l’uso della mascherina e il distanziamento. Poi ci saranno condizioni particolari… L’indicazione però sarà: utilizziamo la mascherina perché è un importante strumento contro il virus“. 

Mascherina in classe: la realtà

La realtà dei fatti, però, sarà ben diversa da quella dipinta: l’uso della mascherina in classe non garantirà la sicurezza del rientro a scuola, e la ragione non è soltanto una.

  • davvero pensate che i bambini della primaria e i ragazzi adolescenti (ribelli per natura ormonale) si terranno buoni buoni 5/6 ore la mascherina su bocca e naso?
  • veramente pensate che sia una soluzione fattibile a settembre, in classi che al Sud registrano temperature estive e non sono climatizzate, dove ci si sente male a tenere la mascherina anche solo per 15 minuti filati?
  • avete provato a tenere su la mascherina per ore e ore in stanze accaldate e sovraffollate? Provate, sarà illuminante.
  • ma siete veramente convinti che bambini tra i 6 e i 10 anni non si tocchino, non giochino assieme e facciano i robottini seduti al banco, imbavagliati nella mascherina protettiva?
  • e gli studenti delle classi dove non si può mantenere il distanziamento, in un giorno di pioggia dove non si può uscire in cortile, cosa faranno durante la ricreazione? Mangeranno a turni?

Ho sentito decine di ragazzi ripetere “io la mascherina a scuola non me la tengo tutto il giorno”. Ed è garantito che sarà così. Non solo perché i ragazzi sono incoscienti, ma perché chiedere loro una cosa del genere nelle condizioni in cui si trovano le scuole italiane, non è giusto.

Ammettiamolo

La verità pura e semplice è solo una, anche se ai piani alti nessuno vuole ammetterlo: la scuola italiana non è pronta ad una riapertura in sicurezza. Mancano le condizioni (edilizia scolastica insufficiente, fondi insufficienti).

Andare avanti con questa decisione, difficilmente porterà a qualcosa di buono. A questo punto, se dovete ‘violentare’ gli studenti e il personale scolastico, se dovete fargli odiare ogni minuto che passeranno a scuola, è meglio la didattica a distanza.

Riapertura scuole, oggi 19 agosto linee guida per i casi di contagio: le anticipazioni

Riapertura delle scuole, oggi 19 agosto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina incontrerà il Comitato Tecnico Scientifico e il commissario Domenico Arcuri per sciogliere i nodi legati alla deroga al metro di distanza in classe. In serata, poi, la ministra Azzolina, assieme al commissario Arcuri, incontrerà i presidi e i sindacati per discutere dei criteri di consegna dei banchi. 

Inoltre, sempre oggi 19 agosto, l’Istituto superiore di Sanità dovrebbe pubblicare le linee guida per i casi di contagio: si tratterà di un protocollo che i dirigenti scolastici e il personale potranno usare qualora si verificasse un caso di Covid-19 nella loro scuola.

Rientro a scuola, oggi 19 agosto attese le linee guida sui casi di contagio

Secondo quanto anticipato dal ‘Corriere della Sera’ di oggi 19 agosto, l’alunno o il docente o l’operatore scolastico che dovesse manifestare sintomi riconducibili al coronavirus andrà isolato, dotato di mascherina chirurgica e portato in un apposito locale apposito: qualora si tratti di uno studente, si attenderà l’arrivo dei genitori. In merito ai contatti avuti dal contagiato, sarà necessario attivare il tracciamento, comunicando all’Asl l’elenco delle persone che potrebbero, a loro volta, essere a rischio contagio.

Cosa accadrà in caso di contagio?

Un nodo da sciogliere riguarda il coinvolgimento degli insegnanti e dei compagni di classe. Secondo le linee guida dell’ISS, insegnanti e compagni potrebbero essere in quarantena: non tutto l’istituto (tranne nel caso di un vero e proprio focolaio) ma almeno la classe. In questo caso dovrebbe subentrare la didattica a distanza: il problema, però, è che i docenti in quarantena sono da considerarsi alla stregua di lavoratori in malattia.

I nodi da sciogliere

C’è poi un altro problema da risolvere: quello relativo al ritorno in classe dei malati non Covid assenti per più di cinque giorni. Il Cts sarebbe propenso alla presentazione di un certificato medico ma i pediatri, senza che intervenga una modifica nella normativa legislativa, non sono obbligati a farlo. 

Il governo starebbe pensando all’effettuazione di tamponi rapidi, gli stessi utilizzati a chi rientra da Paesi a rischio: la soluzione consentirebbe di accertare in tempi brevissimi la positività o meno del soggetto. Questa ipotesi potrebbe essere sperimentata, almeno all’inizio, nei casi in cui il contagiato risulti un genitore o un parente di un docente. Questi esami veloci consentirebbero di evitare la quarantena.

Riapertura scuola, fake news su gestione contagi Covid: quando il troppo è troppo

Anche il Ministero dell’Istruzione, alla fine, è dovuto intervenire con un comunicato ufficiale in merito ad una vergognosa fake news che, da qualche ora, stava circolando insistentemente sul Web e nelle reti social. 

Fake news sulla gestione casi Covid a scuola: interviene il Ministero dell’Istruzione

La fake news in questione riguardava la procedura gestionale, all’avvio del prossimo anno scolastico 2020/1, in caso di positività Covid riscontrata in un alunno. Secondo la falsa notizia diffusasi sui social, ‘in presenza di sintomatologia respiratoria o temperatura superiore ai 37,5 gradi durante l’orario scolastico’, per gli alunni sarebbe scattata una procedura particolarmente rigida consistente nell’uso immediato della mascherina chirurgica; l’alunno sarebbe stato poi portato in isolamento in una ‘stanza Covid’ e il docente avrebbe dovuto chiamare immediatamente il 112 o il 1500. Il passaggio clou: ‘I genitori non potranno prelevare in alcun modo il proprio figlio da scuola visto che sarà affidato all’autorità sanitaria’.

Una notizia che ha scatenato il finimondo tra le famiglie, già comprensibilmente preoccupate per come si tornerà a scuola a settembre. Non ci è dato di sapere quale sia stata la fonte originale della notizia: ciò che ci sembra giusto sottolineare è che, purtroppo, gli ‘sciacalli’ sono sempre dietro l’angolo, pronti a diffondere, probabilmente per amore del ‘dio denaro’, notizie assolutamente infondate. 

Fake news, lasciate in pace la scuola 

Come avvenuto per altre testate, il Ministero dell’Istruzione ha provveduto ad inviarci tempestivamente il comunicato stampa che smentiva categoricamente la veridicità della notizia, pregandoci di pubblicarlo il prima possibile. Tutto il mondo della scuola, dai dirigenti scolastici ai docenti, passando per il personale ATA, vive un momento di particolare preoccupazione così come, comprensibilmente, gli studenti e le loro famiglie. L’appello che vogliamo lanciare è quello di essere diffidenti in merito a notizie come queste, notizie che si discostano palesemente da quanto dichiarato dalla ministra Azzolina nei giorni scorsi: è un momento difficile, stiamo lontano da chi non si rende conto della sua stupidità.

Scuola, indicazioni per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV-2 (bozza documento CTS)

Riapertura delle scuole, il Comitato Tecnico Scientifico sta mettendo a punto il documento con le ‘Indicazioni per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia’. Il CTS si riunirà domani, mercoledì 19 agosto 2020. Il quotidiano ‘Repubblica’ di oggi, 18 agosto, ha fornito alcune anticipazioni in merito al contenuto del documento atteso da presidi, docenti, Asl e famiglie. Si tratta di un documento che intende ‘fornire un supporto operativo per la preparazione, il monitoraggio e la risposta a potenziali focolai da Covid-19 collegati all’ambito scolastico adottando modalità razionali, condivise e coerenti sul territorio nazionale ed evitando frammentazione e disomogeneità’. 

Indicazioni per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV-2, bozza documento CTS

In caso di positività di un alunno, scatterà la quarantena per chi è entrato a stretto contatto con lui nelle 48 ore precedenti l’inizio dei sintomi: dunque, i compagni di classe presenti in aula e i docenti che hanno fatto lezione. In ogni caso, ‘un singolo caso in una scuola non dovrebbe determinarne la chiusura soprattutto se la trasmissione nella comunità non è elevata’. ‘Repubblica’ sottolinea l’uso del verbo condizionale.Le scuole saranno tenute a identificare ‘referenti per il Covid-19, adeguatamente formati sulle procedure da seguire’. Tali figure dovranno avere una formazione specifica. Le scuole, inoltre, dovranno dotarsi di un registro speciale all’interno del quale verrà monitorato il lavoro dei supplenti e gli spostamenti degli alunni in altre classi per svolgere determinate attività. I genitori, invece, saranno tenuti a comunicare immediatamente le assenze per motivi sanitari in modo tale da poter avviare eventuali indagini epidemiologiche.

Come comportarsi in caso di alunno con sintomi?

Qualora un alunno presenti sintomi compatibili con il Covid e si dovesse sentire male durante le lezioni, si dovrà avvertire il referente scolastico che provvederà ad avvisare subito i genitori. L’alunno dovrà essere portato nella stanza di isolamento che dovrà essere predisposta in ogni scuola. L’alunno dovrà indossare la mascherina (oltre i sei anni): dovrà essere assistito da un adulto (con mascherina e rispettando il distanziamento). I genitori dovranno avvisare il medico di famiglia o il pediatra: questi ultimi avvertiranno la Asl di competenza, chiedendo il tampone. 
Se il test dovesse risultare positivo ‘si notifica il caso e si avvia la ricerca dei contatti e le azioni per la sanificazione straordinaria della struttura scolastica’. Il referente dovrà comunicare al dipartimento di prevenzione ‘l’elenco dei compagni di classe nonché degli insegnanti del caso confermato che sono stati a contatto nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi’. I contatti ‘saranno posti in quarantena per 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto con il caso confermato’. Scatterà la didattica a distanza per la classe o per la parte di essa soggetta a quarantena: la DAD sarà attivata anche se la quarantena riguarda una o più docenti. 

Se il contagiato è un docente

In questo caso, l’insegnante dovrà indossare la mascherina, uscire dalla struttura scolastica e avvisare il medico. Qualora si riscontrasse la positività, la procedura sarà analoga a quella adottata per gli studenti: si avvierà, pertanto, l’indagine epidemiologica. 

Chiusura della scuola, quando?

Nella bozza del documento, le cui anticipazioni sono state riportate da ‘Repubblica’ di oggi, 18 agosto, si legge: ‘Se un alunno o un operatore risultano positivi, il dipartimento di prevenzione valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti che si configurino come contatti stretti’. La chiusura della scuola o di una parte di essa ‘dovrà essere valutata dal dipartimento in base al numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus nella comunità’.

Scuola, Locatelli (CTS): ‘Riapriremo le scuole ad ogni costo’ ma lancia un avvertimento

Rientro a scuola in presenza e in sicurezza a settembre, a meno di un mese dall’inizio del nuovo anno scolastico 2020/1 ci si interroga sugli scenari a cui andrà incontro il mondo della scuola anche e soprattutto in considerazione del cospicuo aumento dei contagi Covid riscontrato nei giorni scorsi. 

Riapertura delle scuole, Locatelli (presidente ISS): ‘Riapriremo ad ogni costo’

Il professor Franco Locatelli, presidente dell’Istituto Superiore della Sanità e membro del Comitato Tecnico Scientifico, ha rilasciato un’intervista al ‘Corriere della Sera‘ di oggi, lunedì 17 agosto, all’interno della quale ha fatto il punto della situazione.

‘Riapriremo le scuole a ogni costo – ha assicurato Locatelli – I contagi aumentano ma siamo ancora in vantaggio e possiamo contenere l’epidemia’. 

Locatelli, però, avverte: ‘Seguiamo le regole o rischiamo di dover chiudere altre attività dopo le discoteche’

In ogni caso il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità avverte: ‘O seguiamo le regole o rischiamo di dover chiudere altre attività dopo le discoteche‘. Bisogna arrivare a ridosso della ripresa scolastica con il numero di casi più basso possibile. Meglio saremo messi il 14 settembre – sottolinea il professor Locatelli al ‘Corriere della Sera’ – più elevata sarà la probabilità di riprendere le lezioni senza rischi di dover poi chiudere classi o interi plessi’.

Il presidente dell’ISS ha ribadito il fatto che il CTS ritenga prioritario ‘garantire il distanziamento all’interno degli istituti impiegando le mascherine solo se necessario, in situazioni eccezionali e per brevi periodi.’

Il professor Locatelli, infine, invita il ministero dell’Istruzione a compiere uno sforzo in merito all’identificazione di ‘tutte le soluzioni percorribili in modo da non scaricare le responsabilità sui presidi’.

Scuola, la riapertura è a rischio? E’ allarme: l’aumento dei contagi la rende ‘pericolosissima’

La riapertura della scuola è a rischio? E’ la domanda che ci si pone nelle ultime ore, dopo le dichiarazioni arrivate da diverse fonti, tra cui CTS e OMS. Nel frattempo, il Governo chiude le discoteche. L’aumento dei contagi da COVID-19 potrebbe impedire il rientro in classe?

Riapertura scuola 2020 e contagi da COVID-19

Rientro a scuola: l’aumento dei contagi da Coronavirus ha indotto gli esperti a invocare la responsabilità di tutti, a partire proprio dai ragazzi. Se non si rispettano le regole, si potrebbe non riuscire ad evitare un riavvio dell’anno scolastico senza alunni nelle classi. L’OMS avvisa del pericolo di arrivare al 14 settembre “con un numero di casi che renderebbero la riapertura pericolosissima“.

Il 19 agosto il CTS si riunirà per occuparsi proprio della riapertura delle scuole. L’obbligo del distanziamento fisico di un metro tra gli alunni in classe non è in discussione. Si pensa che i banchi monoposto possano essere in molti casi la soluzione, ma non in tutti.

‘La priorità è riaprire le scuole in sicurezza’

Sulla riapertura della scuola, interviene il ministro della Salute roberto Speranza, che afferma:“I numeri del contagio in Italia, anche se tra i più bassi in Europa, sono in crescita. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti nei mesi passati. La nostra  priorità deve essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza.”

 “Sto facendo i salti mortali ma vorrei che lo sforzo lo facessero tutti”, ha detto qualche giorno fa la ministra Lucia Azzolina.

Riapertura scuole, corpo docenti: ‘Timore per indicazioni fuorvianti’

Manca un mese alla riapertura delle scuole italiane. Le riprese dei contagi da coronavirus tornano a far paura anche se oggi, 16 agosto, risulta esserci un calo di positivi rispetto a ieri. Tramite alcune dichiarazioni riportate da La Stampa, il corpo docente ha fatto sapere: “Quello che fa paura di più sono le indicazioni fuorvianti”.

Insomma, la situazione è più che mai incerta, dubbiosa e, per certi aspetti, inquietante per i migliaia di alunni, docenti e personale scolastico che a settembre, in un modo o nell’altro, dovranno iniziare le lezioni. Se qualche giorno fa il Cts parlava di un distanziamento su cui si poteva in qualche modo rimediare “solo in situazioni di estrema urgenza” ora il distanziamento totale sembra essere inevitabile.

La riapertura delle scuole potrebbe essere compromessa

C’è preoccupazione per gli aumenti di contagi degli ultimi giorni in Italia. Il rischio è che se la situazione non sarà arginata, la riapertura delle scuole potrebbe essere compromessa. Come informa Orizzonte Scuola, il prossimo 19 agosto il comitato tecnico scientifico si occuperà proprio della riapertura degli istituti italiani.

Sembra che il Cts ribadirà l’impossibilità di derogare all’obbligo del distanziamento fisico di un metro tra gli alunni in classe. In caso di impossibilità di mantenere il distanziamento fisico, per gli studenti ci sarà l’obbligo di indossare la mascherina chirurgica, con opportuna areazione. La deroga, precisiamo, sarà permessa con un limite di tempo.

Le dichiarazioni di Speranza

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, riferendosi ai contagi da coronavirus ha dichiarato: “I numeri del contagio in Italia, anche se tra i più bassi in Europa, sono in crescita”. Proprio per questo motivo, a detta di Speranza, non è giusto rendere vani i sacrifici fatti nel corso del lockdown. La priorità del governo è la riapertura degli istituti in piena sicurezza.

Riapertura scuole, in Arizona rientro in classe rinviato a data da destinarsi

Riapertura delle scuole, in Arizona (distretto scolastico J.O.Combs) è stato rinviato il rientro in classe: si doveva riaprire domani, 17 agosto 2020, ma sarà impossibile farlo a causa dell’alto numero di docenti richiedenti giorni di permesso per cause di salute: si parla di 109 insegnanti (su circa 250) che hanno chiesto almeno un giorno di permesso. Ne ha dato notizia il ‘Corriere della Sera‘ che ha riportato le parole di Gregory A. Wyman, sovrintendente del distretto scolastico, contenute nella lettera indirizzata alle famiglie degli studenti.

USA (Arizona): troppi docenti in permesso, le scuole non riaprono

‘Abbiamo ricevuto un elevato volume di richieste di giorni di permesso per lunedì, questo indica che non si sentono sicuri all’idea di ritornare in classe.’

A motivo del fatto che il dipartimento non è in grado di stabilire quanto potrà andare avanti la scarsità del personale, è stato deciso di rimandare l’inizio dell’anno scolastico a data da destinarsi.

Ogni distretto scolastico avrebbe potuto decidere in autonomia in merito alla ripresa delle attività didattiche in presenza sin da subito: in alternativa, per i primi mesi, si sarebbe potuto optare per la didattica a distanza. Tra le regole previste, l’obbligatorietà delle mascherine per i docenti e per gli alunni al di sopra dei due anni, oltre al distanziamento dei banchi. 

Dirigenti scolastici e docenti hanno protestato contro un rientro in classe ‘potenzialmente pericoloso’

I dirigenti scolastici e gli insegnanti, però, hanno sottolineato più volte le enormi difficoltà nel far rispettare queste regole: in alcune scuole, per esempio, sarebbe stato estremamente problematico distanziare i banchi.

La riapertura delle scuole è stata decisa a luglio: immediatamente sono scattate le proteste di numerosi docenti che ritengono ‘frettoloso e potenzialmente pericoloso’ il rientro in classe.

Coronavirus: l’apertura delle scuole potrebbe essere pericolosa

Casi di soggetti positivi al coronavirus in aumento lento ma costante in Italia. Oggi, 15 agosto, si contano 629 nuovi contagi e quattro decessi. Torna la paura. Intervistato al Corriere della sera, il direttore aggiunto dell’Oms, Ranieri Guerra, ha dichiarato: “Siamo in una fase di lenta crescita dei casi“. Secondo l’esperto può bastare poco per cadere di nuovo nell’emergenza. Ciò che si teme è un peggioramento della situazione con la riapertura delle scuole.

Coronavirus: la paura di Guerra

Ranieri Guerra ha spiegato che si rischia di “arrivare a ridosso della riapertura delle scuole con un numero di casi che la renderebbero pericolosissima“. Si teme che con il ritorno in aula la curva aumenterebbe di conseguenza. Sarebbe quindi opportuna una frenata, altrimenti “andiamo a sbattere” spiega Guerra.

Italia ancora in coda

Ranieri Guerra ha precisato che, per incidenza di nuovi casi, il nostro Paese sia ancora in coda rispetto ad altri stati europei in cui la situazione è molto più critica. Prendiamo il caso, ad esempio, di Spagna e Francia. Tuttavia, nell’ultimo periodo l’Italia mostra una serie di piccoli focolai da non prendere sotto gamba.

Il Cts sulla distanza di sicurezza

Secondo il Comitato Tecnico Scientifico una futura riapertura delle scuole potrebbe essere molto pericolosa. Il Cts, come si sa, affianca il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella gestione del dossier Coronavirus, smentendo in qualche modo (come si legge da Libero) il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.

La stessa Lucia Azzolina aveva detto che, in mancanza di una distanza di sicurezza, sarebbe stato sufficiente indossare la mascherina. A smentirla le stesse affermazioni del Cts: “Il distanziamento fisico rimane uno dei punti di primaria importanza nelle azioni di prevenzione del contenimento epidemico”. Nel verbale preparato dal comitato si legge, inoltre: “Nel caso in cui dovesse risultare impossibile garantirlo, lo strumento di prevenzione cardine rimane la mascherina”.

Congedo Covid-19 a ore: istruzioni INPS, come fare domanda

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha pubblicato il messaggio N. 3105 dell’11 agosto 2020 contenente le istruzioni per presentare domanda di fruizione del Congedo COVID-19 in modalità oraria.

Congedo a ore COVID-19: messaggio INPS N. 3105

Nella circolare si fa riferimento al decreto legge N. 18/2020 (articolo 23) e all’introduzione del congedo indennizzato per la cura dei minori durante il periodo di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, disposto con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020, per far fronte all’emergenza epidemiologica COVID-19.La legge N. 77 del 17 luglio 2020 ha esteso sino al 31 agosto 2020 il periodo all’interno del quale è possibile usufruire del congedo per emergenza COVID-19 di cui all’articolo 23 del decreto-legge n. 18/2020; inoltre ha introdotto, solo per i lavoratori dipendenti, la possibilità di fruire del congedo COVID-19 in modalità oraria nel periodo che va dal 19 luglio 2020 (data di entrata in vigore della legge n. 77/2020) al 31 agosto 2020.
Con questa circolare N. 3105 dell’11 agosto, l’Inps fornisce le indicazioni in merito alla modalità di presentazione della domanda di fruizione oraria del congedo per emergenza COVID-19.

Presentazione della domanda

Anche per il congedo COVID-19 in modalità oraria, come per il congedo COVID-19 a giornata intera, le domande possono avere ad oggetto periodi di fruizione antecedenti la presentazione delle domande stesse, purché ricadenti all’interno dell’arco temporale dal 19 luglio 2020 al 31 agosto 2020.
La domanda di congedo COVID-19 orario deve essere presentata in modalità telematica, direttamente sul sito web istituzionale, utilizzando la procedura per la presentazione delle domande di congedo parentale a ore ordinario, selezionando la specifica opzione “COVID-19”.
Nella domanda di congedo COVID-19 ad ore pertanto il genitore è tenuto a dichiarare:

  • – il numero di giornate di congedo COVID-19 che intende fruire in modalità oraria;
  • – il periodo all’interno del quale queste giornate intere di congedo COVID-19 sono fruite in modalità oraria.

Il periodo all’interno del quale si intende fruire delle ore di congedo COVID-19, nell’intervallo temporale che intercorre dal 19 luglio 2020 al 31 agosto 2020, dovrà essere contenuto all’interno di un mese solare.

Pertanto, nel caso in cui il periodo all’interno del quale si intende fruire delle ore di congedo COVID-19 sia a cavallo tra il mese di luglio 2020 ed il mese di agosto 2020, dovranno essere presentate due domande.
Considerato, infine, che l’indennizzo del congedo COVID-19 continua ad essere erogato in modalità giornaliera, la fruizione oraria deve comunque essere ricondotta ad una giornata intera di congedo. Di conseguenza, se le ore che compongono un giorno di congedo COVID-19 sono fruite su più giornate di lavoro, nella domanda che si presenta all’Istituto dovrà essere dichiarato di fruire di 1 giorno di congedo COVID-19 all’interno di un arco temporale di riferimento (dalla data x alla data y) nello stesso mese solare.